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Il live tweeting della prima puntata
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La seconda puntata con Sophia Loren decisamente bella. Completamente l’opposto rispetto alla prima
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Il live tweeting della prima puntata
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La seconda puntata con Sophia Loren decisamente bella. Completamente l’opposto rispetto alla prima
La affollata prima serata del venerdì è diventata affollatissima venerdì 22 marzo 2019: La corrida, Ciao Darwin, Quarto grado, Propaganda live, la Finale di Italia’s got talent, Fratelli di Crozza, NCIS, Qualificazione Euro 2020, film Veloce come il vento.
La divisione degli ascolti in casi come questo è molto significativa dei valori in campo nel panorama televisivo generalista gratuito, in questo momento.
Non conta solo il dato individuale ma soprattutto il distacco dai competitor. Rai 1 (18.64%) sotto di 3 punti rispetto a Canale 5 (21.83%). Lo show “più vicino” alle due ammiraglie è la finale in diretta, ripeto, la finale, di Italia’s got talent su TV8 distaccata di 12 punti e 15 punti di share. Un abisso, anche calcolando che è uno show di punta prodotto da Sky appositamente per sfidare la concorrenza sul digitale terrestre gratuito. Non vale in questo caso essere arrivati terzi (gli strateghi del marketing aggiungeranno al 6.6% il dato del simulcast con mamma Sky Uno sul satellite, totale 8.2%). Se Sky piange, il resto di Rai e Mediaset, così come La7 e Discovery con Nove, non ridono. Tutte le proposte alternative vanno dal 3% a meno del 6% di share. Conclusione. Nella serata più affollata della tv generalista gratuita italiana, Rai 1 e Canale 5 totalizzano oltre il 40% di share con due show vecchi, anzi, vecchissimi. La concorrenza con maggior potenziale (8 canali) e con offerte di certo non nuove, in totale fa il 36%, punto più, punto meno. Per il telespettatore della tv generalista gratuita tutto questo vuol dire solo una cosa: le emittenti televisive anche nella prossima stagione non investiranno su programmi e conduttori nuovi perché non ci sono i presupposti statistici per muoversi dall’immobilismo che attanaglia tutti gli editori televisivi che dal punto di vista produttivo preferiscono “la certezza” di questi numeri. Per loro è un fatto aziendale, per il telespettatore è uno stato di fatto. O ti mangi queste minestrine riscaldate o ti abboni ad un servizio a pagamento con i contenuti che preferisci.
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il tweet sull'”invito” a Papa Francesco
Caro direttore di Rai 3 Stefano Coletta, sono da sempre molto critico nei confronti di Tv Talk (sul mio blog ha una pagina dedicata) perché credo che, l’unico programma in onda sulla tv italiana che ha come obiettivo quello di analizzare e criticare la programmazione televisiva, debba per definizione essere criticato più dei programmi di cui si occupa.
Sabato scorso sono tornato a vedere una puntata per intero dopo un paio di anni dall’ultima volta e devo dire che l’idea che mi sono fatto è che è completamente inutile criticare Tv Talk finché Massimo Bernardini ne sarà il dominus indiscusso.
Bernardini: “Sono ancora io a dire Benvenuti a Tv Talk!”. Ha bisogno di ripeterlo in continuazione altrimenti l’autoreferenzialità viene meno. Bernardini: “La nostra televisione sa raccontare la povertà?”. Voleva dire vorrei abolire la fame nel mondo ma non voleva usare le stesse parole di una aspirante miss.
L’inquadratura doppia Massimo Bernardini-Serena Bortone: C’è tanta simpatia oggi nello studio di Tv Talk oggi!
Il mio post nel giorno in cui questo film vinse l’Oscar e ad Uno Mattina ne parlarono così…
e la Fialdini mi disse che io ero in malafede.
Cara Bianca Berlinguer, aver inserito il montanaro-scrittore Mauro Corona nel cast fisso di #Cartabianca è una delle caratterizzazioni più forzate degli ultimi anni in un talk show di attualità e politica.
Il suo contributo non era e non è indispensabile per lo sviluppo della discussione ma riempie interi blocchi di trasmissione nella migliore tradizione della nobile arte del fare le nozze con i fichi secchi.