A proposito della suscettibilità dei conduttori e dei personaggi televisivi di oggi

L’esplosione del fenomeno social tv ha costretto molti personaggi televisivi a rapportarsi quotidianamente con una valanga di complimenti e altrettante critiche provenienti dal “popolo dei social”.

Anche il conduttore o il personaggio televisivo più indifferente al “popolo dei social”, prima o poi cede alla tentazione di ringraziare per una lusinga o di ribattere ad una critica.
L’interazione è nella natura di questo media e prima o poi la usa anche chi è allergico ad interagire, ovvero, chi sa quanto è rischioso in termini di comunicazione.

Con una semplificazione che spesso dimostra ipocrisia, molti conduttori e personaggi televisivi fanno passare il concetto di critiche=haters.

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Una parola di troppo: la televisione vecchia bacucca

La televisione è un mass media vecchio, fatto da vecchi conduttori per telespettatori vecchi: è questa la prima cosa che ho pensato guardando “Una parola di troppo”, il “nuovo” game show condotto da Giancarlo Magalli nel pomeriggio di Rai 2.

Singing in the car di Tv8: Aldo Grasso sulla conduzione di Lodovica Comello. E’ evidente che non sono io che esagero; è lei che è brava

 

Francesca Barra conduttrice flop di In Onda: l’alibi quasi perfetto che le ha regalato Aldo Grasso

Cara Francesca Barra, speravo che Aldo Grasso dedicasse una recensione alla tua conduzione di In Onda (su La7, dal lunedì al sabato alle ore 20.35) prima di andarsene in vacanza e mi ha accontentato a metà.

La recensione l’ha fatta ma ha stroncato solo Gianluigi Paragone al quale dà la colpa non solo di quello che fa lui ma anche di quello che non fai tu:

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Tragedia di Charlie Hebdo in diretta: “Che ci sta a fare il Tg1?”, si chiede Aldo Grasso

Caro Aldo Grasso, nella tua rubrica Tele Visioni su CorriereTV, hai firmato un pezzo intitolato “La strage di Parigi e l’assenza della Rai. Tutti i grandi eventi li gestisce Vespa. Che ci sta a fare il Tg1? (CorriereTV, 14/1/15).

Siamo in tanti ad aver scritto e detto che la Rai ha deluso in questa occasione ma tu, che sei il primo critico televisivo italiano, hai sintetizzato in modo pragmatico ed efficace il problema. Continua a leggere

Aldo Grasso che parla bene di Barbara D’Urso: alla fine non ce l’ho fatta a non leggere l’articolo.

Cara Barbara D’Urso, questa settimana a Pomeriggio Cinque ti sei vantata delle belle parole che il critico del Corriere della Sera Aldo Grasso ha scritto su di te all’indomani della tua partecipazione alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi (La7, il 31/1/14). Il solo pensiero che Aldo Grasso abbia potuto parlare bene di te mi ha fatto twittare: “Barbara D’Urso è orgogliosa delle parole che Aldo Grasso ha scritto su di lei. Per fortuna non le ho lette così la mia stima per lui rimane”. Ma non ho resistito.

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Rossella Brescia, ottima twittera (super reattiva) nonostante l’uso dell’hashtag #IoStoConPresta

Cara Rossella Brescia, ieri abbiamo avuto uno scambio di tweet molto ravvicinato. Ti ho incrociato in via Cola di Rienzo a Roma e ti ho twittato chiedendomi: “vediamo se e quando risponde”. Nemmeno il tempo di mettere il punto interrogativo al mio pensiero ed è arrivato il tuo retweet:

Devo dire che mi hai piacevolmente colpito. La rapidità della risposta dimostra che non sei uno di quei televip che usano twitter solo per ragioni promozionali. Stare su twitter è una cosa molto più seria e “impegnativa” per un personaggio pubblico. Rischiate di dire banalità e finire nella rubrica twitsenefrega de Il Fatto Quotidiano, oppure di prendere posizioni che al vostro pubblico possono non piacere. Ad esempio, io non condivido la tua presa di posizione a favore di Lucio Presta che ha attaccato Aldo Grasso per aver fatto il suo lavoro di critico televisivo.

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