Estate televisiva 2024: solo palinsesti per riempire gli spazi tra un blocco pubblicitario e l’altro

La mia disaffezione per la televisione generalista gratuita in chiaro, che è ormai cronica
durante la programmazione autunnale, invernale e primaverile, diventa asfissiante
durante l’estate fatta di repliche e di programmi e conduttori che nemmeno sotto l’ombrellone risultano accettabili.

Rai, Mediaset, La7, TV8 e tutto il cucuzzaro di reti marchiate Warner Bros Discovery hanno coperto i palinsesti estivi con gli avanzi di magazzino.

I pochissimi programmi in prima visione Rai sono gli stessi titoli da tempo immemore lasciati in balia della inesistente fantasia di inamovibili direttori di genere che ripetono all’infinito modelli produttivi obsoleti.

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Si è concluso, tipo festa in una tv locale, Weekly, programmino estivo di Rai 1: il mini thread di Caro Televip

Si è concluso su Rai 1 un programmino, ma ino, ino, ino, intitolato  Weekly Weekend ideato dal poco geniale dirigente Rai Angelo Mellone. I conduttori, tali Fabio Gallo e Carolina Rey, hanno ringraziato, tra urla e occhi lucidi, tutto lo staff.

Un momento imbarazzante. Non tanto per i ringraziamenti ma per come sono stati fatti: sembrava stessero festeggiando la fine del più importante programma televisivo della storia, tipo la fine di tutti i Festival di Sanremo della storia messi insieme.

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Gianluca Semprini ma soprattutto Nunzia De Girolamo co-conduttori di Estate in Diretta: il thread di Caro Televip

Estate in diretta la scrittura del programma è basica, per non dire elementare, probabilmente la Rai la ritiene necessaria per un programma estivo popolare.
I conduttori Gianluca Semprini e Nunzia De Girolamo, ne sono interpreti, meccanicamente, indefessi.

Dalla cronaca nerissima al gossip, dal ricordo di un personaggio scomparso al meteo, dalla curiosità del giorno alle vacanze degli italiani, i due conduttori indefessi interpretano i testi con la spontaneità dei bambini nelle recite delle scuole elementari.

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Non sono una signora, lo show con le drag queen in onda sulla Rai. La prima puntata nei tweet di Caro Televip.

Non sono una signora è ben strutturato e ben montato. Le drag giudici brave nelle spiegazioni. I giudici vip poco spontanei. Alba Parietti incredibilmente rispettosa dei meccanismi del format. Poteva essere una baracconata ed invece è uno show gradevole.

Le tre giudici drag queen official sono la rivelazione di #nonsonounasignora  spiegano bene le tecniche delle esibizioni. Un velo pietoso invece sui 4 giudici vip che o sparano nomi a casaccio o non riescono a nascondere che hanno riconosciuto i concorrenti.

Tutto quello che non ha #ilcantantemascherato ce l’ha #nonsonounasignora a cominciare dalla conduttrice. Alba Parietti gioca con un format leggero e divertente.
Milly Carlucci ci esaspera con la sua errata convinzione di presentare uno show sorprendente.

Il lungo tira e molla ed i rinvii sulla messa in onda di #nonsonounasignora restano nei titoli di coda del programma in cui c’è scritto: “Rai 1 ha presentato”. Che sia andato in onda è comunque una vittoria di Stefano Coletta che, in questo caso, c’ha preso.

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Top Dieci, The Voice Senior, Cavalli di Battaglia: per Rai 1, d’estate in prima serata, i telespettatori si meritano solo show in replica?

Ho perso il conto dei post che ho scritto negli anni a fine agosto per registrare la mancanza di uno show estivo in prima visione in prima serata su Rai 1.

E anche quest’anno eccomi qui a chiedermi perché un broadcaster come la Rai non produca show originali in estate. Prima di darmi dell’ingenuo, sappiate che tutte le motivazioni economiche e produttive le conosco. Motivazioni che fanno aumentare l’arrabbiatura. Non a caso ho usato il termine broadcaster. La Rai lo è ma non riesce a sostenere i costi produttivi anche per l’estate e quindi riempie i palinsesti di repliche.

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Estate in Diretta: come rendere insignificante la notizia di gossip dell’anno

Anche ieri Estate in Diretta ha dedicato uno spazio alla separazione Totti-Blasi con un servizio riassuntivo di tutte le tappe della crisi e poi con i commenti in studio fatti di un chiacchiericcio inconsistente e incomprensibile. La “novità” che ha giustificato questo ennesima pagina sulla separazione vip dell’estate 2022 è la voce sulla presunta gravidanza della presunta nuova compagna dell’ex calciatore.

