L’unica cosa interessante del passaggio di Amadeus a Warner Bros Discovery: cosa ne sarà di Giovanna Civitillo?

Caro Amadeus, non me ne può importare di meno del tuo passaggio dalla Rai a Warner Bros Discovery Canale Nove. Quello che trovo interessante è sapere cosa ne sarà, professionalmente parlando, di tua moglie Giovanna Civitillo.

Nel tuo messaggio di addio alla Rai hai detto con fermezza “Non ho mai fatto richiesta di favorire i miei familiari”. Deve essere davvero molto dura per te e per lei convivere con certe illazioni. In attesa di conoscere i dettagli del tuo contratto con il nuovo editore per i prossimi 4 anni, la tua esternazione sui tuoi familiari fa crescere la curiosità di sapere quale sarà il futuro professionale di tua moglie.

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Fabio Fazio e Chiara Ferragni in una puntata da puro show business di Che Tempo Che Fa: tre tweetX di Caro Televip

Chiara Ferragni: “La mia è una storia piccola rispetto a quello che avviene nel mondo”. Da ciò che sta dicendo a Che Tempo Che Fa si capisce solo che il suo è un piccolo personaggio che non meritava l’esaltazione che ha avuto fino al caso Ferragni-pandoro.

Il New Team Ferragni ha toppato totalmente l’uscita a Che Tempo Che Fa: peggio di così non poteva andare. Si è vista tutta la debolezza del personaggio, incapace di non ripetere sempre solo le banalità di una autodifesa inconsistente, inascoltabile e inguardabile.

La chiacchierata tra Fabio Fazio e Chiara Ferragni non merita nessuna analisi. È solo show business per entrambi.

Aggiornamento delle ore 22.10

Direi che la redazione di Fabio Fazio e il New Team Ferragni nelle ultime due settimane hanno lavorato malissimo vista la brutta figura che hanno fatto stasera Fabio Fazio e Chiara Ferragni.

Fabio Fazio e la Rai che non gli manda subito il vincitore di Sanremo: uno dei benefici di andare in onda sul Canale Nove

Fabio Fazio contesta il nuovo regolamento del Festival di Sanremo che dice che nei tre giorni successivi alla fine del Festival, il vincitore può andare ospite solo nei programmi della Rai. Fino allo scorso anno veniva da me, dice. E da quest’anno no.

L’editore Rai può decidere di avere dei benefici dai suoi prodotti? Il vincitore del Festival di Sanremo può essere una sua esclusiva per il tempo che decide lei e chi sottoscrive un contratto con lei? Sì, si chiama libero mercato.

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Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio sul Canale Nove: 6 tweetX di Caro Televip

Con Fabio Fazio incapace di gestire il microfono nel backstage, comincia, male, il nuovo Che Tempo Che Fa sul Canale Nove.

Che Tempo Che Fa: prima puntata sul Canale Nove di Warner Bros Discovery. Un altro format nato e cresciuto in Rai che finisce su un altro canale. A parte qualche imperfezione audio nel backstage (per colpa di Fazio incapace di gestire il gelato) tutto uguale. Come impostazione generale ma la qualità video è nettamente inferiore a quella della Rai.

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Fabio Fazio lascia la Rai e firma per Warner Bros. Discovery: il thread di Caro Televip

Da non fan di Fabio Fazio dico che per la Rai perdere lui, il format ed il suo gruppo di lavoro è un indebolimento aziendale superiore alla perdita di un AD. In più, dopo la difficoltà iniziale che avrà sul Canale Nove (come accaduto a Maurizio Crozza), la Rai perderà il pubblico che continuerà a seguire Fabio Fazio.

Un concorrente in ascesa come Discovery Warner è in grado di rosicchiare audience ad una rete come Rai 3 che con Che Tempo Che Fa poteva contare su un titolo forte, consolidato, riconoscibile e affidabile. Fabio Fazio non è più quello che ha fatto flop su La7.

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Maurizio Crozza e Discovery Italia rinnovano la collaborazione per 3 anni: ancora 3 anni del “Bagaglino di Crozza” che fa sembrare simpatici i politici

Caro Maurizio Crozza, a distanza di anni da un mio post del 2012, resto dell’idea che le tue imitazioni/parodie dei politici contribuiscono ad alimentare un effetto simpatia che l’attuale classe politica, fatta prevalentemente di incapaci, non merita. Ieri sera ho apprezzato la tua versione del grillino Alessandro Di Battista ma ho avuto la conferma della mia teoria: l’effetto simpatia prevale sulla satira.

