Gypsy di Netflix stagione 1: tante situazioni aperte, troppe

Ho imparato a non fidarmi delle mie prime impressioni sulle serie originali Netflix. Troppe volte delle serie che promettevano benissimo mi hanno deluso: due su tutte Tredici (la finirò ma non smanio di farlo) Stranger Things (interrotta e non la finirò). Gypsy prometteva scintille ma poi si è rivelata una fiammella fioca. La storia principale ha tentato il decollo senza riuscirci e si è arenata in una estenuante ricerca del brivido soft-core senza mai raggiungerlo.

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I migliori show della stagione tv 2016/17 sono stati quelli di Bolle, Mika, Proietti, Cattelan e Fiorello

Cari direttori di tutte le reti televisive, anche la stagione televisiva 2016/2017 è stata decisamente brutta per non dire peggio. Soprattutto il settore dell’intrattenimento leggero continua a vivere una crisi di idee e di originalità al limite dell’incredibile.

E’ dunque facilissimo individuare i pochissimi show che hanno brillato e di cui è valsa la pena parlare e, soprattutto, guardare. Di seguito le motivazioni, in rigoroso ordine di messa in onda.

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You Me Her: su Netflix la stagione 1 della commedia romantica sul poliamore bello e possibile

Caro showrunner di You Me Her John Scott Shepherd, ieri mentre finivo il binge watching su Netflix Italia della stagione 1, negli Usa su Audience Network andava in onda il primo episodio della stagione 2 della tua serie romantica sul poliamore. Ieri era il giorno di San Valentino e quindi anche il giorno dei protagonisti di You Me Her.

Quella che apparentemente potrebbe sembrare una serie erotico-pruriginosa su un triangolo moglie-marito-escort (interpretati dagli ottimi Rachel Blanchard, Greg Poheler e Priscilla Faia) è invece una commedia romantica scritta molto bene: divertente, intrigante a tratti profonda.

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The Crown di Netflix: i tweet di Caro Televip

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The Crown di Netflix: ti aspetti il polpettone e ti ritrovi davanti ad una serie da binge watching

Caro co-founder and Ceo di Netflix Reed Hastings, dopo 4 mesi difficili, il mio rapporto con Netflix Italia è tornato ad essere di piacevole complicità. Nei 4 mesi passati ho continuato a pagare l’abbonamento ma con una certa insoddisfazione.

 

A farmi tornare il gusto di premere l’icona Netflix sulla mia smart tv è stata la vostra serie originale The Crown. Inutile dire che avevo molte perplessità preventive.

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Ti faccio vedere XFactor 10 fino agli home visit e poi dai live te lo tolgo: il pesce in faccia di Sky ai telespettatori di Tv8

Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, sono diventato un assiduo telespettatore di TV8 Canale 8, per merito della cantante, attrice e conduttrice tv Lodovica Comello che con la sua conduzione di Italia’s got talent mi ha stregato e riportato a vedere un programma che non seguivo più.

La cosa che credevo di aver capito è che Sky stava iniziando a dare una identità propria al Canale 8 Tv8 in chiaro sul digitale terrestre con show nati per quella rete e trasmessi da quella rete, due su tutti: Italia’s got talent e Singing in the car. Un’altra cosa che credo di aver capito è che essere un telespettatore assiduo di Tv8 vuol dire vedere i programmi di punta della mamma a pagamento Sky Uno, molti mesi dopo la messa in onda in prima visione tv, riservata, giustamente, agli abbonati.

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Mtv a pagamento su Sky: due tweet di Caro Televip

 

Dov’è Mario? di Corrado Guzzanti è il Breaking Bad degli intellettuali di sinistra e dei menefreghisti di scarso livello culturale nell’Italia di Matteo Renzi

Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, ieri avete concesso al pubblico di Tv8 di vedere in chiaro sul digitale terrestre, in contemporanea con SkyUno in prima visione, il primo episodio di Dov’è Mario? di Corrado Guzzanti.

No so dire da quanti anni non si vedevano 30 minuti di fila di pura intelligenza televisiva sulla tv generalista italiana.

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