La Rai Cultura di Silvia Calandrelli chiude Nautilus, il miglior programma di Rai Scuola. Federico Taddia: “Cosa rispondere a chi ti fa i complimenti per quel programma?”

Cara direttore di Rai Storia, Rai Cultura e Rai Scuola Silvia Calandrelli, quando la Rai ha deciso di rinunciare a Giovanni Minoli e al suo La storia siamo noi sono stato tra i primi (se non il primo) ad augurarti buon lavoro per il nuovo corso di Rai Cultura e a scrivere “La Rai ringrazia Giovanni Minoli per il suo lavoro e va oltre; giustamente“.


Da allora sono passati due anni e non sono molto soddisfatto del lavoro che stai facendo.  A dare il colpo di grazia alla mia speranza di vedere una Rai Cultura migliore, è stato un post su Facebook di Federico Taddia attraverso il quale ho saputo che hai deciso di chiudere Nautilus, il miglior programma di Rai Scuola (dal lunedì al venerdì alle ore 21 sul canale 146 del digitale terrestre) e, secondo me, di tutta Rai Cultura.

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Le perle delle Teche Rai: Ingrid Bergman e l’aneddoto sul finale di Casablanca raccontato a Luciano Rispoli nel programma L’ospite delle due (1975)

Cara direttore di Rai Storia, Rai Cultura e Rai Scuola Silvia Calandrelli, dopo Stracult di Rai 2 anche Uno Mattina Estate (venerdì 28 agosto 2015) ha trasmesso un documento storico tratto da L’ospite delle due il primo talk show della tv italiana andato in onda nel 1975, ideato e condotto da Luciano Rispoli.

Sabato 29 agosto 2015 ricorreva il centenario della nascita dell’attrice e francamente mi aspettavo che la Rai le dedicasse un ciclo di film, in piena estate tv anche una rete come Rai 1 avrebbe potuto trovargli una collocazione.

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Dario Argento che spiega il suo cinema nel programma L’ospite delle due di Luciano Rispoli (1975): la bella tv che meriterebbe di essere riproposta da Rai Storia

Cara direttore di Rai Storia, Rai Cultura e Rai Scuola Silvia Calandrelli, nella puntata di Stracult di Marco Giusti andata in onda su Rai 2 giovedì 23 luglio 2015, è stato trasmesso un estratto della partecipazione di Dario Argento al primo talk show della televisione italiana ideato e condotto da Luciano Rispoli: L’ospite delle Due andato in onda sulla Rai nel 1975 (qui dal minuto 18 e 30 secondi al minuto 23).

Stracult ha celebrato il quarantennale del film Profondo rosso ospitando Dario Argento ma il contributo tratto dalle Teche Rai è stato il momento più significativo della trasmissione (a parte quello in cui Marco Giusti ha detto alla conduttrice che non si dice “pietra miliare del cinema”).

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Roma Fiction Fest 2014: Collection Prévert En sortant de l’école, i corti animati di France Télévisions ispirati alle poesie di Jacques Prévert

Cara direttore di Rai Cultura già Rai Educational Silvia Calandrelli, al Roma Fiction Fest 2014 è stata presentata una serie di corti animati francesi intitolata Collection Prévert “En sortant de l’école”.

Si tratta di 13 cortometraggi da 3 minuti ciascuno, realizzati da France Tv partendo dall’idea di associare liberamente alcune poesie di Jacques Prévert con le illustrazioni di 15 giovani registi della scuola di animazione francese che hanno potuto interpretare le opere del poeta in totale libertà artistica come ha detto la produttrice di Tant Mieux Prod. Delphine Maury:

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Rai Storia ripropone il documentario “Sandro Ciotti, un uomo solo al microfono”. Nessun erede all’orizzonte nella Rai Sport di oggi

Cara direttore di Rai Storia Silvia Calandrelli, non è la prima volta che trasmetti in replica il documentario su Sandro Ciotti intitolato Un uomo solo al microfono di  Alessandro Chiappetta, ma io stasera alle ore 21 lo rivedrò per l’ennesima volta con piacere e con lo spirito dell’abbonato Rai che vuole capire se sbaglia ad essere così severo con la Rai Sport che sta raccontando i mondiali di calcio 2014.

Su questo documentario ho già scritto un post da cui riprendo poche righe:

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Molto meglio la replica di un documentario di Rai Storia su Sandro Ciotti che la settima puntata di Pechino Express in prima visione su Rai 2

Cara direttore di Rai Storia Silvia Calandrelli, continuo ad avere conferme che il pensionamento di Giovanni Minoli non può che fare bene a Rai Storia. Ieri sera mi stavo annoiando a guardare la settima puntata di Pechino Express e facendo zapping mi sono imbattuto nel documentario della serie RES intitolato Sandro Ciotti un uomo solo al microfono (firmato da Alessandro Chiappetta). Era già andato in onda ma il bello di una emittente tematica come Rai Storia è che le repliche sembrano sempre una prima visione perché il telespettatore è troppo preso dai canali maggiori e spessissimo si perde delle vere e proprie perle televisive sui canali minori. L’abilità con cui confezionate il vostro palinsesto consente per fortuna di recuperare i programmi persi.

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La Rai ringrazia Giovanni Minoli per il suo lavoro e va oltre; giustamente.

Caro direttore di Rai Storia Silvia Calandrelli, tra quindici giorni scade il contratto che la Rai aveva fatto a Giovanni Minoli per curare i programmi celebrativi dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A Minoli, che era già andato in pensione come dirigente Rai e non certo da esodato, la Rai non farà un nuovo contratto; giustamente. Leggo dichiarazioni polemiche dell’interessato in riferimento al fatto che il direttore generale preferisce fare i programmi con le risorse professionali interne e non esterne, come oggi è Minoli, il quale ha risposto dicendo che allora si può fare anche Porta a Porta senza Bruno Vespa e Quark senza Piero Angela . La rinuncia a Giovanni Minoli ha fatto pensare che la Rai rinunciasse anche a proseguire il progetto La storia siamo noi. Basta però vedere il sito da voi dedicato al marchio per capire che non avete alcuna intenzione di rinunciarci. Il direttore generale Luigi Gubitosi infatti ha confermato che il programma proseguirà sotto la tua direzione.

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L’inizio in bianco e nero della XVII legislatura della Repubblica Italiana

Caro direttore di Rai Storia Silvia Calandrelli, ho più volte auspicato che la tua rete trasmettesse in versione integrale tutte le puntate di alcune delle trasmissioni che hanno fatto la storia della televisione italiana. Con la trasmissione iVarietà stai quasi esaudendo il mio desiderio (in onda il lunedì alle ore 18 ed in replica alle 00.30). Guardare iVarietà non alimenta “un nostalgico come eravamo” ma per sottolinea “un tragico come siamo diventati”. Siamo nel 2013 e viviamo tempi incertissimi e cupi dal punto di vista economico, politico e sociale. Mentre scrivo sta per iniziare la XVII legislatura della Repubblica Italiana. E’ un’Italia in bianco e nero molto più triste dell’Italia in cui la tv era in bianco e nero.

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