Non sono una signora, lo show con le drag queen in onda sulla Rai. La prima puntata nei tweet di Caro Televip.

Non sono una signora è ben strutturato e ben montato. Le drag giudici brave nelle spiegazioni. I giudici vip poco spontanei. Alba Parietti incredibilmente rispettosa dei meccanismi del format. Poteva essere una baracconata ed invece è uno show gradevole.

Le tre giudici drag queen official sono la rivelazione di #nonsonounasignora  spiegano bene le tecniche delle esibizioni. Un velo pietoso invece sui 4 giudici vip che o sparano nomi a casaccio o non riescono a nascondere che hanno riconosciuto i concorrenti.

Tutto quello che non ha #ilcantantemascherato ce l’ha #nonsonounasignora a cominciare dalla conduttrice. Alba Parietti gioca con un format leggero e divertente.
Milly Carlucci ci esaspera con la sua errata convinzione di presentare uno show sorprendente.

Il lungo tira e molla ed i rinvii sulla messa in onda di #nonsonounasignora restano nei titoli di coda del programma in cui c’è scritto: “Rai 1 ha presentato”. Che sia andato in onda è comunque una vittoria di Stefano Coletta che, in questo caso, c’ha preso.

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Domenica In di nonna-bis Mara Venier: tre tweet di Caro Televip sulla puntata del 22 gennaio 2023

A Domenica In su Rai 1 si celebra Gina Lollobrigida parlando dei problemi giudiziari tra il suo assistente ed i suoi parenti. La Rai, oggi.

Nonna-bis Mara Venier con la puntata di oggi di #DomenicaIn dedicata alla diatriba giudiziaria tra i parenti di Gina Lollobrigida ed il suo amico-assistente si è guadagnata sui social un sentiment negativo che sarà difficile da digerire per i vertici di Rai 1.

Quello che ha fatto oggi Domenica In nel blocco dedicato a Gina Lollobrigida è l’esempio di come la Rai sia tale e quale alla TV commerciale. Chi da anni lo scrive non è il problema. Il problema è chi come Stefano Coletta e Mara Venier fa questa pessima tv.

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C’è Posta per Te contro la finale di Sanremo 2023: il thread di Caro Televip

#Sanremo2023 La Rai opera in regime di concorrenza. La cosa anomala è quando la concorrenza rinuncia a priori a contrapporre la propria programmazione titolare contro un programma imbattibile come il Festival di Sanremo.

Mediaset che trasmette #CePostaPerTe contro #Sanremo2023 è la dimostrazione che il mercato è vivo e lotta insieme a noi. La co-conduttrice a titolo gratuito di Sanremo 2017 Maria mangiacaramelle De Filippi che va in onda contro la finale del Festival è la dimostrazione che è diabolica.


Non ci sarà sfida negli ascolti perché i Festival di Amadeus volano ben oltre il 50% di share ma sapere che la De Filippi ringhia alle sue calcagna  è semplicemente meraviglioso. È una botta di adrenalina per chi come me crede nella controprogrammazione tv.

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Boomerissima con Alessia Marcuzzi su Rai 2: la prima puntata nei tweet di Caro Televip

A Rai 2 mancava una conduzione gne gne gne: con Alessia Marcuzzi adesso ce l’ha #Boomerissima #poveraRai

Boomerissima, ovvero, tutte insieme le reti Fininvest degli anni ’80 e ’90 su Rai 2. C’era davvero bisogno di questa svolta per la Rai? La Rai che è stata maestra nell’ideare grandi varietà, nel 2023 propone uno show che di grande ha solo la caciara.

Boomerissima: il lungo blocco con Luciana Littizzetto ha definitivamente ammazzato il programma.

Adesso capisco perché Pier Silvio Berlusconi ha lasciato che Alessia Marcuzzi andasse a Rai 2: Boomerissima lui non l’avrebbe mai trasmessa nemmeno sulla peggiore Italia 1.

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La Russia invade l’Ucraina e Rai 1 rinvia di una settimana una puntata dello show “Il cantante mascherato” invece di cogliere l’occasione per chiudere definitivamente questa pupazzata.

