Tutta l’Italia! Tutta l’Italia! Il Sanremo 2025 sovranista di Carlo Conti che di certo qualcuno in Rai ha pensato potesse piacere alla donna sòla al comando.

L’ ossessionante ripetizione dello slogan musicale di Gabry Ponte  “Tutta l’Italia! Tutta l’Italia!” è diventato il manifesto del Festival di Sanremo 2025 normalizzato da un Carlo Conti nazionale-democristiano-populista, oggi simbolo dei nostrani sovranisti canterini.

Sotto la sua ossessiva abbronzatura perenne, batte un cuore al ritmo di una marcetta che dice “Non deve succedere niente di pericolosamente anti-governativo”.

Sanremo 2025 resterà come una delle tappe più significative della carriera di Carlo Conti: un marchio che lo segnerà per sempre.

Solo una cosa poteva salvarlo da questo pessimo inciampo: la vittoria di Giorgia Todrani, la cantante.

Ma si sa: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

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Il confronto tv Meloni-Schlein per le Elezioni Europee 2024: Bruno Vespa, e chi sennò, condurrà il duello tra le due leader.

Le due donne più importanti della politica italiana cedono al fascino di Bruno Vespa. Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia e Elly Schlein leader del Partito Democratico, entrambe candidate come capolista alle Elezioni Europee 2024, si affronteranno in un unico dibattito televisivo faccia a faccia moderato da Bruno Vespa.

Il duello dell’anno sarà gestito da Bruno Vespa ed il suo team di Porta a Porta e da Giorgia Meloni ed Elly Schlein ed i rispettivi team. Se la scelta da parte delle due leader poliche e dei rispettivi team è ricaduta su Bruno Vespa vuol dire che si ritengono garantiti al 100%.

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Per la premier Giorgia Meloni non si deve giudicare la Rai solo sul parametro dell’audience. Una cuccagna per la concorrenza privata e per chi in Rai fa ascolti bassi e bassissimi.

Durante la conferenza stampa di fine anno fatta ad inizio anno (il 4 gennaio 2024), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: “Ho letto critiche sugli ascolti, ma la Rai fa servizio pubblico. Se pensiamo di giudicarla solo sul parametro dell’audience in rapporto alle tv private generaliste, perdiamo di vista l’idea di cosa debba fare la Rai”.

Saranno molti i dirigenti, i conduttori e gli autori felicissimi per questa dichiarazione della premier perché potranno continuare a realizzare i loro programmi facendo bassi e bassissimi ascolti.

Sarà felicissima la concorrenza che avrà una certezza da vendere agli inserzionisti pubblicitari, ovvero, potrà dire loro “contro questo programma vinciamo di sicuro, tanto la Rai non cambia la programmazione nonostante faccia ascolti bassi”.

Giorgia Meloni si è preparata bene perché sapeva che avrebbe dovuto rispondere sugli ascolti della Rai Tele-Meloni e quindi ha anche detto: “L’ultimo report è di settembre e il palinsesto estivo l’ha fatto la precedente governance. Quindi aspetterei i nuovi dati prima di giudicare”.

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Giorgia Meloni punta ad avere il 70% di posizioni Rai come ha fatto la sinistra: ha tutto il mio disprezzo.

Una presidente del Consiglio di destra che dichiara di voler riequilibrare la percentuale di posizioni in Rai che aveva la sinistra è come la sinistra. Giorgia Meloni si pone lo stesso obiettivo che hanno raggiunto i leader di sinistra negli anni in cui hanno governato: avere, possedere, controllare, il 70% di posizioni in Rai. È la dichiarazione più rilevante della conferenza stampa di fine anno che ha tenuto ad inizio anno. Uno dei suoi vanti è di non nascondersi mai.

Si vanta di metterci sempre la faccia. Stavolta l’ha messa sul possesso, di fatto, della Rai. Visto che lo hanno fatto gli altri lo vuole fare anche lei. Dice che la Rai, oggi, non è TeleMeloni ma punta a farla diventare al più presto TeleMeloni. E non fa nulla per nasconderlo perché è così che si dimostra di essere potenti. È così che I suoi uomini e donne in Rai saranno giustificati a mostrarsi potenti.

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Giorgia Meloni Presidente del Consiglio e Pino Insegno conduttore de l’Eredità su Rai 1. La coincidenza che potrebbe segnare almeno una delle due carriere.

Giorgia Meloni, la presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Giorgia Meloni, di certo non avrà sponsorizzato Pino Insegno come conduttore (da gennaio 2024) di uno dei programmi televisivi più seguiti della televisione italiana, l’Eredità su Rai 1.

