Guerra in Ucraina: una notizia normalizzata dall’informazione televisiva italiana

Celebrato il primo anno della guerra provocata dalla invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’informazione televisiva italiana è tornata a trattare questa notizia come una delle tante notizie che vengono date tutti i giorni.

Si dà conto del bombardamento del giorno, si fa uno speciale ogni tanto, si parla, non più di tanto, delle polemiche politiche interne sull’invio o meno di aiuti militari, si tiene viva la fiammella di una notizia alla quale nessuna testata sembra voler assegnare un ruolo preminente.

Simbolo del confine temporale dell’importanza data dall’informazione televisiva italiana al conflitto in Ucraina è stato il ciclo di 100 puntate quotidiane negli speciali pomeridiani di Enrico Mentana su La7.

La notizia è andata via via perdendo interesse ed è finita nelle retrovie gerarchiche di importanza introdotta dai conduttori in studio con la formuletta: “E veniamo ora alla guerra in Ucraina”.

Una notizia di cui parlare se i bombardamenti quotidiani causano vittime civili e se il presidente di un paese importante va a visitare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La soluzione diplomatica al conflitto è lontanissima, è una guerra fatta di bombardamenti che distruggono città e uccidono civili, di guerriglia per la conquista del singolo avamposto.

I cittadini ucraini non vivono più una vita normale. Convivono con lo stato di guerra, con la paura dell’oggi e l’incertezza del domani.

Per l’informazione televisiva italiana, dopo quattordici mesi, l’Ucraina invasa dalla Russia è, di fatto, una notizia minore.

È la bruttezza della stampa, bellezza!

Pubblicità

Eccola! Appare! L’esperta di economia di SkyTg24 Mariangela Pira

Eccola! Appare! L’esperta di economia di SkyTg24 Mariangela Pira dallo schermo televisivo entra nel mio salotto per spiegarmi la situazione economica mondiale: dal semplice andamento delle borse al complesso meccanismo delle borse; dal più impercettibile movimento azionario al crollo di una banca d’affari americana.

Lei, apre bocca e dà fiato ad ogni sussulto finanziario descrivendo grafici e commentando i titoli giornalistici specializzati. Il suo stile inconfondibile mi accompagna come se fossi un bambino della scuola primaria. Sembra che questa sua caratteristica sia apprezzatissima perché “spiega, con un linguaggio semplice, cose complesse”.

Le sue lezioncine mi danno sempre l’idea di essere obbligato a ragionare come un bambino delle elementari ed entro in una specie di crisi esistenziale perché nonostante le sue semplificazioni non capisco quello che dice.

È amatissima dai suoi colleghi di SkyTg24 che le danno la linea come se fosse una dei maggiori economisti mondiali e quando lei restituisce la linea, i conduttori sfoderando sorrisi di debordante considerazione si complimentano con lei per come ha saputo farsi capire.

Non ho alcuna intenzione di combattere l’irrefrenabile impulso di cambiare canale ogni volta che la vedo.

Ho ricordi bellissimi dei miei anni alle elementari e non voglio rovinarli.

La conduzione di Francesca Fagnani di Belve in prima serata su Rai 2: tre tweet di Caro Televip

Se avessi un euro per ogni volta che Francesca Fagnani si sposta i capelli durante le sue interviste a Belve in prima serata, sarei milionario. E questo è l’aspetto televisivamente più interessante del programma. Pompatissima dalla stampa. Boh e pure mah.

Trovo più eleganti le urla al mercato del pesce rispetto al modo di fare le domande da parte di Francesca Fagnani.

A Francesca Fagnani je amanca solo a mano a cucchiara!

Aggiornamento del 1/3/23 con un quarto tweet

Francesca Fagnani con Belve in prima serata su Rai 2 fa il 4.5% di share. Non è un mega-flop come quello di Ilaria D’Amico ma non è di certo un successo. Vista poi la stampa favorevole ed i social in delirio per le sue battutine, direi “anche meno”, eh!

Continua a leggere

Cinque minuti di Bruno Vespa in access primetime su Rai 1: il thread di Caro Televip

Cosa potrà mai dire Bruno Vespa in #cinqueminuti dal lunedì al venerdì in access primetime che già non possa dire in 95 minuti di #portaaporta in seconda serata il martedì, il mercoledì ed il giovedì? Boh e pure mah. La Rai, oggi.

E così, la straripante Rai Pubblicità potrà commercializzare un nuovo spazio a cui attaccare spot prima dell’anteprima de #isolitiignoti. I #cinqueminuti di Bruno Vespa toglieranno più spettatori ai programmi interni o alla concorrenza? E, mi chiedo:…

Perché Bruno Vespa non ha fatto i suoi 5 minuti subito dopo che ha smesso di farli Enzo Biagi? Aveva il timore di non essere all’altezza? Oggi lo è? E, ancora. Tre spazi informativi Rai in access primetime non appesantiscono quella mezz’ora?

Vespa, Damilano e Tg2 Post. Due programmi su 3 dopo i tg: Tg1 e il Tg2. L’approfondimento giornalistico è importante ma quando è troppo presente a tutte le ore non allontana chi aspetta di trascorrere una serata di evasione guardando la televisione?

E ancora: questa frantumazione del palinsesto non frantumerà anche la pazienza dei telespettatori stanchi dei bla bla bla di approfondimento giornalistico? Per quanto mi riguarda Bruno Vespa ha frantumato la mia pazienza già da anni e non penso di reggerlo per ulteriori 5 minuti in più al giorno.