Caro direttore di Rai 1 Stefano Coletta, ci sono dei momenti in cui le qualità di un professionista dovrebbero emergere più che in altri.

Le situazioni di crisi sono presenti in ogni attività produttiva e sociale. Ieri la Russia ha invaso l’Ucraina. Una guerra ai confini dell’Europa. Una situazione di crisi politica e sociale che avrebbe conseguenze per la vita di tutti i cittadini europei anche se per miracolo finisse oggi.

In un contesto così serio e preoccupante francamente l’ultimo dei miei pensieri è come Rai 1 adatta i suoi palinsesti. Poi però arriva un vostro tweet e allora il cittadino-abbonato che sono non può fare a meno di ritenere che tu abbia pochissima qualità come dirigente della prima azienda culturale del Paese.

L’account Twitter della tua rete ci comunica che stasera non andrà in onda lo show “Il cantante mascherato”, sostituito da una replica della fiction “Il commissario Montalbano”. L’hashtag
#RussiaUkraineConflict ci dice inequivocabilmente che il cambio di programmazione è dovuto alla situazione drammatica del conflitto tra Russia e Ucraina cosa per cui, evidentemente, la trasmissione dello show “Il cantante mascherato” non sarebbe stata adeguata. Inoltre sarebbe difficile dal punto di vista tecnico interrompere e poi riprendere lo show in diretta qualora la cronaca della guerra lo richiedesse.

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Svolta nella crisi Russia-Ucraina. 7 domande all’amministratore delegato del servizio pubblico Rai Carlo Fuortes.

Caro amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, a partire dalle ore 19.40 di oggi, il presidente della Russia Vladimir Putin ha fatto un discorso di 50 minuti in cui ha dichiarato il riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass, imprimendo una svolta pericolosissima alla crisi tra Russia e Ucraina. Rai 1 e il Tg1 non hanno ritenuto di dedicare la prima serata a questa svolta per spiegare in qualità di rete ammiraglia e come principale testata del servizio pubblico che cosa significa questa decisione.

Da abbonato Rai ti chiedo:

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Nomine Rai: il nuovo modello organizzativo, lo ha pensato il ragionier Fantozzi?

Caro amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, il CdA Rai nell’assemblea del 16 dicembre 2021 ha deliberato un nuovo modello organizzativo in cui:

“le Direzioni di genere prendono il posto delle Direzioni di Rete e di altre Direzioni aziendali, secondo una suddivisione di competenze per argomento. Le Direzioni di Genere sono tenute d’ora in avanti a elaborare e curare la programmazione che troverà realizzazione a partire dal palinsesto estivo” (da http://www.rai.it/ufficiostampa del 16/12/21).

La nuova struttura operativa con i relativi direttori è la seguente:

  • Direzione Prime Time (programmi di intrattenimento serale), Stefano Coletta;
  • Direzione Day Time (programmi di intrattenimento nell’arco della giornata) Antonio Di Bella;
  • Direzione Cultura ed Educational, Silvia Calandrelli;
  • Direzione Documentari, Fabrizio;
  • Direzione Fiction, Maria Pia Ammirati;
  • Direttore di Kids, Luca Milano;
  • Direzione Contenuti Digitali, Elena Capparelli;
  • Direzione Cinema e Serie Tv, Francesco di Pace.

Il 18 novembre 2021, il Consiglio di Amministrazione aveva nominato Alessandra De Stefano Direttrice per lo Sport e Mario Orfeo Direttore per l’Approfondimento.

