L’informazione televisiva degli anniversari e le notizie come prodotto di consumo usa e getta

Quattro anni dal crollo del Ponte Morandi di Genova. Un anno dal ritorno al potere dei talebani in Afghanistan.

L’informazione televisiva di Ferragosto ha avuto i suoi due anniversari da ricordare. Intanto in tutte le redazioni è piombata la notizia della morte di Piero Angela pronta per essere inserita nelle agende di tutte le redazioni per ricordarne il primo anniversario tra un anno. Una notizia che ha messo decisamente in secondo piano l’anniversario della morte di Gino Strada.

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L’estate 2022 e l’informazione televisiva “a famo strana?”

L’informazione televisiva italiana cavalca le onde delle notizie di attualità nazionale ed internazionale con la consolidata regola del “vabbè dai mo’ basta co’ sta cosa passamo a quest’artra che sinno’ la gggente se rompe e nun ce vede più”.

Succede, da sempre, con tante notizie ma quest’anno succede con due super notizie che hanno calamitato l’attenzione negli ultimi due anni e mezzo: la pandemia da Covid-19, virus che ancora circola e contagia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha scatenato una guerra ancora in atto.

Le due notizie sono sì presenti nei TG, nei talk e negli spazi informativi televisivi ma vengono trattate con quel non so che di “aho’ dovemo dille du’ parole sur viruse e su la guera in Ucraina, perché sinno’ ce dicheno che nu lo famo o che lo famo strano”.

Sarà anche colpa della legittima voglia che le persone hanno di vivere senza pensieri l’estate 2022 dopo le restrizioni dovute alle misure di contenimento della pandemia, ma chi fa televisione dovrebbe avere come primo pensiero l’informazione e non cosa vuole sentirsi dire la gggente.

È proprio la scelta di come e quanto trattare le notizie che qualifica l’informazione giornalistica di alta qualità, di cui oggi fatico a trovare esempi soddisfacenti.

Veronica Gentili “conduttrisce” Mediaset: 3 tweet di Caro Televip

Mariangela Pira di SkyTg24 Economia: l’informazione che mi mette l’ansia con troppi perché e troppe risposte

Nella mia televisione ideale, a Mariangela Pira non farei condurre nemmeno un programma di favolette per bambini. Per me ha un modo di fare da maestrina che toglierebbe la magia a qualsiasi favola. Invece è una delle conduttrici di punta di SkyTg24 Economia. L’idea che mi sono fatto è che si senta investita del ruolo di divulgatrice più che di cronista. Credo si senta una specie di Alberto Angela dell’economia mondiale. Il suo obiettivo quotidiano è quello di rispondere a tutti i perché di ogni minimo evento geopolitico in chiave economica.

Se è vero che tutto ha ricadute economiche è anche vero che questo “tutto” ha una complessità che lei sembra convinta di riuscire a semplificare ad uso di qualsiasi telespettatore ma che in realtà io percepisco come una gran marmellata indigesta. Oggi sembrava gongolare per gli effetti sull’economia mondiale che sta provocando la crisi Usa-Iraq dopo l’uccisione del generale Soleimani. Ha sparato a raffica una serie di effetti sul prezzo dell’oro, del petrolio e di tutti i beni rifugio che sembrava la notte di Capodanno: boom! Boom! Boom! E perché succede questo, e perché succede quest’altro, e perché quelli fanno così, e perché quegli altri fanno cosà. A dispetto di un sorriso a 32 denti perennemente stampato sul volto, mi mette l’ansia da prestazione da ascolto. Eppure le risposte che dà ai suoi perché sono da abecedario dell’economia! Non dovrebbero incutere tutta la paura che mi fa ascoltarla. Chi le ha dato la conduzione di uno spazio così rilevante di SkyTg24, evidentemente ha dei superpoteri di ascolto che io non ho. L’economia mondiale sarà pure come la racconta lei ma la racconta talmente male che quando la vedo apparire, urlo, “mamma li turchi!” e mi sintonizzo sulla mia emittente tv rifugio da Mariangela Pira: Rai Yoyo.