A raccontare comincia tu con Raffaella Carrà su Rai 3. La prima puntata, ospite Fiorello, nel live tweeting di Caro Televip.

La “scheda” introduttiva su Fiorello, poverella. Sigla tipo serie tv nord Europa. In pratica un catalogo Ikea. Raffaella Carrà ha intenzione di fare ahahahah! per 2 ore? Sì, a quanto sembra. La location “canottieri” niente di significativo.

I movimenti di macchina cercano di animare la monotonia delle inquadrature senza riuscirci.

Girare in esterni ha consentito di usare un “must” della tv di oggi: il drone.

Niente da fare: Raffaella cerca di fare la conduttrice ma Fiorello va per conto suo. E, francamente, i suoi aneddoti professionali non sono così interessanti come crede. Sono due star della tv quando fanno show. Così, sono noiosissimi.

Non ci siamo proprio. Quella con Fiorello avrebbe dovuto essere la puntata di lancio ma dopo un quarto d’ora già il telecomando chiama. A questo punto speriamo almeno nella puntata con Riccardo Muti.

Scrittura piatta.

“Raccontare” è una delle cose più belle che la televisione possa fare. Se sa raccontare. La puntata di A raccontare comincia tu con Fiorello non è all’altezza della grande tv che racconta. Delusione totale. Come pensano di fare 2 ore di questa roba? Su Netflix, forse. Non su Rai 3 in prima serata. Mezz’ora e ancora siamo a Fiorello che racconta di quando faceva l’animatore nei villaggi turistici. Ma che due palline! Cara Rai 3, manda il primo blocco pubblicitario così vediamo qualcosa di divertente ed interessante. A raccontare comincia tu oltre ogni più pessimistica previsione. Quando per fare un programma interessante non bastano due monumenti dello spettacolo leggero italiano. Da studiare nelle scuole di tv alla voce: non si fa. Un esempio di grande racconto è Le ragazze di Rai 3 non certo A raccontare comincia tu, almeno in questa scarsissima prima puntata con Fiorello. Ma vedo anche una fragilissima Carrà nel ruolo di “ascoltatrice”. Guardo A raccontare comincia tu e rivaluto gli speciali del Tg1 di Vincenzo Mollica con Fiorello. Adesso parte il “racconto” del servizio militare di Fiorello. Che è come il racconto di Fiorello animatore. Adesso Fiorello racconta i tempi di Radio Deejay che è come Fiorello che racconta di quando faceva l’animatore nei villaggi turistici. Che barba che noia. La prima di A raccontare comincia tu: un disastro. Il momento Carpool Karaoke? Autori geniali? Roba che James Corden si rivolta nel Range Rover dal ridere per questa brutta scopiazzatura. Dà il meglio nei momenti Teche teche te ed è su quelli che si buttano. Ma il troppo è troppo. La seconda parte è tutta un Teche teche te autoreferenziale. Poco coinvolgente e, soprattutto, per nulla originale. Mi dispiace ma io alle 23.15 con questo A raccontare comincia tu non ci arrivo. La prima puntata per me finisce qui. Due ore di divano sono troppe, troppe, troppe.

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“L’atroce dubbio” che mi è venuto dopo il live tweeting

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Un dubbio atroce: e se il problema principale di "A raccontare comincia tu" fosse Raffaella Carrà? Credevo che Fiorello sarebbe stato il limite principale della prima puntata di "A raccontare comincia tu" (il giovedì in prima serata su Rai 3) e invece temo (ma spero di sbagliare) che il limite principale del programma sarà la conduttrice-ascoltatrice Raffaella Carrà. A raccontare comincia tu, all'esordio, ha mostrato una scrittura piatta senza spunti che potessero nobilitare il nobilissimo verbo del titolo: raccontare. In nessun momento delle due lunghissime ore di conversazione sul divano, il racconto è stato sorprendente. Tutto già detto e nessuna voglia di portare l'ospite ad andare oltre il già detto. Il problema è che Raffaella Carrà non sembra proprio la persona giusta per "spingere" l'ospite a raccontare qualcosa in più rispetto alla propria "biografia ufficiale". E allora mi è venuto un dubbio atroce: e se la scrittura fosse piatta perché funzionale alla conduzione che non sa o non vuole andare in profondità? È come se la scrittura del programma fosse vincolata ad uno stile di conduzione che si ferma alla superfice del racconto perché quella le basta. Se è vero che lo scopo di "A raccontare comincia tu" è quello di mettere in scena un colloquio gradevole e senza morbosità, è anche vero che 2 ore di racconto tutto in superficie, senza approfondimento, è meno interessante di un santino. Ma spero di sbagliarmi e di vedere ed ascoltare, nelle prossime 5 puntate, dei racconti arricchenti, coinvolgenti e approfonditi come mi aspetto da un programma che ha inserito nel titolo il nobile verbo "raccontare". #araccontarecominciatu #rai3 #raffaellacarra #fiorello

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La seconda puntata: eccellente. Decisamente l’opposto rispetto alla prima

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Un dubbio atroce: e se il problema principale di "A raccontare comincia tu" fosse Raffaella Carrà? Credevo che Fiorello sarebbe stato il limite principale della prima puntata di "A raccontare comincia tu" (il giovedì in prima serata su Rai 3) e invece temo (ma spero di sbagliare) che il limite principale del programma sarà la conduttrice-ascoltatrice Raffaella Carrà. A raccontare comincia tu, all'esordio, ha mostrato una scrittura piatta senza spunti che potessero nobilitare il nobilissimo verbo del titolo: raccontare. In nessun momento delle due lunghissime ore di conversazione sul divano, il racconto è stato sorprendente. Tutto già detto e nessuna voglia di portare l'ospite ad andare oltre il già detto. Il problema è che Raffaella Carrà non sembra proprio la persona giusta per "spingere" l'ospite a raccontare qualcosa in più rispetto alla propria "biografia ufficiale". E allora mi è venuto un dubbio atroce: e se la scrittura fosse piatta perché funzionale alla conduzione che non sa o non vuole andare in profondità? È come se la scrittura del programma fosse vincolata ad uno stile di conduzione che si ferma alla superfice del racconto perché quella le basta. Se è vero che lo scopo di "A raccontare comincia tu" è quello di mettere in scena un colloquio gradevole e senza morbosità, è anche vero che 2 ore di racconto tutto in superficie, senza approfondimento, è meno interessante di un santino. Ma spero di sbagliarmi e di vedere ed ascoltare, nelle prossime 5 puntate, dei racconti arricchenti, coinvolgenti e approfonditi come mi aspetto da un programma che ha inserito nel titolo il nobile verbo "raccontare". #araccontarecominciatu #rai3 #raffaellacarra #fiorello

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