La televisione italiana e il peccato di tutti i peccati della Chiesa

La televisione italiana parla pochissimo e raramente della pedofilia nella Chiesa e degli abusi sessuali commessi da sacerdoti. La televisione italiana parla ancora di meno di chi nella Chiesa avrebbe coperto tanti casi del genere in tanti anni, anche recenti.

Il quotidiano La Verità ha pubblicato il 26 agosto 2018, un memoriale di 11 pagine di Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti ed ex segretario del Governatorato, che accusa la Chiesa di aver ignorato le accuse documentate contro il cardinale Theodore McCarrick.

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Chiude Politics di Rai 3: resterà come il flop simbolo della direzione di Daria Bignardi 

La chiusura del talkshow di attualità politica Politics di Rai 3 dispiacerà ai pochissimi telespettatori che lo hanno seguito. Ma siamo sicuri che sia stato un flop? Si, lo è stato se ci limitiamo a valutare i bassissimi ascolti. Se invece valutiamo che Politics ha sostituito il Ballarò di Massimo Giannini che non piaceva all’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi allora può considerarsi un grande successo. Quello spazio così come era nella tradizione della rete oggi non esiste più, di fatto è stato azzerato. Ora va ricostruito. Una operazione impossibile a stagione abbondantemente iniziata. Riuscirà Rai 3 ad ottobre del 2017 a presentare un programma ed un conduttore in grado di rilanciare la prima serata informativa del suo martedì sera? Io credo di no se Daria Bignardi ne sarà ancora la direttrice.

Lo show della crisi del governo Renzi piomba sulla programmazione tv natalizia ed è meglio di un cinepanettone

Cari direttori di tutte le reti televisive e di tutti i telegiornali, sulla programmazione natalizia del 2016 si è abbattuta come una tempesta perfetta la crisi di governo con l’annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi a seguito della sconfitta “dei SI” al referendum costituzionale. La sua era una riforma costituzionale scritta male, non condivisa con le opposizioni, presentata con arroganza e personalizzando il risultato del referendum confermativo.

L’idea che mi sono fatto è che Matteo Renzi si è dimesso non perché lo aveva promesso ma perché perfino lui, così egocentrico e presuntuoso, ha capito di non avere le capacità di uno statista. Questa sconfitta ci dice anche che la sua presa sul pubblico televisivo va scemando. Se è vero che in piena ascesa politica gli ho assegnato “il Caro Televip 2014” è altrettanto vero che durante la campagna referendaria 2016 la sua presenza totalizzante in tv non gli ha fatto vincere questa sfida politica.

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Donald Trump è Presidente degli Stati Uniti: non mi meraviglierei se la prima intervista dallo studio ovale la concedesse a Megyn Kelly

Cara Megyn Kelly di Fox News, se c’è una giornalista che esce in trionfo dalle elezioni presidenziali americane 2016 quella sei tu. Sei tu la giornalista che è stata attaccata dal candidato presidente Donald Trump perché durante il primo dibattito tv repubblicano del 6 agosto 2015 gli chiedesti conto delle frasi sessiste da lui usate.

Sei tu la giornalista che per quello è diventata l’icona del giornalismo che non abbassa la testa. Sei tu la giornalista che si è sciolta in un tenero sorriso quando Donald Trump ha deciso di citarti nella notte della vittoria nella tappa del Michigan delle primarie repubblicane.

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Luca Mazzà direttore del Tg3 al posto di Bianca Berlinguer: tutta colpa di Massimo Giannini e del suo Ballarò

Caro Massimo Giannini, formalmente non sei stato “cacciato” da Rai 3. Il tuo contratto da “esterno” durava due anni e al termine non è stato rinnovato. Formalmente Ballarò non è stato soppresso. E’ stato nominato un nuovo direttore di rete ed il programma che non rientra nella sua linea editoriale verrà sostituito da un nuovo spazio informativo con un nuovo conduttore Gianluca Semprini proveniente da SkyTg24.

Anche lui un esterno, solo che la Rai lo ha assunto, vista la sua esperienza nelle all-news. Infatti la Rai ha assunto Semprini e lo ha destinato a RaiNews24 che lo presterà a Rai 3 per fare il programma che prenderà il posto di Ballarò.

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Lupi, limited access area: quando non si può mettere una pezza se hai sbagliato a scegliere il documentario/reportage e il documentarista/reporter

Caro Pablo Trincia, se un programma come Lupi, limited access area (su Canale Nove dtt, la domenica alle ore 23 e on line su DPlay) non mi è piaciuto alla prima puntata e mi è piaciuto molto alla seconda, il perché è semplice: è legato esclusivamente alla qualità del documentario che introduci e commenti. La formula di Lupi è rischiosissima proprio per questo.

Le tematiche da voi scelte sono talmente delicate ed importanti che non si può sbagliare la scelta del documentario e, soprattutto, del documentarista/reporter.

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Barack Obama è a fine mandato: speriamo lo sia anche Giovanna Botteri come corrispondente Rai da New York

Cara corrispondente Rai da New York Giovanna Botteri, spero proprio che quello che inizia sia il tuo ultimo semestre negli Stati Uniti come narratrice appassionata e per nulla appassionante della presidenza di Barack Obama (presumo che il tuo sostituto prenderà servizio a gennaio 2017 insieme al nuovo presidente). 

Tra i danni della infelice presidenza di Obama, annovero anche gli 8, dico 8, anni di tue corrispondenze da New York, qualcosa di più di un semplice posto fisso; praticamente hai preso la residenza a New York.

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Giornalismo, blogging e social tv: uno scambio tweet tra Franco Di Mare di Uno Mattina e Akio di Caro Televip

Cari lettori di Caro Televip,
integro le “riflessioni su blogging e social tv” con un esempio di interazione tra il sottoscritto e il conduttore di Uno Mattina (Rai 1) Franco Di Mare. Lo scambio tweet risale ai giorni 4 e 5 marzo 2016.

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Fabio Fazio intervista Matteo Renzi a Che tempo che fa (8/5/16): i tweet di Caro Televip

Fabio Fazio in uno dei suoi cavalli di battaglia “Ritornerò in ginocchio da te” #Renzi a #chetempochefa https://t.co/V2TDnAxQqM

Fazio accenna un timido “Presidente” per spezzare il monologo assoluto di Renzi #chetempochefa #poveraitalia e #poveraRai

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