Due righe due su Sanremo 2023 e la Waterloo di Canale 5

Maria mangiacaramelle De Filippi annientata dalla finale del Festival di Sanremo. C’è posta per te fa il 12.34% di share (2milioni 652mila telespettatori). Sanremo 2023 fa il 66% di share (12milioni 256mila telespettatori). La Waterloo di Canale 5.

Pier Silvio Berlusconi ha perso la sua sfida impossibile ma gli va dato atto di aver tirato fatto lo spirito dell’editore che non si arrende al competitor senza prima sfidarlo apertamente con la propria programmazione regolare.

Così come si deve dare atto in particolar modo a Maria De Filippi di aver accettato la sfida impossibile con spirito di dedizione aziendale (ben pagata). Non credo però che accetterà di rifarlo una seconda volta.

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C’è Posta per Te contro la finale di Sanremo 2023: il thread di Caro Televip

#Sanremo2023 La Rai opera in regime di concorrenza. La cosa anomala è quando la concorrenza rinuncia a priori a contrapporre la propria programmazione titolare contro un programma imbattibile come il Festival di Sanremo.

Mediaset che trasmette #CePostaPerTe contro #Sanremo2023 è la dimostrazione che il mercato è vivo e lotta insieme a noi. La co-conduttrice a titolo gratuito di Sanremo 2017 Maria mangiacaramelle De Filippi che va in onda contro la finale del Festival è la dimostrazione che è diabolica.


Non ci sarà sfida negli ascolti perché i Festival di Amadeus volano ben oltre il 50% di share ma sapere che la De Filippi ringhia alle sue calcagna  è semplicemente meraviglioso. È una botta di adrenalina per chi come me crede nella controprogrammazione tv.

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Maria De Filippi per Canale 5 è come Montalbano e Don Matteo per Rai 1

L’esordio della edizione 2020 di C’è posta per te su Canale 5 è impressionante in termini di ascolto: 30,2% di share e 5,9 milioni di telespettatori. Numeri da programma tv “evento” o da fiction Rai imbattibili come Don Matteo e Montalbano. Se aggiungiamo i numeri di Tu sì que vales, Temptation Island Vip, Uomini e Donne e Amici è evidente che il potere di Maria De Filippi è più solido che mai al punto di mettere in secondo piano i risultati di ascolto al di sotto dei suoi standard come quelli di Amici Celebrities.

Il potere a cui mi riferisco è quello di essere il fulcro delle strategie Mediaset cosa che influenza anche le scelte editoriali della Rai. Da anni Rai 1 cerca di trovare un programma di emotainment nella speranza di replicare il successo di C’è posta per te con risultati più che deludenti come nel caso di Senza parole e La porta dei sogni, solo per citare quelli con
conduttrici importanti come Antonella Clerici e Mara Venier che hanno fatto meno della metà della percentuale di share di C’è posta per te. Un format che ha meccanismi precisissimi ed efficacissimi. Un format che nelle mani della sua ideatrice-conduttrice non perde smalto anno dopo anno e il cui racconto, per quanto ripetitivo nella sostanza, mantiene una imprevedibilità che inchioda il pubblico fino all’ultimo istante dell’ultima storia in scaletta. Maria De Filippi non si perde in fronzoli, va sistematicamente e puntualmente al sodo anche nelle sue lunghe introduzioni e poi, magistralmente, in ogni momento che precede la decisione di aprire o chiudere la busta gigante della scenografia, una immagine televisiva diventata il simbolo della riapertura o della chiusura di un rapporto affettivo. Maria De Filippi è la sacerdotessa di un programma che è la madre di tutte le messe cantate televisive. Lei non conduce, celebra. Legge i suoi testi sacri, li commenta e li condivide con i suoi fedeli telespettatori. È il confessore al quale ci si rivolge nella speranza di vedere tornare una luce splendente nella propria vita affettiva. Ma quali Don Matteo e Montalbano! La De Filippi è molto più potente!

Il ritorno di Portobello su Rai 1: il live tweeting di Caro Televip, fino a che ho resistito, cioè poco

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Portobello torna dopo trent'anni su Rai 1. L'inizio con Arisa che non sa le parole della sigla: male, molto male. Peggio della presentazione del triciclo-passeggino, solo Antonella Clerici che continua a ripetere "Ma si sa come sono i bambini". La pupazzata dell'ingresso del pappagallo con bodyguard, oba oba e paparazzi non ce la potevano proprio risparmiare? Il format è fresco come un programma dell'era giurassica. Dispiace davvero dirlo ma il ritorno di Portobello è una operazione toppata. La Rai continua a riproporre i suoi "miti" televisivi senza riuscire ad esserne all'altezza. In questo caso è già chiaro che è un programma fuori dal tempo che non regge in questi tempi. La prossima puntata servirà un genio per raddrizzare gli ascolti. Antonella Clerici è estasiata davanti alla proposta dell'inventore con la terza media che vuole raddrizzare la Torre di Pisa. Anche se farà lo 0% di share non chiuderanno il programma perché di certo piacerà al Movimento 5 Stelle. È accettabile che su Rai 1 il sabato sera in prima serata si chieda a università ed istituti di ricerca di telefonare all'inventore con la terza media del sistema per raddrizzare la Torre di Pisa? Carlotta Mantovan si sta divertendo tantissimo. Una su un milione ce la fa a divertirsi con Portobello di Rai 1. Un bla bla bla bla lento lento lento lento. Nel 2018 Rai 1 non può portare nella prima serata del sabato un programma con un ritmo da palinsesto notturno. Lo spazio con Carlo Verdone: ronf ronf ronf. È vero che anche C'è posta per te ha attinto da Portobello ma poi lo ha ampiamente superato e Antonella Clerici, purtroppo per lei e per Rai 1, nel racconto delle storie emozionali non è Maria De Filippi. Voto: 4. Il live tweeting di Caro Televip finisce qui. #portobello #rai1 #antonellaclerici #portobellorai