Non discuto la tua capacità di cogliere tutte le sfumature comunicative dei politici. Dico che, pur evidenziando i difetti e i limiti delle azioni dei politici, la forza del Crozza comico mette in secondo piano la forza dei testi critici che poi evidentemente così forti non sono. A Fratelli di Crozza (sul canale Nove il venerdì alle 21.15) come nel tuo precedente Crozza nel paese delle meraviglie su La7, accade esattamente questo. L’ho già scritto ma lo ribadisco: essere rappresentati nello show di Crozza fa la gioia dei politici di oggi come gli show del Bagaglino facevano la gioia dei politici della Prima Repubblica che stava per crollare. Speriamo sia un precedente di buon auspicio. La cosa che alimenta il mio pessimismo però è che Fratelli di Crozza passa per essere l’unico programma di “satira politica” della televisione generalista italiana. Ci sarebbe anche il diretto concorrente Propaganda Live, che ha preso il tuo posto su La7, ma è un programma di oltre 3 ore in cui la satira politica si limita alle battute di commento sui tweet della settimana e alle vignette animate di Makkox che, anche quando sono molto taglienti, si perdono in quella che è una marmellata di contenuti tra l’impegnato, l’intervista, il reportage, l’ospite musicale e vari, noiosissimi, spiegoni politici. Caro Maurizio Crozza, in questi giorni Discovery Italia editore di Nove ti ha rinnovato il contratto per 3 anni. Evidentemente il 4/5% di share che porti a casa nell’affollatissimo prime time del venerdì, per loro è oro. In assenza di qualcosa di meglio anch’io preferisco il “Bagaglino di Crozza” al nulla. Però sempre il “Bagaglino di Crozza” rimane. La satira politica è un’altra cosa. Ad oggi, il tuo show in ogni edizione ha qualche personaggio azzeccato che tu e l’ottima spalla Andrea Zalone riuscite a valorizzare al meglio. Diciamo che, quando dopo ogni puntata di Fratelli di Crozza, i politici ti attaccheranno con dichiarazioni di fuoco, diventerai un caso politico e ci sarà qualche interrogazione parlamentare, forse allora potrò dire che fai satira. Ma tu non la farai.

Barbara Alberti sull’aborto ad Accordi & Disaccordi su Nove

“Le donne hanno in abominio l’aborto più della Chiesa”, Barbara Alberti ha fatto un grande pezzo ad Accordi e disaccordi su Nove.
La Alberti ha una intelligenza, una cultura ed una capacità comunicativa e di scrittura straordinarie. Così, in “assolo” è strepitosa. La apprezzo meno nei talk dove tutte le sue grandissime qualità ogni tanto si perdono per l’incapacità dei conduttori di valorizzarla e anche per colpa sua che in certi casi diventa tranchant nel modo sbagliato. Ma è una grande, a me piace molto.

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Quei venerdì un po’ così della televisione generalista gratuita italiana

La affollata prima serata del venerdì è diventata affollatissima venerdì 22 marzo 2019: La corrida, Ciao Darwin, Quarto grado, Propaganda live, la Finale di Italia’s got talent, Fratelli di Crozza, NCIS, Qualificazione Euro 2020, film Veloce come il vento.

La divisione degli ascolti in casi come questo è molto significativa dei valori in campo nel panorama televisivo generalista gratuito, in questo momento.

Non conta solo il dato individuale ma soprattutto il distacco dai competitor. Rai 1 (18.64%) sotto di 3 punti rispetto a Canale 5 (21.83%). Lo show “più vicino” alle due ammiraglie è la finale in diretta, ripeto, la finale, di Italia’s got talent su TV8 distaccata di 12 punti e 15 punti di share. Un abisso, anche calcolando che è uno show di punta prodotto da Sky appositamente per sfidare la concorrenza sul digitale terrestre gratuito. Non vale in questo caso essere arrivati terzi (gli strateghi del marketing aggiungeranno al 6.6% il dato del simulcast con mamma Sky Uno sul satellite, totale 8.2%). Se Sky piange, il resto di Rai e Mediaset, così come La7 e Discovery con Nove, non ridono. Tutte le proposte alternative vanno dal 3% a meno del 6% di share. Conclusione. Nella serata più affollata della tv generalista gratuita italiana, Rai 1 e Canale 5 totalizzano oltre il 40% di share con due show vecchi, anzi, vecchissimi. La concorrenza con maggior potenziale (8 canali) e con offerte di certo non nuove, in totale fa il 36%, punto più, punto meno. Per il telespettatore della tv generalista gratuita tutto questo vuol dire solo una cosa: le emittenti televisive anche nella prossima stagione non investiranno su programmi e conduttori nuovi perché non ci sono i presupposti statistici per muoversi dall’immobilismo che attanaglia tutti gli editori televisivi che dal punto di vista produttivo preferiscono “la certezza” di questi numeri. Per loro è un fatto aziendale, per il telespettatore è uno stato di fatto. O ti mangi queste minestrine riscaldate o ti abboni ad un servizio a pagamento con i contenuti che preferisci.

Dance Dance Dance in prima serata su TV8: l’ho abbandonato dopo la seconda puntata

Cara direttrice di TV8 Antonella D’Errico, per un attimo (una puntata) mi sono illuso che l’edizione 2018 di Dance Dance Dance sarebbe stata quella giusta per riportarmi a seguire con continuità almeno una prima serata a settimana di TV8. Illusione svanita già dopo la seconda puntata.

E pensare che per non avere spoiler e godermi lo show mi sono anche impegnato a non seguire su Twitter i commenti di chi vede il programma due giorni prima su Fox Life nell’offerta a pagamento di mamma Sky.

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