Fabio Fazio e Chiara Ferragni in una puntata da puro show business di Che Tempo Che Fa: tre tweetX di Caro Televip

Chiara Ferragni: “La mia è una storia piccola rispetto a quello che avviene nel mondo”. Da ciò che sta dicendo a Che Tempo Che Fa si capisce solo che il suo è un piccolo personaggio che non meritava l’esaltazione che ha avuto fino al caso Ferragni-pandoro.

Il New Team Ferragni ha toppato totalmente l’uscita a Che Tempo Che Fa: peggio di così non poteva andare. Si è vista tutta la debolezza del personaggio, incapace di non ripetere sempre solo le banalità di una autodifesa inconsistente, inascoltabile e inguardabile.

La chiacchierata tra Fabio Fazio e Chiara Ferragni non merita nessuna analisi. È solo show business per entrambi.

Aggiornamento delle ore 22.10

Direi che la redazione di Fabio Fazio e il New Team Ferragni nelle ultime due settimane hanno lavorato malissimo vista la brutta figura che hanno fatto stasera Fabio Fazio e Chiara Ferragni.

Fabio Fazio e la Rai che non gli manda subito il vincitore di Sanremo: uno dei benefici di andare in onda sul Canale Nove

Fabio Fazio contesta il nuovo regolamento del Festival di Sanremo che dice che nei tre giorni successivi alla fine del Festival, il vincitore può andare ospite solo nei programmi della Rai. Fino allo scorso anno veniva da me, dice. E da quest’anno no.

L’editore Rai può decidere di avere dei benefici dai suoi prodotti? Il vincitore del Festival di Sanremo può essere una sua esclusiva per il tempo che decide lei e chi sottoscrive un contratto con lei? Sì, si chiama libero mercato.

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Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio sul Canale Nove: 6 tweetX di Caro Televip

Con Fabio Fazio incapace di gestire il microfono nel backstage, comincia, male, il nuovo Che Tempo Che Fa sul Canale Nove.

Che Tempo Che Fa: prima puntata sul Canale Nove di Warner Bros Discovery. Un altro format nato e cresciuto in Rai che finisce su un altro canale. A parte qualche imperfezione audio nel backstage (per colpa di Fazio incapace di gestire il gelato) tutto uguale. Come impostazione generale ma la qualità video è nettamente inferiore a quella della Rai.

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Fabio Fazio lascia la Rai e firma per Warner Bros. Discovery: il thread di Caro Televip

Da non fan di Fabio Fazio dico che per la Rai perdere lui, il format ed il suo gruppo di lavoro è un indebolimento aziendale superiore alla perdita di un AD. In più, dopo la difficoltà iniziale che avrà sul Canale Nove (come accaduto a Maurizio Crozza), la Rai perderà il pubblico che continuerà a seguire Fabio Fazio.

Un concorrente in ascesa come Discovery Warner è in grado di rosicchiare audience ad una rete come Rai 3 che con Che Tempo Che Fa poteva contare su un titolo forte, consolidato, riconoscibile e affidabile. Fabio Fazio non è più quello che ha fatto flop su La7.

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Una non notizia: Papa Francesco che rilascia una intervista televisiva. Questa volta, in collegamento con Fabio Fazio a Che tempo che fa di Rai 3

Caro Bruno Vespa, fino a qualche anno fa potevi vantare l’eccezionalità della telefonata in diretta che ti fece Papa Giovanni Paolo II in una puntata, per questo diventata storica, di Porta a Porta. Resterà un evento eccezionale nella storia della televisione e anche nella storia della comunicazione di un papa. Era il 13 ottobre 1998 e Giovanni Paolo II fece quella telefonata di pochi secondi, semplicemente per ringraziarti della puntata che stavi dedicando al ventesimo anno del suo Pontificato. Fu per te un momento di grande emozione ma anche di immensa soddisfazione personale che più volte hai raccontato. Una di quelle cose che accadono una volta nella vita non solo di un giornalista ma anche di una emittente televisiva.

Già, una volta era così.

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Patrick Zaki ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa

La notizia della scarcerazione di Patrick Zaki ci ha scaldato il cuore e dato speranza. Ora deve prevalere la razionalità. A processo ancora aperto e viste le “difficoltà” che ci sono state finora, era il caso di andare in prima serata tra gli applausi?

