Era il 18 giugno 2020 quando Silvio Berlusconi in collegamento con il programma di Retequattro “Stasera Italia” disse alla conduttrice delle edizioni del weekend ed estiva Veronica Gentili: “Sta conducendo queste trasmissioni in modo perfetto”. La giornalista rispose con un sorriso a tripla mascella: “Grazie, mi fa molto contenta” (con inchino del capo).
Da allora, Veronica Gentili non ha più smesso di andare in onda su Retequattro: in autunno, inverno, primavera, estate. C’è stato anche un tentativo di affidarle a settembre 2021 un talk più intimista “Buoni o Cattivi” su Italia 1 che ha fatto meno del 3% in prima serata. Un floppone.
Oggi però è una delle punte di diamante del retequattrismo, ovvero, della televisione in cui le prime serate sono tutte dedicate ai talkshow dove qualsiasi tema è tutto un “la gente deve capire, lo facciamo per la gente, noi siamo quelli che mettono gli italiani al centro di ogni discussione”, anche se la discussione è tanto confusionaria quanto inconcludente.
Veronica Gentili è il volto glamour del retequattrismo. Abiti impeccabili dai colori vivaci ma anche classici purché esista una Tratto Pen in tinta da poterci abbinare. Il suo programma s’intitola “Controcorrente” e lei, seduta alla plancia di comando (nella versione access primetime) o in piedi al centro dello studio (in primetime), si sbraccia come una direttrice d’orchestra nel dare la parola agli ospiti ma anche e soprattutto per accentuare le parole durante le sue inevitabili chiose agli interventi.
Mi dà sempre l’impressione di ritenere indispensabili le sue chiose, fedelissima interprete di uno dei doveri principali che si è dato il retequattrismo: agli italiani glielo facciamo capire noi come stanno le cose. Forte del suo passato di attrice in ruoli minori, gestisce i propri primissimi piani con meccanica maestria: passa dalle mascelle serrate ai sorrisi panoramici con la stessa disinvoltura di Jeeg Robot d’acciaio.
I suoi sguardi passano dall’ampiezza esclamativa all’essere penetranti quando stringe gli occhi in segno di concentrazione. Giornalisti e politici suoi ospiti si rivolgono a lei con un semplice “Veronica” come si fa con le grandi star dei talkshow americani, evidentemente non importa loro l’essere interrotti e chiosati in modo esagerato. Nel serale ha anche modo di fare le interviste faccia a faccia; l’unico segno che lasciano è quello del mio dito sul tasto del telecomando per il cambio di canale.
Cara Veronica Gentili, l’idea che mi sono fatto sul futuro della tua carriera di conduttrice televisiva è la seguente, quando non sarai più una punta di diamante del retequattrismo, di te mi resterà un solo indelebile ricordo: le Tratto Pen in tinta con gli abiti.