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Aggiornamento del 28/10/2018

La prima di Portobello fa il 20% Tu sì que vales quasi il 29%. La sfida non c’è ma per Rai 1 partire al 20% era fondamentale per allontanare il rischio flop. Non vedo margini di miglioramento anzi rischia di scendere, dopo l’effetto curiosità. Oggi Antonella Clerici si dice soddisfatta anche se punta a fare meglio. È giusto così. In parte la sfida è vinta perché il programma è talmente datato e lento che il 20% è oro.

Andrea Delogu co-conduttrice di B come sabato vista da Caro Televip

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Andrea Delogu "riprende" i giovani ospiti in studio perché non sanno uno dei soprannomi di Maradona e urla come suo solito: "la mano de dios, ragazzi, la mano de dios!". Chissà se lei sa chi è "el pibe de oro". Chissà. Ora dovrebbe intervistare una pesista che aveva iniziato come ballerina. Invece la tiene lì per dieci minuti raccontando lungamente la sua storia, con un modo di fare tipo "figlia di Maria De Filippi". La intervista come se fosse la prima donna a fare sollevamento pesi. Forse per lei, nota esperta di sport, lo è. La sovraesposizione e le esaltazioni della stampa non le hanno fatto bene. A "B come sabato", nei faccia a faccia, si avventura nella narrazione. Sceglie il registro buonista della meraviglia, del fantastico, dell'unico. Smielata: alimenta la carie. Fino a "B come sabato", il principale difetto di Andrea Delogu era la conduzione urlata. Ora è quello di sentirsi in grado di saper raccontare le storie degli ospiti come se fossero delle favole. È una intervistatrice così buonista che Fabio Fazio al confronto sembra Jack lo squartatore. Gli ospiti in studio stanno commentando #RomaLazio guardando i monitor. Andrea Delogu si rivolge ad Anna Falchi e al marito che sono allo Stadio: "cosa succede lì allo stadio?". Quello che stavano commentando gli ospiti in studio. Imbarazzante. B come sabato sta creando un mostro #bcomesabato #rai2 #andreadelogu @instarai2

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Vieni da me di Rai 1: la seconda puntata nel live tweeting di Caro Televip

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#vienidame Il programma si può salvare basta eliminare un dettaglio: Caterina Balivo. Primo ospite di oggi Katia Ricciarelli che in confronto Gemma Galgani è divertente. La Balivo non è mai stata e mai sarà da #Rai1. Probabilmente nemmeno Angelo Teodoli, che l'ha fortemente voluta, è da Rai 1. Ispirarsi ad un format così legato ad una conduttrice come Ellen DeGeneres, vuol dire trovare una conduttrice che per prima cosa deve avere la battuta sempre pronta per alimentare il contraddittorio brillante con l'ospite vip. La Balivo non ce l'ha. Un talkshow leggero si deve condurre con entusiasmo e brio ma urlare e sghignazzare proprio no. Anche smanacciare e sbracciarsi come un direttore d'orchestra impazzito dovrebbe essere proibito ad una conduttrice. È lei il primo limite del programma. Il primo blocco di oggi con Katia Ricciarelli è stato insignificante. Che per uno show che dovrebbe fare delle interviste agli ospiti vip il proprio fiore all'occhiello, vuol dire non avere nemmeno l'occhiello. La storia del 91enne paracadutista aveva un minimo di potenziale ma Caterina Balivo e gli autori hanno preferito la centralità della conduttrice al racconto dell'ospite che aveva molto da dire ma non ha potuto perché la Balivo ha fatto tutto lei. Il problema principale di Caterina Balivo che emerge dalla conduzione di Vieni da me è che Giovanni Ciacci le era indispensabile per sembrare spiritosa e brillante. Nei giochi telefonici prima viene l'interazione con la persona e poi il gioco. L'abilità della conduzione sta nel tirare fuori qualcosa di divertente e particolare in quei pochi secondi e non di far rispondere solo alla domanda "a casa di chi siamo?". Ospiti di oggi: Katia e Ascanio del Grande Fratello, Katia Ricciarelli e il nonnino paracadutista con i nipoti. Gli unici che avevano qualcosa da dire erano questi ultimi ma la Balivo era troppo concentrata a dirlo lei. La parte people show senza people. Vieni da me è debolissimo. La strombazzata "ispirazione" all' Ellen DeGeneres Show è giustificata solo dal fatto che così Rai1 (pagando quanto?) è al riparo dai problemi di plagio. Ma parliamo della differenza che c'è tra una pesca succosa e un cetriolo.

