A fine ottobre la conduzione di Flavio Insinna dell’Eredità può essere considerata a regime. Non è più tempo di fare confronti con nessuno dei conduttori che lo hanno preceduto ma è il momento di parlare delle impronte che ha dato al programma. L’impronta romanesca: poco originale e molto fastidiosa. L’impronta spiritosa: poco divertente e molto già vista e ascoltata. L’impronta ossequiosa verso i concorrenti: poco attuale e molto rétro. L’impronta simpatica verso i concorrenti: poco coinvolgente e molto ripetitiva. L’impronta consolatoria verso i concorrenti: poco utile e molto prevedibile. L’impronta da bravo presentatore: poco convincente e molto teatrale. Caro Flavio Insinna, non lasciare più impronte nello studio dell’Eredità.