La mia idea è che in questi casi il profilo basso è indispensabile. Io avrei evitato gli applausi ripetuti, gli urletti del pubblico e la standing ovation. Tutto legittimo e meritato dopo 22 mesi di prigionia, per noi, ma come verrà percepito in Egitto?

È importante tenere alta l’attenzione sul caso Zaki ma in una situazione delicatissima ancora appesa al filo del diritto egiziano, una prima serata in cui il conduttore crea una attesa come si fa in tv, più che informazione può sembrare spettacolarizzazione.

Fabio Fazio fa del suo ottimismo un segno distintivo e l’augurio di tutti è che venga confermato dal risultato positivo del processo egiziano.

C’è da sperare anche che qualcuno in Egitto non interpreti negativamente il momento in cui Fabio Fazio si è sistemato il braccialetto giallo “Verità per Giulio Regeni”, al fine di renderlo ben visibile e ricordare che quella verità è ancora lontana.

E parlando con la Littizzetto ha rilanciato che se siamo stati così bravi a far liberare Zaki dobbiamo riuscire a farci dare 4 indirizzi a cui mandare gli avvisi di garanzia per il caso Regeni. Giustissimo. Incrociamo le dita per entrambi come ha fatto Zaki quando ha parlato della prossima udienza prevista per il 1 febbraio 2022.

Fabio Fazio ha fatto benissimo ad ospitare Patrick Zaki, un uomo liberato da una prigionia di 22 mesi. Credo però che, per una volta, poteva e doveva avere un approccio meno entusiastico, in attesa della soluzione positiva definitiva del caso.

La quasi scomparsa del genere comico in televisione durante la pandemia da Covid-19

Tra i generi televisivi che hanno più risentito della pandemia da Covid-19 c’è il genere comico. I nuovi programmi comici sono quasi scomparsi. Un primo motivo è che l’assenza di pubblico in studio è fortemente penalizzante per qualsiasi comico. Un secondo motivo, quello a mio avviso determinante, è che far ridere in tempi di pandemia è quasi impossibile.

Nonostante il pubblico abbia una gran voglia di tornare alla normalità e di divertirsi per distrarsi dalla pesantissima situazione sociale ed economica, prevalgono un senso di incertezza e di preoccupazione che non predispongono il telespettatore medio all’ascolto del genere comico. La sensazione è che la ricerca del divertimento in questo momento è un inevitabile “vorrei ma non posso” e non c’è programma comico che possa offrire un sollievo concreto. C’è un terzo, probabile, motivo per cui sono scomparsi i programmi comici ed è quello che, nei talkshow, i politici, i giornalisti, gli opinionisti ed i conduttori, sempre più spesso fanno ridere più dei comici. Molti comici lo affermano, tra il serio ed il faceto ed in questo caso prevale il serio.

Rai 2, una rete in crisi di ascolti, è stata quella che di più ha tentato di offrire il genere comico. Ha fatto un tentativo poco riuscito in prima serata con “Un’ora sola vi vorrei” di Enrico Brignano e alcune proposte in seconda serata. “Stasera con Uccio”, francamente non so nemmeno chi sia questo Uccio De Santis e dopo lo show nemmeno ho più intenzione di chiedermelo. Con “Fuori tema” di Ale e Franz si è cercato di fare un programma molto articolato tra cabaret, teatro e sit-com ma il risultato è stato decisamente poco appassionante. Il surreale “Una pezza di Lundini” con Valerio Lundini è piaciuto alla social-nicchia-chic che si bea di dire quanto è straordinario il programma. Lo ha visto una media del 3% di spettatori. C’è poco da ridere, evidentemente. Tra l’altro la scelta di puntare sulla comicità surreale è stata poco coraggiosa: se è vero che è una comicità più difficile da proporre è anche vero che fare comicità sulla attualità sarebbe stata una sfida o per kamikaze o per comici straordinari, categorie di cui Valerio Lundini non fa parte. Anche il collaudato “Fratelli di Crozza” di Maurizio Crozza sul Canale Nove ha sofferto moltissimo dal punto di vista dei contenuti perché la sua presunta satira, già debole, dopo tanti anni risente di una oggettiva prevedibilità. Gli sprazzi di comicità di Propaganda Live di Diego Bianchi su La7 sono riconducibili essenzialmente alla lettura dei tweet. Per dire la creatività televisiva a che livello è inchiodata. Gli spazi comici all’interno di Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio sono standardizzati: il monologo di Luciana Littizzetto nella parte centrale, il nonsense di Nino Frassica alla fine e qua e là i pezzi di Enrico Brignano (ancora?), Ale e Franz (ancora?) e altri partecipanti al “Tavolo”, su tutti Vincenzo Salemme ridotto però a spalla. Uno spreco. Dei flash più o meno riusciti, ma niente che possa essere chiamato “programma comico”. Nel prossimo autunno, Mediaset celebrerà i 35 anni di Zelig ma non c’è da aspettarsi altro che una rimpatriata tra i comici che hanno fatto la storia dello show. Grazie ai vaccini la pandemia da Covid-19 ci fa meno paura ma dopo un anno e mezzo è ancora tra di noi e quindi ho la sensazione che anche nella prossima stagione televisiva non vedremo nuovi programmi comici degni di questo nome.

