Continua l’incommensurabile successo di Fiorello su Rai2: In Vacanza con Viva Rai 2 fa il 4.46% di share medio su 7 puntate

Partendo dal principio, stabilito di fatto dai critici professionisti, che qualsiasi cosa faccia Fiorello è straordinaria, unica, eccezionale, ineguagliabile, strepitosa, possiamo dire che la media del 4.46% di share di In Vacanza con Viva Rai 2 è un successo al pari del 14/16% di share di VivaRai2.


Così come per Edicola Fiore di Sky, anche Viva Rai 2 ha il suo montaggio con “il meglio di” con introduzione originale di Fiorello&Co dalla stessa postazione del glassbox da cui conduce in diretta.

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Un thread per ricordare a Fiorello di chiedere per la seconda volta ai dirigenti Rai di intitolare a Luciano Rispoli la Sala A della sede di Via Asiago

Caro @Fiorello non guardo #VivaRai2 perché ho già visto Edicola Fiore, quindi non so se hai ripetuto il tuo appello e di @marian0sabatini alla Rai di intitolare la Sala A di Via Asiago a Luciano Rispoli. Se non è possibile almeno intitolategli il glassbox!

Faccio questo mio tweet alle 3 del mattino così non puoi pensare che voglio farmi pubblicità. La mia unica speranza è di sapere che Luciano Rispoli è stato ricordato (se non lo hai già fatto) in un programma di successo come #VivaRai2

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Risultato straordinario di Fiorello: la prima di Viva Rai 2 fa il 14% di share. E ora, sempre più in alto!

Non sono dispiaciuto per il risultato ottenuto all’esordio da Fiorello con il suo “nuovo” morning show Viva Rai 2.

Sono tra quelli a cui il programma sembra la fotocopia del format Edicola Fiore che andava in onda su Sky e perfino su TV8. Cosa per cui ho fatto la mia critica preventiva confermata dalla visione della prima puntata che, alla faccia mia, ha fatto il boom di ascolti: il 14,1% di share e 683.000 telespettatori (fonte davidemaggio.it).

Davanti ad un risultato del genere non si può tacere.

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Viva Rai 2, ovvero, l’ennesimo programmino di Fiorello sulla Rai

Preceduto da un battage pubblicitario che non si vedeva dai tempi del lancio di Viva Rai Play è iniziato Viva Rai 2, il “nuovo” programma di Fiorello in onda su Rai 2 dal lunedì al venerdì dalle ore 7.15 alle ore 8.

Siamo di fronte ad una doppia conferma: Fiorello non è più “il più grande showman della televisione italiana” e la Rai non se n’è accorta.

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Intitolare a Luciano Rispoli la Sala A della sede Rai di via Asiago 10. Una proposta sacrosanta fatta da Fiorello e Mariano Sabatini oggi a Viva Raiplay

Viva Rai Play di Fiorello: piccolo studio, piccolo show?

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Viva Rai Play: piccolo studio, piccolo show? Caro ex direttore di Rai 1 e Rai 2 Andrea Fabiano, è con autentico piacere che plaudo al tuo ritorno super attivo come responsabile di Viva Rai Play di Fiorello, il progetto ambizioso sul quale scommette in prima persona l'amministratore delegato Fabrizio Salini. Sai che sono sincero. Ma sai anche che sono doppiamente "felice" perché potrò tornare ad averti tra i destinatari delle mie lettere. Bontà tua so che non le scrivo ad un dirigente Rai con il senso di superiorità ma ad un professionista che stimo ed apprezzo e al quale inviare critiche ed elogi ha, per me, davvero un senso. Sei pronto per la prima critica preventiva? Certo che sei pronto e, mi permetto di leggerti nei pensieri, sono convinto che un po' sei felice anche tu di tornare al centro dei miei post di blogger tv. Ora, qual è il primo limite di Viva Rai Play che intravedo all'orizzonte? L'adattamento degli studi radiofonici di Via Asiago in Roma per questo show. In televisione, al livello di come la fa la Rai, ogni scelta produttiva è commisurata al programma. Gli studi radiofonici di via Asiago sono storici. Li ospita un edificio a pochi passi da piazza Mazzini, in pieno centro a Roma. Nati per fare radio, oggi li usate anche per fare dirette video, principalmente su Facebook, dei programmi radio. Ottimo audio, video di certo non da grande show. Il limite è strutturale e difficilmente i lavori di adattamento, di cui Fiorello ha postato una foto in una IG Story, potranno fare miracoli. 1+1=2, quindi l'idea che mi sto facendo è che Viva Rai Play non sarà un grande show, almeno per quanto concerne la struttura dello studio e di conseguenza l'uso di apparecchiature televisive necessarie ad un grande show. Mi dirai: che vuoi che sia per uno come Fiorello che ha fatto un programma dal bar? Ecco, appunto. Certo, non posso escludere che, visto che Fiorello promette il miracolo di far funzionare perfettamente lo streaming di Rai Play, farà anche il miracolo di fare un mega show televisivo da uno studio radiofonico del 1931. E sai che se lo farete, lo scriverò. Caro Andrea Fabiano, bentornato! Tuo, Akio. #vivaraiplay #andreafabiano #rosariofiorello

