Cara Lilli Dietlinde Gruber, ieri sera a Otto e Mezzo (dal lunedì al sabato alle 20.45 su La7) è andato in onda il monologo ininterrotto del presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha presentato al tuo pubblico la legge di stabilità 2015.
E’ un momento fondamentale della comunicazione istituzionale del suo governo e tu hai portato il tuo contributo limitandoti a fare la comparsa mentre lui sproloquiava.
Le domande che hai scelto di porgli sono quelle che tutti si sono posti negli ultimi giorni; quindi questo dovrebbe essere sintomo di un’ ottima scelta giornalistica? Avrebbe potuto esserlo se non avessi consentito a Renzi di gestire le risposte come meglio voleva. In questi giorni si è preparato per benino le risposte alle domande scontate che puntualmente gli hai rivolto. E tu non hai mostrato alcun imbarazzo nell’interpretare il ruolo della giornalista che non riesce a fare la fatidica, schiacciante, seconda domanda. Eri troppo concentrata a compiacerti con te stessa di ospitare per l’ennesima volta il Presidente del Consiglio al punto che hai ripetuto più volte “Presidente del Consiglio… Presidente del Consiglio… Presidente del Consiglio…”, una sorta di mantra del giornalista che si sente al vertice della casta professionale perché intervista i grandi della politica. Cara Lilli Dietlinde Gruber, ieri sera sarà stato evidente anche ai tuoi fan che ti seguono da quando ti facevi inquadrare di tre quarti, che non sei una della prima classe della casta dei giornalisti. Il giornalismo italiano vivrà giorni migliori quando celebrati professionisti dell’informazione come te e Gianni Riotta andrete in pensione. Ieri sera sei stata il porto sicuro in cui l’ufficio stampa di Renzi ha condotto il suo capo, nella certezza che ne sarebbe uscito più forte, intelligente e bello che pria. Stavolta anche la giornalista del Sole 24 Ore Lina Palmerini non si è distinta per incisività (come quella volta da te) e quindi Renzi ha gongolato come piace a lui quando si impossessa della comunicazione televisiva. Cara Lilli Dietlinde Gruber, nel 2004 il direttore di Rai News 24 Monica Maggioni, amabile intervistatrice di Renzi, ti soffiò il posto al meeting del Bilderberg ma quest’anno l’hai contro sostituita anche perché Renzi l’ha fortemente voluta come nuovo presidente della Rai e non poteva più rappresentare l’eccellenza del giornalismo italiano in quel contesto. Ma poi a me cosa importa di programmi come Otto e Mezzo? Ho appena attivato l’account free (per un mese) di Netflix Italia. Ho provato l’abbonamento a 7,99 euro al mese e sullo smartphone e perfino sulla pennetta internet funziona alla grande. Credo che mi piacerà. Prima serie in visione: The Americans.
Bye bye Rai, Mediaset e Sky! Bye Bye Matteo Renzi! Cara Lilli Dietlinde Gruber, continuate ad essere così interessanti voi della tv generalista e rimarrete voi che fate la tv generalista a vedere la tv generalista gratuita.