Pippo Baudo si è spento il 16 agosto 2025 all’età di 89 anni.
Con lui se ne va definitivamente la Rai di una volta, quella che poteva vantarsi di essere la Rai Radiotelevisione Italiana.
Pippo Baudo si è spento il 16 agosto 2025 all’età di 89 anni.
Con lui se ne va definitivamente la Rai di una volta, quella che poteva vantarsi di essere la Rai Radiotelevisione Italiana.
Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, hai annunciato i co-conduttori che ti affiancheranno nelle cinque serate tv più amate dagli italiani: Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Katia Follesa, Mahmood, Geppi Cucciari, Alessia Marcuzzi, Alessandro Cattelan e se ci riesci a convincere (ci riesci, ci riesci) “due amici storici”, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.
Riempire il palcoscenico di personaggi italiani per una sera è uno dei modi che la Rai negli ultimi anni ha trovato per sostituire gli ospiti stranieri che costano troppo.
I siparietti tra co-conduttori sono diventati “un must” di Sanremo. Ma soprattutto servono per far sfogare la carrettata di autori che scrivono il Festival anche in funzione di tutto il circo mediatico che ne parla a tutte le ore, tutti i giorni, per oltre un mese.
Continua a leggereÈ l’inizio del 2025 e come ogni anno da oltre vent’anni sono qui a commentare il successo di pubblico di C’è posta per te di Maria mangiacaramelle De Filippi, il sabato sera su Canale 5. Ieri ha superato il 31% di share ed è stato visto da 4milioni 833mila telespettatori. Un risultato straordinario che si ripete anno dopo anno.
C’è posta per te è andato in onda per la prima volta il 12 gennaio del 2000. Le storie trasmesse allora sono di fatto le stesse che ha trasmesso ieri. Da 25 anni il people show di Maria De Filippi è lo stesso, inalterabile nel tempo. La formula è meno segreta di quella della Coca Cola ma è altrettanto efficace.
Anche chi come me non ama Maria mangiacaramelle De Filippi per la televisione che fa, deve ammettere e sottolineare che C’è posta per te è la sintesi di ciò che funziona su una rete generalista gratuita.
È confezionato chirurgicamente per appassionare un pubblico esistente, resistente e resiliente.
La ideatrice e conduttrice cammina, cammina e cammina in quello studio diviso da un muro a forma di busta da lettere, con la convinzione di chi si sente in marcia verso la frontiera dei sentimenti umani.
Il suo fedelissimo pubblico è felice di invecchiare con lei e chi è già vecchio ha la sensazione che il tempo si sia fermato. Nessun telespettatore si chiede “che giorno è che anno è” perché quel tempo televisivo vuole viverlo con le vecchie storie che “Maria” ha preparato con cura maniacale.
A 71 anni dall’inizio delle trasmissioni ufficiali della televisione italiana, si può affermare che, nel male più che nel bene, C’è posta per te fa parte di diritto della storia della tv.
È uno dei programmi che di più ha contribuito all’appiattimento dell’offerta televisiva e alla relativa standardizzazione dei desideri dei telespettatori.
Dal mio punto di vista ciò è un male assoluto e continuerò a scriverlo anno dopo anno.
Cara Rai, auguri per i tuoi ed i nostri 70 anni di trasmissione televisiva. Io quest’anno festeggerò i miei 60 anni quindi dire che fai parte della mia vita è la pura verità.
Per te ho un amore appassionato e sincero. Un amore che oggi mi fa più soffrire che gioire.
Soffro nel vederti inseguire le logiche della televisione commerciale. Soffro nel vedere i troppi programmi di basso livello qualitativo che, ai miei occhi, offuscano il tanto di bello e di eccellenza che produci e trasmetti.
La Rai che oggi, 3 gennaio 2024, festeggia i 70 anni dall’inizio delle trasmissioni televisive ufficiali, è lontana molto più di 70 anni dalla Rai delle origini. Non solo perché in 70 anni è cambiato il mondo ma soprattutto perché la televisione pubblica fatica a fare della qualità assoluta un principio da cui non dovrebbe prescindere.
Continua a leggereSilvio Berlusconi ha “inventato” la televisione privata, commerciale, nazionale ed ha cambiato il modo di fare e di guardare la televisione; nel bene e nel male. La spinta innovativa della prima idea di Canale 5 ha dato impulso al cambiamento anche della Rai.
È impossibile sintetizzare la quantità di effetti positivi e negativi che ha avuto l’idea di televisione pensata e costruita da Silvio Berlusconi. Chi come me da giovane telespettatore ha vissuto gli anni della nascita di quella tv non può dimenticare l’effetto novità che respiravamo guardando le reti Fininvest. Complice una Rai ingessata, l’universo delle reti berlusconiane ci sembrava pieno di prospettive. L’appuntamento con le grandi serie TV americane in prima serata o nel pomeriggio era imperdibile.
Continua a leggereUna buonissima notizia dagli ascolti di ieri. Binario 21 è stato visto da 4.655.000 spettatori pari al 22.5% di share (fonte davidemaggio.it). Liliana Segre accompagnata da Fabio Fazio ha raccontato la sua deportazione ad Auschwitz.
Un momento altissimo di televisione in cui la senatrice a vita Liliana Segre ha ricordato quella giornata del 1944 quando, allora tredicenne, venne deportata ad Auschwitz insieme ad altre 604 persone: di loro, ne tornarono solo in ventidue.
Continua a leggereA 90 anni dalla nascita di Luciano Rispoli (nato il 12 luglio 1932 a Reggio Calabria) è uscito in questi giorni il libro “Ma che belle parole! Luciano Rispoli, il fascino discreto della radio e della TV” scritto da Mariano Sabatini per Vallecchi Firenze Editore.
Per chi come me è stato un ventenne telespettatore di “Parola mia” (andava in onda in quello che oggi è il preserale di Rai 1) è un libro che riaccende l’entusiasmo per quella Rai che ancora sapeva catturarmi con un appuntamento quotidiano per me irrinunciabile.
Continua a leggereCaro direttore di Rai 1 Stefano Coletta, ieri il programma estivo di montaggio amarcord Teche Teche Tè ha dedicato una puntata monografica al programma Ballando con le stelle, che, Covid-19 permettendo, dovrebbe tornare sabato prossimo 19 settembre per la quindicesima edizione.
Si tratta di uno dei programmi di punta della rete ammiraglia Rai e quindi rappresenta anche il livello degli show Rai degli ultimi 15 anni. Dal confronto con gli show in bianco e nero (e anche con quelli dai colori sbiaditi del nastro magnetico), la Rai 1 rappresentata da Ballando con le stelle ne esce impietosamente distrutta. Per mesi Teche Teche Tè ha mostrato i pezzi di tv con i grandi show e i grandi artisti che hanno fatto la storia. Ieri, in mezzo a due balletti, i pezzi di storia di Ballando con le stelle erano rappresentati dalle liti della giuria con i concorrenti (una su tutte la querelle tra Selvaggia Lucarelli e Asia Argento). Inutile aggiungere altro. Chi come me commenta la programmazione di Rai 1 da 17 anni è da 17 anni che si chiede “che cosa rimarrà di rilevante nella teche Rai di questa brutta tv?”. Il Teche Teche Tè di ieri sera mi ha dato la peggiore conferma che potessi avere: la televisione fatta da Rai 1 negli ultimi 17 anni ha ben poco di straordinariamente indimenticabile da regalare ai telespettatori dei Teche Teche Tè del 2040.