70 anni di televisione Rai: gli auguri del telespettatore ed abbonato, Akio di Caro Televip

Cara Rai, auguri per i tuoi ed i nostri 70 anni di trasmissione televisiva. Io quest’anno festeggerò i miei 60 anni quindi dire che fai parte della mia vita è la pura verità.
Per te ho un amore appassionato e sincero. Un amore che oggi mi fa più soffrire che gioire.
Soffro nel vederti inseguire le logiche della televisione commerciale. Soffro nel vedere i troppi programmi di basso livello qualitativo che, ai miei occhi, offuscano il tanto di bello e di eccellenza che produci e trasmetti.

La Rai che oggi, 3 gennaio 2024, festeggia i 70 anni dall’inizio delle trasmissioni televisive ufficiali, è lontana molto più di 70 anni dalla Rai delle origini. Non solo perché in 70 anni è cambiato il mondo ma soprattutto perché la televisione pubblica fatica a fare della qualità assoluta un principio da cui non dovrebbe prescindere.

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L’estate Rai 2022: una ripartenza deludente

La Rai ha scelto di rimanere accesa nei daytime estivi del mattino, pomeridiano, preserale e in access primetime, in alcuni casi con programmi “originali” nuovi e con conduttori ed inviati nuovi.

Purtroppo, le “novità” sono basate su idee vecchie di televisione e, soprattutto, danno spazio a conduttori e inviati non sempre all’altezza dell’obiettivo di rinnovare la proposta di volti ai quali i telespettatori dovrebbero affezionarsi.

La prima settimana di programmazione estiva dei daytime Rai ha già dimostrato tutti i limiti dei “nuovi” programmi e dei “nuovi” conduttori ed inviati.

Così, se da un lato ti ritrovi a chiederti “e allora? Meglio le stra-repliche di programmi e fiction?”, dall’altro lato ti chiedi “perché la Rai non è in grado di proporre una tv estiva originale in prima visione all’altezza della tv autunno-inverno?”.

Domande alle quali ho dato queste risposte.

Sì, meglio le stra-repliche ad una tv “originale” che riempie solo dei buchi in palinsesto ed è utile solo a Rai Pubblicità che comunque ci guadagna.
La Rai non riesce a fare una buona tv estiva originale perché i dirigenti, i capi struttura e gli autori sono sempre gli stessi e non sembrano avere la capacità di rinnovare l’offerta televisiva, migliorandola.
E questo ormai accade da molti, troppi, anni.

Il ritorno alla “normalità” dopo la pandemia da Covid-19 avrebbe dovuto dare un impulso alla creatività televisiva e alla voglia di proporre un approccio nuovo alla produzione tv ed invece sono ripartiti dai vecchi modelli ai quali hanno dato una rinfrescata e nulla più.

Detto Fatto di Rai 2: qualche numero ad uso del neo direttore generale Rai Antonio Campo Dall’Orto

Caro direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, tra le trasmissioni che da abbonato non vorrei vedere su Rai 2 c’è Detto Fatto. L’ho scritto, da blogger, fin dalle prime puntate della prima edizione e, da abbonato Rai, continuo a pensare che non sia un programma da seconda rete del servizio pubblico.

Detto fatto ha superato le 400 puntate e continua a fare il 6% di share come nel 2014. Ecco i dati di questo avvio di stagione tratti da davidemaggio.it:

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Rai: chi ha paura del seno al vento on-demand di Veronica Maya? Carlo Conti i benpensanti li ha in casa

Caro Carlo Conti, venerdì scorso a Tale e Quale Show il seno di Veronica Maya è uscito dal vestito di scena (interpretava Madonna in Material girl). Premesso che due seni al vento non sono niente di scandaloso, proprio come hai detto tu in diretta, c’è il fatto che tu hai anche detto che i soliti benpensanti si sarebbero scandalizzati per quello che hai definito un semplice “incidente”.

Dopo pochi secondi da quell’incidente, ho twittato:

‪#‎TaleEQualeShow Veronica #Maya desnuda domani ‪#‎RaiReplay farà il record di contatti. ‪#‎Rai1 censurerà il seno nudo on line?”.

La mia previsione si è avverata.

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