6 lettere di Caro Televip a Giovanna Botteri

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Inizia il 2018 e Giovanna Botteri è ancora a New York

Nessuna delle corrispondenze di Giovanna Botteri da New York mi è mai stata utile per farmi un’idea del perché è corrispondente-responsabile dell’ufficio Rai di New York per i servizi giornalistici
radiofonici e televisivi dagli Stati Uniti #giornalismo

Giovanna Botteri da 10 anni alla sede Rai di New York: spero non le facciano battere il record di Ruggero Orlando

Caro direttore generale e amministratore delegato Rai Antonio Campo Dall’Orto, il mio auspicio che con l’elezione di Donald Trump ci potesse anche essere un turnover nel ruolo di “corrispondente-responsabile dell’ufficio Rai di New York per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi dagli Stati Uniti”, rimane ancora un auspicio.

A maggio, Giovanna Botteri festeggerà il suo decimo anniversario in quel prestigioso ruolo. Le sue corrispondenze dagli Usa non mi sono mai piaciute e la lunghissima permanenza della giornalista in quel ruolo non mi ha fatto cambiare idea.

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Barack Obama è a fine mandato: speriamo lo sia anche Giovanna Botteri come corrispondente Rai da New York

Cara corrispondente Rai da New York Giovanna Botteri, spero proprio che quello che inizia sia il tuo ultimo semestre negli Stati Uniti come narratrice appassionata e per nulla appassionante della presidenza di Barack Obama (presumo che il tuo sostituto prenderà servizio a gennaio 2017 insieme al nuovo presidente). 

Tra i danni della infelice presidenza di Obama, annovero anche gli 8, dico 8, anni di tue corrispondenze da New York, qualcosa di più di un semplice posto fisso; praticamente hai preso la residenza a New York.

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Giovanna Botteri lascia New York e vola a Buenos Aires proprio quando The President Obama avrebbe più bisogno di lei

Cara Giovanna Botteri, sei volata da New York a Buenos Aires per raccontare la vigilia della finale della Coppa del Mondo Brasile 2014 vista dai tifosi argentini.


Il tuo servizio è andato in onda nel Tg1 delle 20 con questo testo giornalistico intervallato dall’indispensabile contributo dei tifosi: 

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Datagate: propongo Giovanna Botteri come nuovo portavoce della Casa Bianca al posto di Jay Carney

Cara corrispondente Rai da New York Giovanna Botteri, ieri proprio non ce l’ho fatta ad aspettare l’una di notte per seguire la tua corrispondenza in diretta durante il Tg3-Linea Notte. Ho seguito Piazzapulita su La7, che mi ha conciliato un sonno talmente profondo che questa mattina mi sono svegliato in ritardo. Su twitter, @EmilianoPompei, mi dice che stanotte hai minimizzato il caso Datagate. Così questa mattina sono corso su Rai Replay per ascoltarti. Non volevo credere alle mie orecchie. Tu non hai minimizzato il Datagate. Tu lo hai smontato il Datagate.

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Giovanna Botteri e l’entusiasmo per l’inizio degli ultimi quattro anni di presidenza del grande incantatore Obama

Cara corrispondente Rai dagli Usa Giovanna Botteri, quando ieri ti ho visto in collegamento per il Tg3 pensavo fossi a Disneyland invece eri alla cerimonia di insediamento per il secondo mandato presidenziale di Barack Obama. Ad ingannarmi, oltre alla scenografia da parata, ha contribuito il tuo sorriso pieno di entusiasmo per la partecipazione all’evento. Ad Obama è legata una parte importantissima della tua storia professionale. Hai vissuto intensamente la sua prima trionfale campagna elettorale e l’hai raccontata per quello che era: “una grande speranza di cambiamento”. L’entusiasmo che avevi tu, lo avevamo in molti.

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Elezioni Usa 2012: i primi passi televisivi della sfida tra Ann Romney e Michelle Obama

Cara Giovanna Botteri, la campagna elettorale per le presidenziali Usa sta per entrare nel vivo e tu ce la racconterai come corrispondente del Tg3. Sono già trascorsi 4 anni da quando mettesti tutta la tua passione nei servizi che documentarono l’ascesa di Barack Obama, profeta dello slogan “Yes we can”. Nel momento caldo delle elezioni hai vissuto la tua professione di inviata direttamente dall’interno del comitato elettorale di quello che poi sarebbe diventato The President. La tua professionalità nascose con difficoltà la gioia per quella elezione storica. Attualmente Obama ha 9 punti di vantaggio nei sondaggi rispetto allo sfidante repubblicano Mitt Romney (come hai sottolineato nel tuo servizio del 29/2/12) . Continua a leggere