La programmazione estiva conferma la bontà dei palinsesti fatti con programmi che durano da 30 minuti a massimo un’ora

Cara Laura Lattuada, da qualche sera sto seguendo il tuo programma Passepartout: ospite a sorpresa su Arturo Tv. L’ho scoperto perché è estate ed è più facile andarsi a cercare qualcosa da vedere sulle piccole emittenti del digitale terrestre, vista la penosa carenza delle grandi emittenti, e poi perché precedi la messa in onda delle repliche di The West Wing, uno dei miei appuntamenti estivi con Arturo Tv. Il tuo è il programma più semplice del mondo: vai a casa di un personaggio conosciuto della tv, dello spettacolo, della cultura e ti fai raccontare la sua casa: come la vive, perché l’ha arredata in un certo modo, che storie hanno gli oggetti che ti colpiscono di più.

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Il Viaggio di Baudo al 6% di share e la fiction Pupetta al 20%. Uno scambio tweet (con precisazione) a proposito del concetto di educazione e rieducazione alla qualità televisiva

Care @maridacaterini e @GeorgiaLuzi, qualcuno ha frainteso l’uso del termine rieducare alla qualità televisiva di un nostro scambio di tweet, allora lo spiego. Non si parlava di rieducare il pubblico televisivo nel senso repressivo del termine come si è voluto erroneamente intendere. E’ ovvio che ognuno è libero di vedere quello che gli pare in tv. Con @maridacaterini si parlava di qualità dell’offerta televisiva. Negli ultimi vent’anni (di più?) c’è stata una corsa al ribasso della qualità televisiva, EDUCANDO e abituando il pubblico a prodotti televisivi di bassa qualità. Puntare a fare programmi di buona e alta qualità si RIEDUCHEREBBE il pubblico alla bellezza del mezzo televisivo. In tal senso ho detto anche a @GeorgiaLuzi che chi fa tv “ha un ruolo essenziale nello scegliere cosa fare in tv e come farlo”. Chi come me ama la tv (ed ha cuore la qualità della tv)  vuole che la tv esprima il suo potenziale al meglio dando anche un contributo alla crescita culturale della società. In termini pedagogici (non politici) alla EDUCAZIONE degli individui contribuisce in modo significativo anche la qualità dell’ambiente in cui si vive. E la tv fa parte dell’ambiente in cui viviamo. Un grazie sentito a @maridacaterini e @GeorgiaLuzi da Akio. Continua a leggere

Dieci lunghissimi minuti con Umberto Saba su Rai Storia

Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, di solito mi rivolgo a te per manifestarti le mie perplessità e delusioni di abbonato. Ieri però dieci minuti di Rai Storia mi hanno emozionato e oggi sento di condividere con te questa soddisfazione. Dalle 19.50 alle 20,all’interno del programma Restore, che mostra documenti tratti dall’archivio storico della Rai, è andato in onda Dieci Minuti con… Umberto Saba, un documento straordinario del 1957 per la regia di Vieri Bigazi. Dieci minuti in cui il poeta ha letto alcune sue meravigliose poesie con intensità, passione, verità, amore. Continua a leggere

Il linguaggio dei segni nei programmi televisivi in diretta. Si può fare?

Caro Giovanni Floris, si potrebbe cominciare con Ballarò. Il tuo programma secondo me si presterebbe bene ad essere il primo programma trasmesso in diretta anche con il linguaggio dei segni per i telespettatori non udenti. La Rai sottotitola molti programmi ma il linguaggio dei segni ha una completezza che i sottotitoli non possono dare. A parte qualche telegiornale, il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica e la messa di Natale del Papa, non ricordo programmi televisivi in diretta con l’interprete per i non udenti. Uno dei motivi per cui tale proposta è difficile da realizzare è che la presenza dell’interprete è invasiva e copre parte dello schermo. Ma adesso c’è il digitale terrestre! Continua a leggere

#WIDG: una domenica senza Auditel

Oggi domenica 4 marzo 2012, i blog e i siti che abitualmente informano i propri lettori su tutto quel che accade in tv, e quindi anche sui dati d’ascolto, dopo una settimana dedicata alla qualità in tv, sospenderanno la pubblicazione dei numeri per un giorno, oscurando i dati. L’iniziativa è simbolica e provocatoria e arriverà al termine di una settimana in cui la piattaforma di WIDG si è occupata di qualità in televisione. L’Auditel scatena il tifo e fa perdere di vista il senso più profondo della qualità in televisione. Tutto è sottomesso alla logica degli ascolti. L’invito è esteso a tutti. Anche ai semplici lettori, che possono aderire semplicemente divulgando l’iniziativa. Se decidete di supportarla, pubblicate [ questo post ] o un suo estratto sul vostro blog o sulle vostre pagine Facebook o dove preferite.

La buona abitudine di trasmettere documentari in prima serata

Caro direttore di Rai 3 Antonio Di Bella, Nanuk, prove d’avventura è il segnale che non vuoi perdere l’abitudine di trasmettere buoni documentari di divulgazione scientifica in prima serata. Ieri sera mi sono appassionato al documentario del National Geographic sugli orsi polari, neri e Grizzly. Era un venerdì sera di quelli che se decidi di guardare la tv in chiaro ti ritrovi davanti al momento di una decisione irrevocabile: dichiaro guerra alla tv o ci faccio un patto d’acciaio? Continua a leggere

Piazzapulita e Servizio Pubblico: stesso tema? Stessa trasmissione. Stesso giorno, stessa ora.

Cari Michele Santoro e Corrado Formigli, ieri sera più di ogni altro giovedì è emerso in tutta la sua evidenza che continuare a sovrapporre la messa in onda di Piazzapulita e Servizio Pubblico è un vero e proprio spreco di lavoro per voi e un togliere ai telespettatori la possibilità di vedere entrambe le vostre trasmissioni. Non potete non rendervi conto che fare due trasmissioni identiche come quelle di ieri sera sul tema della Tav in Val di Susa, è semplicemente assurdo. La copertina iniziale quasi identica con le immagini degli scontri tra No Tav e forze dell’ordine. Lo stesso omaggio musicale a Lucio Dalla con le stesse parole di Futura (a Piazzapulita sulle immagini di chiusura della copertina e a Servizio Pubblico ad inizio trasmissione). Continua a leggere

E’ tempo di tornare a trasmettere l’intervallo

Caro direttore generale della Rai Lorenza Lei, la Rai è mamma di molte cose televisive tra cui l’indice di gradimento tv: un vecchio cavallo di battaglia di viale Mazzini prima che iniziasse la dittatura degli ascolti quantificati in numeri. Negli ultimi anni la Rai ha cercato, senza grande successo, di ridare voce al concetto di analisi qualitativa da affiancare all’analisi quantitativa sulla tv. Ti farà piacere sapere che qualcosa, in rete, si muove. Questa è la pagina facebook dell’iniziativa WIDG (Web Indice di Gradimento) promossa e condotta da numerosi blog che si occupano di tv. Con l’occasione porto un contributo all’iniziativa del quale tu dovresti farti braccio armato. Continua a leggere