Per la premier Giorgia Meloni non si deve giudicare la Rai solo sul parametro dell’audience. Una cuccagna per la concorrenza privata e per chi in Rai fa ascolti bassi e bassissimi.

Durante la conferenza stampa di fine anno fatta ad inizio anno (il 4 gennaio 2024), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: “Ho letto critiche sugli ascolti, ma la Rai fa servizio pubblico. Se pensiamo di giudicarla solo sul parametro dell’audience in rapporto alle tv private generaliste, perdiamo di vista l’idea di cosa debba fare la Rai”.

Saranno molti i dirigenti, i conduttori e gli autori felicissimi per questa dichiarazione della premier perché potranno continuare a realizzare i loro programmi facendo bassi e bassissimi ascolti.

Sarà felicissima la concorrenza che avrà una certezza da vendere agli inserzionisti pubblicitari, ovvero, potrà dire loro “contro questo programma vinciamo di sicuro, tanto la Rai non cambia la programmazione nonostante faccia ascolti bassi”.

Giorgia Meloni si è preparata bene perché sapeva che avrebbe dovuto rispondere sugli ascolti della Rai Tele-Meloni e quindi ha anche detto: “L’ultimo report è di settembre e il palinsesto estivo l’ha fatto la precedente governance. Quindi aspetterei i nuovi dati prima di giudicare”.

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Giorgia Meloni punta ad avere il 70% di posizioni Rai come ha fatto la sinistra: ha tutto il mio disprezzo.

Una presidente del Consiglio di destra che dichiara di voler riequilibrare la percentuale di posizioni in Rai che aveva la sinistra è come la sinistra. Giorgia Meloni si pone lo stesso obiettivo che hanno raggiunto i leader di sinistra negli anni in cui hanno governato: avere, possedere, controllare, il 70% di posizioni in Rai. È la dichiarazione più rilevante della conferenza stampa di fine anno che ha tenuto ad inizio anno. Uno dei suoi vanti è di non nascondersi mai.

Si vanta di metterci sempre la faccia. Stavolta l’ha messa sul possesso, di fatto, della Rai. Visto che lo hanno fatto gli altri lo vuole fare anche lei. Dice che la Rai, oggi, non è TeleMeloni ma punta a farla diventare al più presto TeleMeloni. E non fa nulla per nasconderlo perché è così che si dimostra di essere potenti. È così che I suoi uomini e donne in Rai saranno giustificati a mostrarsi potenti.

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Fabio Fazio e la Rai che non gli manda subito il vincitore di Sanremo: uno dei benefici di andare in onda sul Canale Nove

Fabio Fazio contesta il nuovo regolamento del Festival di Sanremo che dice che nei tre giorni successivi alla fine del Festival, il vincitore può andare ospite solo nei programmi della Rai. Fino allo scorso anno veniva da me, dice. E da quest’anno no.

L’editore Rai può decidere di avere dei benefici dai suoi prodotti? Il vincitore del Festival di Sanremo può essere una sua esclusiva per il tempo che decide lei e chi sottoscrive un contratto con lei? Sì, si chiama libero mercato.

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70 anni di televisione Rai: gli auguri del telespettatore ed abbonato, Akio di Caro Televip

Cara Rai, auguri per i tuoi ed i nostri 70 anni di trasmissione televisiva. Io quest’anno festeggerò i miei 60 anni quindi dire che fai parte della mia vita è la pura verità.
Per te ho un amore appassionato e sincero. Un amore che oggi mi fa più soffrire che gioire.
Soffro nel vederti inseguire le logiche della televisione commerciale. Soffro nel vedere i troppi programmi di basso livello qualitativo che, ai miei occhi, offuscano il tanto di bello e di eccellenza che produci e trasmetti.

La Rai che oggi, 3 gennaio 2024, festeggia i 70 anni dall’inizio delle trasmissioni televisive ufficiali, è lontana molto più di 70 anni dalla Rai delle origini. Non solo perché in 70 anni è cambiato il mondo ma soprattutto perché la televisione pubblica fatica a fare della qualità assoluta un principio da cui non dovrebbe prescindere.

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Amadeus il grande, calcolatore

L’anno che verrà è lo show musicale di Rai 1 che accompagna gli italiani nel passaggio dal 31 dicembre al 1 gennaio: è lo show di capodanno. Oltre 4 ore di show pieno di canzoni allegre del passato che tutti conoscono e con le canzoni di Cristiano Malgioglio che conosce solo lui, in super playback ovviamente.

In televisione i tempi sono calcolati al secondo. Le scalette sono calcolate al secondo. Amadeus è un conduttore top player che pianifica al secondo la scaletta di uno show come quello di fine anno così come di una serata di Sanremo.