Continua a leggere

Al Tg1-Show di Monica Maggioni, la conduttrice ex ministra Nunzia De Girolamo lancia la nuova edizione del suo talkshow Ciao Maschio: la Rai che mi amareggia

Cara presidente della Rai Marinella Soldi, secondo te, il dialogo di stasera al Tg1 (edizione delle ore 20 del 21/1/2023) tra Alessio Zucchini e Nunzia De Girolamo rispecchia culturalmente la Rai Radio Televisione Italiana?

Leggerlo fa venire i brividi ancor più che ascoltarlo.

Continua a leggere

I Måneskin in studio al Tg1: la annuncite di Amadeus è sempre più un triste e banale teatrino sul palcoscenico del primo telegiornale italiano.

Il Tg1 di Monica Maggioni è stato appaltato ad Amadeus per sfogare la sua annuncite su Sanremo2023. Stasera un malinconico e banalissimo quadretto con i Måneskin che entrano nello studio del primo telegiornale Rai baciando la giornalista Giorgia Cardinaletti.

È davvero imbarazzante vedere cancellare, sera dopo sera, la sacralità di un telegiornale importante come il Tg1 con ospitate in stile varietà: finale con la conduttrice che chiede ai Måneskin di dire insieme con lei “Buonasera dal Tg1!”

È in pieno stile Cardinaletti, la giornalista che si lanciò all’inseguimento del motoscafo-taxi “Amore” nel giorno del matrimonio di George Clooney.

Continua a leggere

Volodymyr Zelensky ospite a Sanremo 2023: se la notizia è di Bruno Vespa la dà lui, mica Amadeus

Amadeus che sta tutti i giorni al Tg1 a fare annunci su Sanremo 2023, davanti a Bruno Vespa sta muto e lascia che sia lui ad annunciare la presenza di Volodymyr Zelensky come ospite in collegamento nella serata finale di Sanremo 2023.

Bruno Vespa si è collegato con Domenica In da Kiev dove ha fatto una intervista al presidente ucraino che andrà in onda a Porta a Porta martedì 17 gennaio 2023. Ma alla vecchia volpe del giornalismo italiano non bastava fare il lancio della sua intervista. Doveva alzare l’asticella promozionale abbinando lo scoop su Zelensky a Sanremo.

Certo, ha detto di aver riportato ad Amadeus il desiderio del presidente di collegarsi con il Festival e di aver ricevuto la disponibilità del direttore artistico, ma la notizia l’ha data lui.

Continua a leggere

Assalto al parlamento brasiliano: il Tg1 di Monica Maggioni non fa la diretta. Quali sono le breaking news da speciale in diretta secondo lei? Boh e pure mah.

In questo momento i fan di Bolsonaro stanno assaltando il parlamento brasiliano. Il Tg1 di Monica Maggioni non è in diretta con una edizione speciale. Il problema è che mi hai abituato agli speciali del Tg1 sui grandi fatti.

Ora mi dovresti spiegare perché l’assalto al parlamento di un un grande paese come il Brasile secondo te, direttrice del Tg1 Monica Maggioni, non lo è. Sei tu che hai iniziato con gli speciali come se il Tg1 fosse una testata all-news e oggi non lo sei?

A questo va aggiunto che intanto la rete all-news RaiNews24 trasmette il documentario La bella stagione in omaggio a Gianluca Vialli. È il TgLa7 che sta facendo la edizione straordinaria mentre SkyTg24 parla di innovazione digitale.

Continua a leggere

Quattro funerali e nemmeno un matrimonio: la tv a lutto durante le feste di Natale

La morte di un personaggio pubblico, in qualsiasi campo abbia operato, è una notizia ma è anche un genere televisivo che per i giorni seguenti si manifesta in varie forme e collocazioni ed è alimentato dalle reazioni sui social media da parte delle persone comuni e da parte dei personaggi pubblici.

La morte di un personaggio pubblico è un evento che s’inserisce prepotentemente nella programmazione televisiva e non ci si limita a dare la notizia, a fare un profilo e ad esprimere le condoglianze.

Si deve dare spazio all’approfondimento coinvolgendo opinionisti, amici e colleghi del defunto famoso, dal momento dell’accaduto fino al giorno del funerale e poi, per un po’, anche dopo.
Tutto normale e giustificato nell’era dell’informazione planetaria istantanea e della iper connessione 24 ore su 24 in cui la diffusione delle notizie è capillare e potentissima.

Continua a leggere

Morte di Benedetto XVI: la Rai avrà di certo avuto un telespettatore speciale per i suoi tanti speciali

Cara presidente della Rai Marinella Soldi, i broadcaster televisivi di tutto il mondo si sono ritrovati a coprire un evento che non si era mai verificato prima: la morte di un papa emerito, ovvero, non più in carica perché ha rinunciato a proseguire il papato.
Benedetto XVI è stato pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. L’11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino ed ha assunto il titolo ufficiale di “sommo pontefice emerito” o “papa emerito”.
A volerla dire brutalmente è morto da ex papa ma questo non sminuisce di certo l’importanza planetaria della notizia.
È morto il 31 dicembre 2022 nel monastero Mater Ecclesiae situato all’interno della Città del Vaticano ed è stato sepolto il 5 gennaio 2023 nelle grotte vaticane.

Continua a leggere