È l’inizio del 2025 e come ogni anno da oltre vent’anni sono qui a commentare il successo di pubblico di C’è posta per te di Maria mangiacaramelle De Filippi, il sabato sera su Canale 5. Ieri ha superato il 31% di share ed è stato visto da 4milioni 833mila telespettatori. Un risultato straordinario che si ripete anno dopo anno.
C’è posta per te è andato in onda per la prima volta il 12 gennaio del 2000. Le storie trasmesse allora sono di fatto le stesse che ha trasmesso ieri. Da 25 anni il people show di Maria De Filippi è lo stesso, inalterabile nel tempo. La formula è meno segreta di quella della Coca Cola ma è altrettanto efficace.
Anche chi come me non ama Maria mangiacaramelle De Filippi per la televisione che fa, deve ammettere e sottolineare che C’è posta per te è la sintesi di ciò che funziona su una rete generalista gratuita.
È confezionato chirurgicamente per appassionare un pubblico esistente, resistente e resiliente.
La ideatrice e conduttrice cammina, cammina e cammina in quello studio diviso da un muro a forma di busta da lettere, con la convinzione di chi si sente in marcia verso la frontiera dei sentimenti umani.
Il suo fedelissimo pubblico è felice di invecchiare con lei e chi è già vecchio ha la sensazione che il tempo si sia fermato. Nessun telespettatore si chiede “che giorno è che anno è” perché quel tempo televisivo vuole viverlo con le vecchie storie che “Maria” ha preparato con cura maniacale.
A 71 anni dall’inizio delle trasmissioni ufficiali della televisione italiana, si può affermare che, nel male più che nel bene, C’è posta per te fa parte di diritto della storia della tv.
È uno dei programmi che di più ha contribuito all’appiattimento dell’offerta televisiva e alla relativa standardizzazione dei desideri dei telespettatori.
Dal mio punto di vista ciò è un male assoluto e continuerò a scriverlo anno dopo anno.