Cara presidente della Rai Marinella Soldi, i broadcaster televisivi di tutto il mondo si sono ritrovati a coprire un evento che non si era mai verificato prima: la morte di un papa emerito, ovvero, non più in carica perché ha rinunciato a proseguire il papato.
Benedetto XVI è stato pontefice, dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. L’11 febbraio 2013 ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino ed ha assunto il titolo ufficiale di “sommo pontefice emerito” o “papa emerito”.
A volerla dire brutalmente è morto da ex papa ma questo non sminuisce di certo l’importanza planetaria della notizia.
È morto il 31 dicembre 2022 nel monastero Mater Ecclesiae situato all’interno della Città del Vaticano ed è stato sepolto il 5 gennaio 2023 nelle grotte vaticane.
Sei giorni in cui la Rai, ed in particolare Rai 1 che ha ospitato gli speciali del Tg1, ha dispiegato il massimo delle proprie risorse tecniche e giornalistiche per raccontare la vita, le opere ed il papato di Joseph Ratzinger. Avete trasmesso decine e decine di “speciali” tutti uguali: un conduttore compassato, un vaticanista, un monsignore, un inviato in Piazza San Pietro e delle immagini di repertorio senza troppa varietà nella proposta nonostante abbiate un archivio sterminato relativamente ad un papato così recente. Ma perché mettersi a fare grandi ricerche d’archivio quando c’è così tanto da dire e ridire in studio in diretta per 6 giorni consecutivi.
In Rai siete talmente bravi che con il primo “speciale” avevate già detto tutto quello che eravate in grado di dire ma avete voluto dare ancora di più replicando gli stessi contenuti in tanti altri speciali, perché, repetita iuvant.
Cara presidente della Rai Marinella Soldi, non so se vi siete posti l’interrogativo “ma non sarà troppo lo spazio dato al papa emerito in uno stato che dichiara la propria laicità in Costituzione?”.
Di certo so che il papa in carica, Papa Francesco, si sarà potuto fare una idea chiara di quello che potrà fare la Rai quando anche lui raggiungerà la casa del Padre.