Serena Bortone, il “caso Scurati ed il romanzo della conduttrice uscito poche settimane prima del “caso”: tutti i post su X di Caro Televip

Caso “cancellazione a insaputa della conduttrice dell’ intervento di Antonio Scurati a #chesara”:  Serena Bortone, per coerenza con la sua denuncia, si dimette e lascia immediatamente la Rai e poi va sul Nove?

Cara Serena Bortone, la Rai ti cancella l’ospite Antonio Scurati a tua insaputa e senza spiegazioni (come scrivi in un tuo post) e tu non dici “Ciao! Ciao!” alla Rai, lasciandola immediatamente? #giornalismo

Caso “Scurati cancellato dalla Rai”: che spottone per Serena Bortone ed il suo #chesara

Caso “cancellazione a insaputa della conduttrice dell’intervento di Antonio Scurati a #chesara”: la Rai smentisce le voci di censura e afferma che lo stop è dovuto ad aspetti contrattuali ed economici da vagliare. 1/3
Il post social di Serena Bortone ha alimentato le polemiche anche politiche sul tema dell’intervento che Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere: il 25 aprile. La conduttrice non sapeva che avrebbe alzato un polverone? Ha fatto il bene della Rai? 2/3
Ha dimostrato di essere una giornalista libera? Ha dimostrato di essere una giornalista che combatte l’aria che tira in Rai? È la nuova eroina della informazione? Ha fatto una bella figura? No. Ha solo fatto una pessima pubblicità a Serena Bortone 3/3

Erigere Serena Bortone a martire contro l’Inquisizione mi sembra perdere di vista il problema principale: Serena Bortone non ha saputo difendere la sua indipendenza dalla burocrazia Rai con cui è stata motivata la decisione dello stop a Scurati #chesara

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Il Mercante in Fiera di Pino Insegno è un mega-flop ma l’ad Rai Roberto Sergio lo difende e non cancella il programma. La Rai del merito.

L’amministratore delegato Rai Roberto Sergio è sceso in campo per difendere Pino Insegno dalle critiche per il mega-flop del suo Il Mercante in Fiera nel preserale di Rai 2 (viaggia intorno al 2.5% di share con una punta verso il basso dell’1.6% di share). L’ad Rai è indignato:

«Sono indignato per la violenza mediatica e preventiva nei confronti di Pino Insegno e del suo programma. Insegno ha una storia professionale di 40 anni, è un professionista serio, che ha accettato una sfida in una programmazione molto complessa. Questa non è TeleMeloni. Voglio dare una notizia il suo programma non viene chiuso, vari blog amplificano notizie false e questo è inaccettabile. Quindi non è TeleMeloni e Insegno continua la sua attività con Il mercante in fiera». (da leggo.it dell’11 ottobre 2023 citando un intervento in occasione di Ceo for Life).

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Paolo Bonolis e il mal di pancia per le repliche di Avanti un altro e Ciao Darwin 7

Per quanto possa non piacere a Paolo Bonolis, che vede inflazionata la sua presenza in tv, Mediaset fa benissimo a massimizzare il suo investimento su di lui trasmettendo ad oltranza Avanti un altro e Ciao Darwin 7 in replica a causa del blocco produttivo dovuto all’emergenza COVID-19. Entrambi i programmi hanno retto bene nella sfida degli ascolti, anzi, Ciao Darwin ha più volte battuto le repliche proposte da Rai 1 nel prime time del sabato.
Paolo Bonolis invece dovrebbe lamentarsi con maggiore frequenza del fatto che Mediaset non investe in nuove idee televisive e in nuovi programmi che lo vedano protagonista. Se accetti di riempire il tuo contratto in esclusiva con la conduzione di programmi vecchi (di cui sei anche ideatore e autore), accetti a maggior ragione che l’editore di una tv commerciale li sfutti fino ad esaurimento dell’investimento. E comunque lo stesso Bonolis dovrebbe sapere che programmi come Avanti un altro e Ciao Darwin più che inflazionarne l’immagine, ne rafforzano la indispensabilità per Mediaset (insieme a Maria De Filippi e Gerry Scotti). E visto che un contratto come quello che gli ha fatto (e probabilmente gli farà) Mediaset, in Rai oggi come oggi può solo sognarlo, sarebbe il caso che si tenesse i suoi mal di pancia su questo ciclo di repliche il cui valore per l’editore potrà capitalizzare anche lui al momento della trattativa per il prossimo contratto. Come ben sa Paolo Bonolis, il pianto frutta.

Reazione a catena: due righe sulla conduzione di Marco Liorni

L’intesa vincente di Reazione a catena: Marco Liorni ne fa una versione piatta, senza metterci un po’ di quel peperoncino nell’interazione con i concorrenti che la renderebbe divertente. Una conduzione da elettrocardiopeperoncino piatto. Ripete ai concorrenti “stiamo andando come treni… bisogna andare come treni” ma quello che va lento ed è moscio è lui. Non è che non riesce a fare una battuta è che proprio non ce l’ha nel suo bagaglio di conduttore. Purtroppo non ha nemmeno il lessico da quiz e nemmeno le espressioni da quiz quelle che dicono più di tante parole.

Un conduttore di un quiz fresco, estivo, deve avere lo stesso brio dell’acqua frizzantissima che va tanto con il caldo che fa. La cosa più frizzante di Marco Liorni è il colore dei capelli che io ricordavo più scuro verso il nero e invece mi sembra diventato più chiaro verso il color etrusco.

Le impronte che sta lasciando Flavio Insinna alla conduzione dell’ Eredità

A fine ottobre la conduzione di Flavio Insinna dell’Eredità può essere considerata a regime. Non è più tempo di fare confronti con nessuno dei conduttori che lo hanno preceduto ma è il momento di parlare delle impronte che ha dato al programma. L’impronta romanesca: poco originale e molto fastidiosa. L’impronta spiritosa: poco divertente e molto già vista e ascoltata. L’impronta ossequiosa verso i concorrenti: poco attuale e molto rétro. L’impronta simpatica verso i concorrenti: poco coinvolgente e molto ripetitiva. L’impronta consolatoria verso i concorrenti: poco utile e molto prevedibile. L’impronta da bravo presentatore: poco convincente e molto teatrale. Caro Flavio Insinna, non lasciare più impronte nello studio dell’Eredità.

Giorgia Rossi, la giovane rampante che mi ha mandato per storto i #MondialiMediaset

Caro amministratore delegato e vice presidente Mediaset Pier Silvio Berlusconi, tra le cose che ho meno apprezzato dei #MondialiMediaset c’è la conduzione dello studio live pre-post partita da parte di Giorgia Rossi. Non la trovo spontanea, anzi, mi dà l’idea di una conduzione impostata, studiata a tavolino in tutto su modelli pre-esistenti in chissà quale tv americana.

Il suo ostentato eccesso di sicurezza mi ha infastidito da subito e con il passare dei giorni sempre di più.

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