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La prima puntata di In viaggio con lei di Rai 3 nei tweet di Caro Televip

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Il supplente di Rai 2: la tv estiva può essere viva

Caro direttore di Rai 2 Andrea Fabiano, Il supplente è un programmino di quelli che nel loro piccolo fanno più di tanti programmoni. Una classe del quinto anno di una scuola superiore, un insegnante titolare e un supplente “speciale”, un personaggio pubblico che per qualche ora si mette in cattedra scegliendo una materia e gli argomenti su cui tenere la “lezione”.

Un’idea semplice che ha molti punti di forza. Il primo pregio è quello di mostrare l’importanza del ruolo dell’insegnante.

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I migliori 5 programmi della stagione tv 2017/18 sulle reti generaliste, secondo Caro Televip

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I migliori 5 programmi della stagione tv 2017/18 sulle reti generaliste, secondo Caro Televip – Le ragazze del '68 di Rai 3 Un racconto ricco, intenso, appassionante, intelligente, utile. La televisione, la Rai, ha nel suo DNA questo tipo di racconto: parole ed immagini piene di significati e fonti di riflessione e discussione a scuola, in famiglia, tra amici. La tv che crea dibattito vero, che fa riflettere, che alimenta la voglia di rileggere la nostra vita con gli occhi di oggi. – Meraviglie di Alberto Angela su Rai 1 Un prodotto da grande network che giustifica ampiamente l'investimento su Alberto Angela. – Il cacciatore serie tv trasmessa da Rai 2 Serie scritta benissimo, girata con il taglio internazionale che serve per svecchiare la serialità Rai nonostante le "vecchie" radici della prima Piovra. Prodotto da binge watching. Mi è piaciuta come la stagione 1 di Narcos. Una delle produzioni che fanno della serialità italiana una bella realtà. – La linea verticale serie tv trasmessa da Rai 3 Un esempio di come la fiction Rai può essere attuale nelle tematiche e nella loro rappresentazione. Scrittura, regia e interpretazioni di alto livello. Questa è la serialità italiana che vorrei ci rappresentasse nel mondo. – Atlantide di Andrea Purgatori su La7 Andrea Purgatori ha dato a questo programma di La7 un taglio internazionale. Il mix tra documenti acquistati all'estero, il suo racconto di raccordo e le sue interviste è fatto bene e rende il programma interessante e avvincente. #leragazzedel68 #ilcacciatore #meraviglie #atlantide #lalineaverticale

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Sandro Mayer che assegna il tesoretto: che gara di ballo è quella di Ballando con le stelle?

Cara Milly Carlucci, anche ieri sera Ballando con le stelle di Rai 1 ha preso una batosta nella sfida degli ascolti contro C’è posta per te di Canale 5: 19.3% di share contro il 26.1%. Ben 7 punti in meno proprio come la prima puntata. Il bicchiere mezzo pieno dice che hai tenuto, quello mezzo vuoto dice che sei scesa sotto il 20%. Da parte mia ieri avevo un motivo in più per seguire il tuo show e non quello della De Filippi: la brutta ospitata trash di Luciana Littizzetto. No, non sono scappato da Canale 5 perché il volto di punta della domenica sera di Rai 1 stava facendo il gioco della co-conduttrice a titolo gratuito del Festival di Sanremo 2017 di Rai 1 Maria De Filippi.

Ho seguito Ballando con le stelle perché volevo vedere chi avrebbe meritato il primo posto in classifica e chi sarebbe stato eliminato. Le gare mi appassionano. Tu mi confermi che Ballando con le stelle è una gara? Io ho qualche dubbio sul tuo concetto di gara. Dopo la prima puntata ho fatto un elenco dei limiti di questa edizione di Ballando. Quello più legato al concetto di gara è aver tolto alla giudice internazionale di danza Carolyn Smith la possibilità di assegnare “il tesoretto” finale e averla data al giornalista di cronaca rosa Sandro Mayer. L’assegnazione del tesoretto è fondamentale per salvare una coppia dalla eliminazione e quindi andrebbe assegnato, come è sempre stato, secondo criteri tecnici legati alla danza e non secondo i criteri tecnici assegnati da un giornalista che di tecnica del ballo ne sa meno che di ricrescita dei capelli. Cara Milly Carlucci, quando ieri sera ho visto che Nathalie Guetta finiva al primo posto grazie soprattutto al tesoretto assegnatole da Sandro Mayer anziché finire al ballottaggio per essere eliminata, mi sono chiesto: che gara è? La risposta che mi sono dato: una brutta gara di ballo e sono ben lieto che la gara televisiva la stravinca Maria De Filippi. Sono queste le scelte che mi allontanano da Ballando con le stelle come se fosse una qualunque Isola dei famosi.