Attore, doppiatore, conduttore televisivo, Pino Insegno non ha mai nascosto le sue simpatie politiche per Giorgia Meloni per la quale ha recitato una citazione dal Signore degli anelli sul palco del comizio di chiusura della vincente campagna elettorale 2022.

Ogni cittadino, ogni personaggio pubblico del mondo della cultura, delle arti, dello sport e dello spettacolo ha il diritto di manifestare il proprio gradimento politico. Così come ogni cittadino, ogni telespettatore, ogni giornalista, ogni blogger, ha il diritto di fare una sottolineatura.

Pino Insegno condurrà a settembre anche il preserale di Rai 2, Mercante in fiera, un format giochino che ha già condotto su Italia 1. Ma il ritorno di Insegno su Rai 1 con l’Eredità è certamente la notizia più succosa.

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Elezioni politiche 2022: il “faccia a faccia” finale tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta lo condurrà Bruno Vespa. Dopotutto, domani è un altro giorno.

Bruno Vespa con il suo Porta a Porta “speciale elezioni politiche 2022” condurrà la serata televisiva più attesa quella del 22 settembre in cui, a tre giorni dal voto, i leader dei partiti utilezzeranno i 30 minuti a disposizione per l’ultimo appello agli elettori. Tutti tranne due, Giorgia Meloni ed Enrico Letta che useranno le loro due mezz’ore per affrontarsi in un duello faccia a faccia di un’ora.

Bruno Vespa ha spiegato come si è arrivati a questa decisione:

“Nella prima serata del 22 settembre sono stati invitati Enrico Letta, Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio, Carlo Calenda. A ciascuno di loro è stata assegnata la possibilità di un’intervista di mezz’ ora. Ogni leader avrà il suo tempo preciso uguale per tutti. Letta e Meloni hanno deciso di utilizzare la loro mezz’ora per un confronto tra di loro che a quel punto diventa di un’ora. Un confronto all’americana moderato da me. Questo incontro, se vogliamo chiamarlo faccia a faccia, è frutto di un lungo lavoro iniziato subito dopo lo scioglimento delle Camere ed è il risultato di un accordo tra le due parti. Noi ospiteremo, come peraltro abbiamo sempre fatto, tutte le forze politiche, anche le più piccole, senza nulla togliere ad alcuno”.

(Da AdnKronos del 21/8/22 citando le dichiarazioni di Bruno Vespa al quotidiano La Stampa)

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Elisa Anzaldo del Tg1 e la battuta sui “peccati” di Giorgia Meloni: una leggerezza che non ti aspetti da un volto di punta della testata di punta del servizio pubblico Rai.

La rassegna stampa del mattino del Tg1 è uno spazio che la direttrice Monica Maggioni voleva rinforzare e far diventare un momento di tv all’americana. Finora le sta portando più polemiche che lodi. Prima il caso dei giornalisti big, conduttori del Tg1 delle ore 20, che hanno rifiutato di condurre la rassegna alle ore 6.30 una volta a settimana (si è scritto di Francesco Giorgino, Emma D’Aquino e Laura Chimenti). Ora il “casino” (o piccolo caso) della conduttrice del Tg1 delle ore 20 Elisa Anzaldo che, avendo accettato di condurre anche la rassegna stampa delle ore 6.30, ha fatto uno scivolone proprio in quello spazio lasciandosi scappare una battuta sulla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche che potrebbero portarla a diventare la prima donna Presidente del Consiglio della storia della Repubblica Italiana.

Elisa Anzaldo nella rassegna stampa del Tg1 Mattina del 3/8/2022 ha scelto di commentare insieme al condirettore del Corriere dello Sport Alessandro Barbano la notizia sul fatto che Giorgia Meloni sarebbe stata di fede calcistica laziale e poi sarebbe diventata romanista.

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Una puntata di G’Day meno divertente di una telepromozione

Cara Geppi Cucciari, non sono fra i moltissimi che ritengono G’Day la migliore trasmissione dell’anno e che ti ritengono il personaggio televisivo rivelazione dell’anno. Dopo la puntata di G’Day di ieri, spero che sia tu che la trasmissione abbiate perso qualche credito verso il pubblico. Hai ospitato l’ex ministro della gioventù Giorgia Meloni. In questo periodo di lacrime e sangue per la manovra economica che colpisce gli italiani, trovo fuori luogo la presenza dei politici dell’ex governo nelle trasmissioni politiche, figuriamoci in una trasmissione divertente o pseudo tale. Continua a leggere