Cara Bianca Berlinguer, aver inserito il montanaro-scrittore Mauro Corona nel cast fisso di #Cartabianca è una delle caratterizzazioni più forzate degli ultimi anni in un talk show di attualità e politica.
Il suo contributo non era e non è indispensabile per lo sviluppo della discussione ma riempie interi blocchi di trasmissione nella migliore tradizione della nobile arte del fare le nozze con i fichi secchi.
Quello che le prime volte sembrava un duetto improvvisato da sit-com moglie e marito è diventato un duetto abilmente strutturato con tempi, passo, misura, botte e risposte, più o meno telefonate. Inutile dire che il contrasto visivo tra il tuo look da anchorwoman impegnata e classica ed il suo look smanicato da uomo delle nevi è una delle chiavi comunicative su cui puntate. Unito al taglio ironico, che a tratti tende al cazzeggio, diventa un mix che evidentemente ritenete interessante proporre ai vostri telespettatori. Sempre più spesso indugiate nel circolo vizioso delle battute personali, che sei abilissima ad enfatizzare soprattutto quando il montanaro-scrittore sfodera dei doppi sensi. Ieri, ad esempio, partendo dalla sua presunta scarsa memoria, avete inscenato questo dialogo:
Mauro Corona: “Purtroppo non c’è un Viagra per il cervello”
Bianca Berlinguer: “E invece lei quell’altro lo utilizza?”
Mauro Corona: “Lei venga a sperimentarlo”
Bianca Berlinguer: “Ma quale sperimentarlo!”
Cara Bianca Berlinguer, lui ti chiama con il vezzeggiativo di “Bianchina” e con questo modo di fare televisione andrete avanti, a tuo dire, fino a giugno. Un boh e pure un mah, grandi come una casa. Avrete modo di perfezionare ulteriormente questi dialoghi ma già oggi la cosa che a me stupisce di più è la faccia tosta con cui passate dai temi più seri a quelli più leggeri in tutti i settori dell’attualità: dalla messa al bando dei cotton fioc alla situazione post terremoto di Amatrice. Il vostro è un dialogo cadenzato come una danza rituale. Cara Bianca Berlinguer, tu avevi tanto bisogno di alleggerire la tua immagine seriosa e hai individuato nel montanaro-scrittore smanicato Mauro Corona una perfetta spalla per farlo. Così come lui probabilmente sentiva il bisogno di integrare la sua immagine di montanaro integralista e senza freni, con quella di maître à penser su tutto e tutti i temi dello scibile umano. Per non parlare della visibilità che incassa settimanalmente, oltre al cachet, che altri scrittori, anche non montanari, se la sognano. L’idea che mi sono fatto è che per quanto il vostro ascolto non sia alto (ieri avete fatto il 5% di share mentre il competitor diretto diMartedì su La7 ha fatto il 7.3%), evidentemente i vostri duetti hanno delle buone curve e non possono essere tolti dal format. Cara Bianca Berlinguer, a me sembra che non abbiate più margini per sorprendere i telespettatori e credo che quelle curve di ascolto sono destinate ad appiattirsi verso il basso. Da parte mia posso dire che in nessuna puntata, dal 2018 ad oggi, siete riusciti a farmi dire “che interessante stasera la coppia Berlinguer-Corona”. Tutte le volte che vi ho visto mi sono detto: “vediamo se anche stasera questi due faranno solo un po’ di show” e puntualmente lo avete fatto. D’ora in poi non mi dirò più nemmeno questo, al solo vedervi in video cambierò semplicemente canale, come faccio quando mi trovo davanti al visto e rivisto della televisione che vive di idee piccole e senza sostanza.
RIDERE PER NON PIANGERE
Bianca Berlinguer? La faccia a mattonelle, cementate col botulino? Questa gente fa solo pena. Vedere, appunto, la stirpe dei Berlinguer: dirigenti RAI (Bianca Berlinguer, detta BB) e ministri: il ministro Berlinguer alla Pubblica Istruzione ed Università, il cui figlio fu prof. universitario (ordinario) a venticinque anni. La stirpe dei Berlinguer vanta un rettore universitario (zio della BB) e alti dirigenti nei ministeri. Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?