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Rai: io non ce l’ho con gli inviati “esterni” ma con chi ce li mette

D’estate spicca con più evidenza il lavoro degli inviati dei programmi Rai in diretta nei day time del mattino, di mezzogiorno e pomeridiano. Parliamo di decine e decine di inviati il cui collegamento dura pochi minuti, a volte anche sotto il minuto quando le ricchissime scalette saltano ed i tempi previsti vanno a farsi benedire.

La tipologia dell’inviato televisivo estivo spicca perché è particolarmente urlante, sorridente, entusiasta. Alcuni sembrano ispirarsi al manuale del piccolo animatore turistico. Chiedermi chi ce li mette è il minimo che da abbonato, da telespettatore e blogger tv, posso fare. Mi sembra di capire che sono i dirigenti di rete, di struttura, di genere che su richiesta degli autori e dei responsabili del singolo programma decidono quali professionisti utilizzare per questo ruolo.

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Programmi Rai estate 2022: i 10 inviati che come li vedo cambio canale

1 – Giuseppe Di Tommaso (Estate in Diretta)

2 – Lucilla Masucci (Estate in Diretta)

3 – Maria Elena Fabi (Camper)

4 – Metis Di Meo (Uno Mattina Estate)

5 – Domenico Marocchi (Estate in Diretta)

6 – Federica De Denaro (Camper)

7 – Barbara Di Palma (Weekly)

8 – Bianca Luna Santoro (Camper)

9 – Lucrezia Lando (Uno Mattina Estate)

10 – Samuel Peron (Weekly)

L’estate 2022 e l’informazione televisiva “a famo strana?”

L’informazione televisiva italiana cavalca le onde delle notizie di attualità nazionale ed internazionale con la consolidata regola del “vabbè dai mo’ basta co’ sta cosa passamo a quest’artra che sinno’ la gggente se rompe e nun ce vede più”.

Succede, da sempre, con tante notizie ma quest’anno succede con due super notizie che hanno calamitato l’attenzione negli ultimi due anni e mezzo: la pandemia da Covid-19, virus che ancora circola e contagia e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha scatenato una guerra ancora in atto.

Le due notizie sono sì presenti nei TG, nei talk e negli spazi informativi televisivi ma vengono trattate con quel non so che di “aho’ dovemo dille du’ parole sur viruse e su la guera in Ucraina, perché sinno’ ce dicheno che nu lo famo o che lo famo strano”.

Sarà anche colpa della legittima voglia che le persone hanno di vivere senza pensieri l’estate 2022 dopo le restrizioni dovute alle misure di contenimento della pandemia, ma chi fa televisione dovrebbe avere come primo pensiero l’informazione e non cosa vuole sentirsi dire la gggente.

È proprio la scelta di come e quanto trattare le notizie che qualifica l’informazione giornalistica di alta qualità, di cui oggi fatico a trovare esempi soddisfacenti.

L’estate Rai 2022: una ripartenza deludente

La Rai ha scelto di rimanere accesa nei daytime estivi del mattino, pomeridiano, preserale e in access primetime, in alcuni casi con programmi “originali” nuovi e con conduttori ed inviati nuovi.

Purtroppo, le “novità” sono basate su idee vecchie di televisione e, soprattutto, danno spazio a conduttori e inviati non sempre all’altezza dell’obiettivo di rinnovare la proposta di volti ai quali i telespettatori dovrebbero affezionarsi.

La prima settimana di programmazione estiva dei daytime Rai ha già dimostrato tutti i limiti dei “nuovi” programmi e dei “nuovi” conduttori ed inviati.

Così, se da un lato ti ritrovi a chiederti “e allora? Meglio le stra-repliche di programmi e fiction?”, dall’altro lato ti chiedi “perché la Rai non è in grado di proporre una tv estiva originale in prima visione all’altezza della tv autunno-inverno?”.

Domande alle quali ho dato queste risposte.

Sì, meglio le stra-repliche ad una tv “originale” che riempie solo dei buchi in palinsesto ed è utile solo a Rai Pubblicità che comunque ci guadagna.
La Rai non riesce a fare una buona tv estiva originale perché i dirigenti, i capi struttura e gli autori sono sempre gli stessi e non sembrano avere la capacità di rinnovare l’offerta televisiva, migliorandola.
E questo ormai accade da molti, troppi, anni.

Il ritorno alla “normalità” dopo la pandemia da Covid-19 avrebbe dovuto dare un impulso alla creatività televisiva e alla voglia di proporre un approccio nuovo alla produzione tv ed invece sono ripartiti dai vecchi modelli ai quali hanno dato una rinfrescata e nulla più.