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La coreografia della Norvegia devo averla già vista da qualche parte. La cantante italiana, per qualità vocale, non rientrerà nella categoria “cervelli in fuga all’estero”.
La disco dance dei maltesi è brutta quanto la mancanza di intervento del loro governo in acque SAR.
Il serbo sussurra mentre la musica elettronica lo soverchia: un mix distruttivo per le orecchie.
Ascoltare il lettone e sperare che i suoi due chitarristi possano darsi una capocciata che metta fine a questo strazio di canzone.
Ma che hanno riammesso la Russia? Ah, no. Sono dei cosacchi portoghesi.
L’irlandese vestito alla Elvis attacca il pezzo con una sonorità degli U2, poi la canzone sviluppa e lui tira fuori la voce di Paperino. Teribbbile.
I croati mama trattora psicopat paragonati da Gabriele Corsi a Elio e le Storie Tese. Vabbè dai, lui è Gabriele Corsi non si può chiedergli di essere brillante.
La megamix campionatura di Israele m’ha fatto venì er mar de testa ma finora è la migliore.
I costumi dei moldavi nemmeno nei peggiori outlet. Quello cor ciufolo già peggior protagonista di Eurovision 2023.
I due angioletti riccetti dell’Azerbaigian faranno i loro concerti in tutte le chiese sconsacrate del globo terracqueo.
La urlatrice svedese è una delle favorite? Allora Marco Mengoni ha già vinto.
La rappresentante di lista olandese me la cacci subito.
La canzone delle ceche ha un messaggio femminista molto forte. È per questo che hanno osato il rosa confetto.
L’incredibile Hulk finlandese non deve denunciare il suo fashion stylist ma il suo barbiere.
Il bambolotto svizzero è una specie di Blanco che non spacca i fiori.
Nemmeno questa scarsissima prima semifinale di Eurovision Song Contest 2023 si merita la cronaca insignificante di Gabriele Corsi e Mara Maionchi.