Caro amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, in una azienda con caratteristiche ministeriali come la Rai, il giro delle poltrone è prassi consolidata. Inutile dire che i venti politici hanno una consolidata importanza nelle scelte. Quindi se avete pensato a questa riorganizzazione con l’obiettivo di vederne i risultati a partire dalla stagione estiva 2022, vuol dire che nelle vostre previsioni la politica almeno fino ad allora avrà altro a cui pensare. Pandemia a parte, c’è un Presidente della Repubblica da eleggere e bisogna vedere quali effetti questa elezione avrà sui difficili equilibri su cui si fonda l’alleanza di governo. Ma è facile prevedere che fino a settembre 2022 non se ne parla di sciogliere le camere (così tutti i parlamentari potranno maturare la onorevole pensione) e questo vorrebbe dire che si va a fine legislatura, con le elezioni politiche nella primavera del 2023 e nuovo giro di poltrone dei direttori Rai, chissà, forse, nell’autunno 2023. Fino ad allora meglio non smuovere le acque e piazzare, sulla base degli equilibri già esistenti, i direttori che stanno già ben posizionati nei piani alti di Viale Mazzini e che altrimenti non sapreste dove sistemare.

Caro amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, la nomina alla direzione di genere che più mi lascia incredulo è quella assegnata a Stefano Coletta: Direzione Prime Time (programmi di intrattenimento serale). Lui che come direttore di Rai 1 vanta un altissimo numero di sconfitte nel primetime del sabato sera nei confronti diretti con la concorrente Canale 5. È intenzione del CdA Rai di indebolire anche tutti gli altri primetime aziendali? Boh e pure mah. C’è poi la nomina di Antonio Di Bella alla Direzione Day Time (programmi di intrattenimento nell’arco della giornata), quella in cui i numeri dicono che Stefano Coletta ha fatto meglio. Vuol dire che, vista la impostazione giornalistica di Di Bella, la Rai pensa di intrattenerci nei daytime con una specie di retequattrismo e di la7ttismo? Boh e pure mah.

Diventa quindi realtà l’idea che fu del tuo predecessore Fabrizio Salini, di depontenziare le direzioni delle singole reti e di accentrare in capo a delle strutture tematiche la selezione dei contenuti da distribuire nei vari palinsesti aziendali. Boh e pure mah.

Ci sarà un solo mega-direttore-galattico a decidere cosa devono guardare i telespettatori di una rete Rai ad una determinata ora.

E me lo chiamate nuovo modello organizzativo? A me, me pare una fantozzata, per non dire una corazzata Potëmkin.

Nell’autunno del 2021 Rai 1 ha trasmesso ancora Ballando con le stelle

Su Rai 1 si è conclusa l’ennesima, inutile, edizione di Ballando con le stelle. L’inutilità di questo programma sta essenzialmente in due aspetti negativi. Il primo è la cronica mancanza di innovazione che fossilizza il sabato sera della prima rete televisiva italiana nella importante stagione autunnale.

Il secondo aspetto negativo è che non alimenta l’archivio delle Teche Rai con contributi artistici di alta qualità come merita la storia della televisione pubblica. Il programma con la conduzione imbalsamata di Milly Carlucci esce nel peggiore dei modi dal confronto con Canale 5. Per 7 puntate è stato umiliato negli ascolti da Tu sì que vales e nelle ultime tre puntate è stato surclassato dal confronto con la altissima qualità di Uà lo show di varietà di Claudio Baglioni. La Rai dovrebbe essere un punto di riferimento nella produzione di show innovativi, di alta qualità e al passo con i tempi. Invece è ferma ad un format del 2005.

Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta e quel “tranquillamente” sugli ascolti di Da Grande con Alessandro Cattelan

Il direttore di Rai 1 Stefano Coletta dice che Da Grande condotto da Alessandro Cattelan, senza concomitanza con la vittoria all’Europeo dell’Italvolley maschile, avrebbe potuto fare “tranquillamente il 16%”.
Quindi domenica prossima lo farà tranquillamente oppure farà molto di più? No perché se l’Italvolley ha tolto a Da Grande solo il 3.5% di share è lecito aspettarsi da un programma di così alto livello produttivo, uno scatto d’orgoglio per zittire chi lo ha criticato puntando a raddoppiare quei 3.5 punti di share e fare il 19.5%.
La domanda è: se però la seconda e ultima puntata di Da Grande dovesse fare tra il 14% ed il 15% di share in assenza di concomitanza con una finale sportiva con l’Italia vincente, il direttore di Rai 1 dovrebbe tranquillamente dimettersi, sì o no?