Barack Obama ospite di Fabio Fazio a “Che Libro che Fa”

Che Tempo Che Fa è un format televisivo che prevede uno spazio in cui il conduttore, prendendo spunto da un loro libro in uscita, ne parla amabilmente ed entusiasticamente con gli autori. Fabio Fazio ha ospitato centinaia di autori di libri: grandi scrittori come Amos Oz, premi Oscar come Tom Hanks, imprenditori come Lapo Elkann. Ieri ha ospitato, in collegamento da Washington, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che ha scritto il suo primo libro di memorie presidenziali. Il conduttore ha selezionato alcuni temi del libro e l’autore ha risposto raccontando aneddoti e concetti espressi nell’opera.

Chi definisce questo spazio come “una intervista” probabilmente non ha idea di cosa sia una intervista. La scelta di Fabio Fazio è coerente con tutta la sua storia professionale. Gli accordi sui contenuti che la responsabile del casting Monica Tellini ha preso con lo staff di Obama erano ovviamente incentrati solo sul libro. Dunque perché criticare il taglio promozionale del dialogo (non intervista)? Perché la storia degli ultimi 13 anni ci dice che Obama non è come i tantissimi politici, ex presidenti come Gorbaciov e presidenti in carica come Macron compresi, che hanno dialogato con Fabio Fazio. Perché se la Rai Radio Televisione Italiana lancia con un promo presidenziale per una settimana in modo martellante la sua presenza in un programma di prima serata, io da telespettatore, abbonato, appassionato di politica e persona che ha vissuto nel periodo in cui Obama è stato candidato e poi per due mandati presidente degli Stati Uniti, mi aspetto una intervista vera che preveda anche significative e specifiche domande di politica, una intervista che lasci il segno nella storia dell’informazione. Perché se vedo Obama in diretta sulla televisione italiana non me lo aspetto confinato nello spazio “Che Libro che Fa”. Vorrei ascoltare una intervista, non un dialogo essenzialmente promozionale. Una scelta legittima e coerente con il modo di fare tv da parte di Fabio Fazio. Ma celebrarla come una grande intervista è un errore dal punto di vista tecnico. È stata una riuscitissima strategia di marketing del conduttore e dello scrittore. Nulla di più. E, soprattutto, considerarla un appuntamento della Rai con la storia è semplicemente ridicolo.

L’ennesima ospitata di Maria De Filippi a Che Tempo Che Fa

Stasera di nuovo Maria De Filippi ospite di un programma Rai e di nuovo a Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio in piena stagione tv invernale. È un po’ come se Cristiano Ronaldo giocasse ogni tanto una partita di campionato in una squadra che contende lo scudetto alla Juve. Una follia Rai. L’account Twitter del programma annuncia che la De Filippi annuncerà “sorprese davvero da non perdere”. Speriamo non siano ulteriori presenze in Rai della co-conduttrice a titolo gratuito del Festival di Sanremo 2017.

https://twitter.com/chetempochefa/status/1348238158459146243?s=19

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Aggiornamento del 10 gennaio 2021

Vincenzo Mollica che racconta il suo Federico Fellini a Che tempo che fa: un tweet di Caro Televip