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Fiorello un volano per Rai Play? Netflix e Amazon Prime possono dormire sonni tranquillissimi

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Caro AD Rai Fabrizio Salini, oggi hai incontrato Rosario Fiorello e la tua dichiarazione è inequivocabile, sta per tornare in Rai: "Stiamo lavorando da settimane costruttivamente con Fiorello per riuscire a realizzare questo contenuto ambizioso e innovativo per la Rai. Nella Rai del futuro che stiamo costruendo, RaiPlay è la vera piattaforma di servizio pubblico, un canale che acquisirà sempre più centralità. Il progetto con Fiorello può essere un volano formidabile nel modo in cui sarà pensato, realizzato e distribuito. Non vediamo l’ora di iniziare, l’atmosfera è di grande sintonia e ringrazio Fiorello per l’entusiasmo che condivide con noi e che ci spinge a realizzare un progetto che solo fino a pochi mesi fa sarebbe stato per la Rai un sogno impossibile”. Caro Fabrizio Salini, se Fiorello deciderà di fare RaiPlay decreterà la propria resa incondizionata alla preoccupazione di tornare a fare uno show su #Rai1. Andare in onda su Rai Play vuol dire tenersi alla larga dalla sfida degli ascolti delle reti generaliste che sembra essere l'incubo di Fiorello il quale, da eccellente esperto di comunicazione, punterà a fare un programmino che possa essere "ripreso" quotidianamente dai media con un effetto eco che darà tanta visibilità a lui ma non darà alla Rai un contributo per le sfide che contano, ovvero, quelle della tv generalista. Ho serissimi dubbi che Fiorello su Rai Play possa essere un ponte per il futuro del servizio pubblico come dici. Ma, visto che negli ultimi anni ci sono stati più annunci di un possibile ritorno di Fiorello in Rai che scudetti della Juventus, c'è la speranza che anche stavolta non se ne faccia niente. La cosa che mi lascia perplesso è che si pensi a Fiorello quando è evidente che Rai Play ha bisogno di ben altro per intraprendere la sfida con i competitor in streaming a cominciare dalla programmazione di serie tv originali ed esclusive. E poi, non so se lo sai ma Fiorello è uno che si stanca presto dei progetti che fa e non mi stupirei se tra un anno lasciasse Rai Play perché "non voglio stancare il pubblico". E, vista la durata degli AD Rai, è possibile anche che non ci sarai nemmeno tu a fare da volano a RaiPlay. @rosario_fiorello

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A raccontare comincia tu: tanto belle le puntate con i miti Sophia Loren e Riccardo Muti quanto brutte quelle con i televip Fiorello e Maria De Filippi

Cara Raffaella Carrà, ho seguito dall’inizio alla fine le prime 4 puntate di A raccontare comincia tu. Mi sono piaciute molto la seconda e la terza con ospiti Sophia Loren e Riccardo Muti. Non mi sono piaciute per nulla la prima e la quarta con ospiti Fiorello e Maria De Filippi.

Con l’attrice ed il direttore d’orchestra, il programma ha mostrato la sua anima più interessante, ovvero, quella di saper tirare fuori l’anima della persona più che esaltare il personaggio.

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Un dubbio atroce: e se il problema principale di “A raccontare comincia tu” fosse Raffaella Carrà?

