Cari lettori di Caro Televip, la settimana scorsa ho dedicato tutti i post [uno] [due] [tre] [quattro] [cinque] a quella che secondo me è una mancanza da parte delle trasmissioni televisive italiane d’informazione che ha bisogno di essere amplificata.
Ovvero, non aver colto l’occasione dell’Oscar come miglior film a Spotlight per tenere alta l’attenzione su un tema di cui si parla troppo poco in tv: gli abusi sessuali su minori da parte dei preti e i silenzi delle autorità ecclesiastiche in proposito.
Cara Francesca Fialdini, oggi è giovedì ed ho aspettato lo spazio cinema di Uno Mattina perché mi avevi scritto su twitter che forse sareste tornati a parlare del film Il caso Spotlight, Oscar come miglior film. E’ da lunedì che parlo e non mi capite. Quello che continuo a chiedervi (a voi come ad altre trasmissioni) è di dire chiaro e tondo che, alla gravità dei fatti penali rilevati, si aggiunge la gravità dei silenzi delle autorità ecclesiastiche che insabbiarono quei fatti. E’ questo il tema principale del film (basta vedere il trailer per capirlo). E’ questa la denuncia del film: non devono accadere mai più casi di preti pedofilie la Chiesa non deve mai più coprirli qualora accadessero di nuovo. Niente, questa semplice ma fondamentale cosa, proprio non ce la fate a dirla (ho usato i colori magari ti aiuta). La battuta che ti ho fatto in tal senso su twitter non era né maliziosa né in malafede. Era un modo “social” per sollecitarti a dirlo con la tua autorevolezza/testimonianza di donna credente e cattolica prima che conduttrice e giornalista del servizio pubblico.
Questo è quello che avete detto oggi nello spazio cinema di Uno Mattina su Rai 1:
Paolo Sommaruga: Dobbiamo dire che il film che ha vinto l’Oscar è un grandissimo film, Il caso Spotlight. Io ci voglio tornare perché racconta una storia vera, l’inchiesta del giornale di Boston che portò alla luce alcuni casi di pedofilia, abusi commessi da sacerdoti della diocesi di Boston. E ieri il cardinale, l’archivescovo di Boston il cardinale O’Malley ha detto che questo film, come il lavoro dei mass media ha aiutato la Chiesa a fare un po’ di trasparenza, a iniziare un’opera di pulizia al suo interno.
Francesca Fialdini: e che va visto! E’ un film che va visto.
Cara Francesca Fialdini, da abbonato Rai, da telespettatore e da blogger televisivo, ho perso la mia “piccola battaglia” di dialogo costruttivo con te, una importante conduttrice e giornalista del servizio pubblico Rai.
Da questa “piccola battaglia” (da te definita ostinazione che premia solo te stesso… anzi non premia nessuno. Al massimo ti appaga e non si capisce come…) ne esco con la deludente conferma che, in certi casi, è inutile aspettarsi la completezza dell’informazione.
ps. Tu almeno alla fine hai invitato il pubblico ad andare a vedere il film. Il giornalista di lungo corso Franco Di Mare invece, silenzio assoluto su Il caso Spotlight; un film sul valore del giornalismo.
Cara Francesca Fialdini, sabato all’ora di pranzo stavo per scolare la pasta nello scolapasta di plastica ma poi non l’ho fatto perché mi è venuto in mente il blocco di Uno Mattina che hai condotto giovedì scorso (14/1/16) sui cosiddetti “interferenti endocrini”.
Come sai sono rimasto particolarmente colpito dalla risolutezza con cui ne avete parlato e te l’ho scritto via twitter:
Caro direttore generale Rai Luigi Gubitosi, il CdA di viale Mazzini ha approvato il tuo piano di riorganizzazione delle news e tu non stai nella pelle:
Caro Aldo Grasso, nella tua rubrica Tele Visioni su CorriereTV, hai firmato un pezzo intitolato “La strage di Parigi e l’assenza della Rai. Tutti i grandi eventi li gestisce Vespa. Che ci sta a fare il Tg1? (CorriereTV, 14/1/15).
Siamo in tanti ad aver scritto e detto che la Rai ha deluso in questa occasione ma tu, che sei il primo critico televisivo italiano, hai sintetizzato in modo pragmatico ed efficace il problema. Continua a leggere →
Caro direttore del Tg1 Mario Orfeo, ti sembrerà strano ma quando c’è una notizia di rilevanza storica per l’Italia, io ancora metto sul Tg1 delle ore 20 per vedere quanto è storica. L’ho fatto anche ieri sera perché mancavano due ore ad un evento storico: Samantha Cristoforetti stava per partire con la Soyuz alla volta della stazione spaziale internazionale, divenendo la prima donna italiana nello spazio.
Metto sul Tg1 per non perdermi nemmeno i titoli (nonostante la musichetta di Nicola Piovani) e aspetto invano il titolo riservato all’evento storico:
Caro direttore del Tg5 Clemente J. Mimun, ieri per sbaglio sono capitato sul Tg5 delle ore 20 mentre la conduttrice Cesara Buonamici annunciava “E ora in anteprima il nuovo album di Vasco Rossi”.
E’ la solita anteprima che Vasco e gli altri cantanti top seller fanno qualche giorno prima dell’uscita di un nuovo album e distibuiscono impacchettata ai principali telegiornali come vogliono le esigenze del marketing discografico.