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Un dubbio atroce: e se il problema principale di "A raccontare comincia tu" fosse Raffaella Carrà? Credevo che Fiorello sarebbe stato il limite principale della prima puntata di "A raccontare comincia tu" (il giovedì in prima serata su Rai 3) e invece temo (ma spero di sbagliare) che il limite principale del programma sarà la conduttrice-ascoltatrice Raffaella Carrà. A raccontare comincia tu, all'esordio, ha mostrato una scrittura piatta senza spunti che potessero nobilitare il nobilissimo verbo del titolo: raccontare. In nessun momento delle due lunghissime ore di conversazione sul divano, il racconto è stato sorprendente. Tutto già detto e nessuna voglia di portare l'ospite ad andare oltre il già detto. Il problema è che Raffaella Carrà non sembra proprio la persona giusta per "spingere" l'ospite a raccontare qualcosa in più rispetto alla propria "biografia ufficiale". E allora mi è venuto un dubbio atroce: e se la scrittura fosse piatta perché funzionale alla conduzione che non sa o non vuole andare in profondità? È come se la scrittura del programma fosse vincolata ad uno stile di conduzione che si ferma alla superfice del racconto perché quella le basta. Se è vero che lo scopo di "A raccontare comincia tu" è quello di mettere in scena un colloquio gradevole e senza morbosità, è anche vero che 2 ore di racconto tutto in superficie, senza approfondimento, è meno interessante di un santino. Ma spero di sbagliarmi e di vedere ed ascoltare, nelle prossime 5 puntate, dei racconti arricchenti, coinvolgenti e approfonditi come mi aspetto da un programma che ha inserito nel titolo il nobile verbo "raccontare". #araccontarecominciatu #rai3 #raffaellacarra #fiorello

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Il live tweeting della prima puntata

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La seconda puntata con Sophia Loren decisamente bella. Completamente l’opposto rispetto alla prima

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Un dubbio atroce: e se il problema principale di "A raccontare comincia tu" fosse Raffaella Carrà? Credevo che Fiorello sarebbe stato il limite principale della prima puntata di "A raccontare comincia tu" (il giovedì in prima serata su Rai 3) e invece temo (ma spero di sbagliare) che il limite principale del programma sarà la conduttrice-ascoltatrice Raffaella Carrà. A raccontare comincia tu, all'esordio, ha mostrato una scrittura piatta senza spunti che potessero nobilitare il nobilissimo verbo del titolo: raccontare. In nessun momento delle due lunghissime ore di conversazione sul divano, il racconto è stato sorprendente. Tutto già detto e nessuna voglia di portare l'ospite ad andare oltre il già detto. Il problema è che Raffaella Carrà non sembra proprio la persona giusta per "spingere" l'ospite a raccontare qualcosa in più rispetto alla propria "biografia ufficiale". E allora mi è venuto un dubbio atroce: e se la scrittura fosse piatta perché funzionale alla conduzione che non sa o non vuole andare in profondità? È come se la scrittura del programma fosse vincolata ad uno stile di conduzione che si ferma alla superfice del racconto perché quella le basta. Se è vero che lo scopo di "A raccontare comincia tu" è quello di mettere in scena un colloquio gradevole e senza morbosità, è anche vero che 2 ore di racconto tutto in superficie, senza approfondimento, è meno interessante di un santino. Ma spero di sbagliarmi e di vedere ed ascoltare, nelle prossime 5 puntate, dei racconti arricchenti, coinvolgenti e approfonditi come mi aspetto da un programma che ha inserito nel titolo il nobile verbo "raccontare". #araccontarecominciatu #rai3 #raffaellacarra #fiorello

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A raccontare comincia tu con Raffaella Carrà su Rai 3. La prima puntata, ospite Fiorello, nel live tweeting di Caro Televip.

La “scheda” introduttiva su Fiorello, poverella. Sigla tipo serie tv nord Europa. In pratica un catalogo Ikea. Raffaella Carrà ha intenzione di fare ahahahah! per 2 ore? Sì, a quanto sembra. La location “canottieri” niente di significativo.

I movimenti di macchina cercano di animare la monotonia delle inquadrature senza riuscirci.

Girare in esterni ha consentito di usare un “must” della tv di oggi: il drone.

Niente da fare: Raffaella cerca di fare la conduttrice ma Fiorello va per conto suo. E, francamente, i suoi aneddoti professionali non sono così interessanti come crede. Sono due star della tv quando fanno show. Così, sono noiosissimi.

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