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Rai News 24 inizia il 2024 con un lungo intervento in diretta di Beppe Convertini.

Rai News 24 inizia il 2024 con un lungo intervento in diretta di Beppe Convertini.

Lo spazio, intitolato “Il 2024 secondo Beppe Convertini”, è stato ricco di considerazioni personali: dalla pace nel mondo alla lotta contro la violenza sulle donne; dalla bellezza dell’Italia alla difesa del pianeta.

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Il Mercante in Fiera di Pino Insegno è un mega-flop ma l’ad Rai Roberto Sergio lo difende e non cancella il programma. La Rai del merito.

L’amministratore delegato Rai Roberto Sergio è sceso in campo per difendere Pino Insegno dalle critiche per il mega-flop del suo Il Mercante in Fiera nel preserale di Rai 2 (viaggia intorno al 2.5% di share con una punta verso il basso dell’1.6% di share). L’ad Rai è indignato:

«Sono indignato per la violenza mediatica e preventiva nei confronti di Pino Insegno e del suo programma. Insegno ha una storia professionale di 40 anni, è un professionista serio, che ha accettato una sfida in una programmazione molto complessa. Questa non è TeleMeloni. Voglio dare una notizia il suo programma non viene chiuso, vari blog amplificano notizie false e questo è inaccettabile. Quindi non è TeleMeloni e Insegno continua la sua attività con Il mercante in fiera». (da leggo.it dell’11 ottobre 2023 citando un intervento in occasione di Ceo for Life).

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Fabio Fazio sul Nove rafforza il valore di tutte le reti “minori” del digitale terrestre gratuito in chiaro.

Il digitale terrestre ha spezzettato l’offerta televisiva dando un valore ed un significato anche ai risultati di ascolto dal 3% al 6% di share. Un esempio su tutti. La sfida dei game show preserali tra Canale Nove e TV8 si è consolidata come alternativa ai game show preserali di Rai 1 e Canale 5 che mantengono la leadership indiscussa a doppia cifra, abbondante, di share ma il telespettatore può scegliere tra 4 game show preserali.

Dal tasto 1 al tasto 60 del telecomando il digitale terrestre gratuito offre nelle 24 ore una offerta di ogni genere e trovare “qualcosa da vedere” non è certo un problema. Ovviamente, con molti distinguo riguardo alla qualità delle programmazioni, ciascuno può costruirsi la propria dieta televisiva gratuita con i relativi spot.

Se Fabio Fazio può concedersi il “rischio” di lasciare Rai 3 per fare il suo show sul Nove è perché la maggior parte del suo pubblico non avrà difficoltà a premere il tasto 9 del telecomando e, dopo la prima stagione, probabilmente supererà il 7% di share.



Anche perché chi chiederà a George Clooney di essere ospite del programma, lo chiederà anche e soprattutto a nome della Warner Bros Discovery Company, non a nome del Canale Nove italiano.

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La Rai fa un comunicato stampa per dire che esclude collaborazioni con Claudio Lippi: il thread di Caro Televip

La Rai esclude collaborazioni con Claudio Lippi per le sue  dichiarazioni riportate dalla stampa ritenute lesive dell’Azienda e dei suoi dirigenti. Fa sorridere che la Rai a tempo di record abbia fatto un comunicato in tal senso.

Una Rai così reattiva non si vedeva dai tempi dell’esclusione di Memo Remigi da Oggi è un altro giorno. Ma questi sono giorni di fuoco a Viale Mazzini. Si sta decidendo come sarà la nuova Rai post elezioni politiche 2022 e moltissimi equilibri traballano.

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Mare Fuori e l’effetto streaming

La programmazione televisiva generalista in chiaro dopo Sanremo 2023 torna alla sua piatta normalità e si apprezza ancora di più la ricca offerta delle emittenti in streaming. Da abbonato Netflix sto apprezzando la serie La legge di Lidia Poët e guardo film.

Ma anche le altre piattaforme come Paramount Plus, Disney Plus e Amazon Prime Video sono ormai una consolidata alternativa alla TV gratuita.

I grandi numeri di ascolto di Sanremo 2023, da una parte dicono che la platea di telespettatori è ancora vastissima ma dicono anche che durante tutto l’anno la frammentazione degli ascolti è tale da confermare che la maggior parte del pubblico televisivo, mega eventi a parte,  oggi ha bisogno di scegliere cosa guardare in televisione quando vuole e come vuole.

Anche Rai Play sta beneficiando dell’effetto streaming sul pubblico italiano. L’esempio più eclatante è il rilancio in streaming su Netflix delle prime due stagioni di Mare Fuori che erano state già trasmesse su Rai 2 con un ascolto medio tra il 7 e il 7.5% di share. L’attesa per la terza stagione è stata alimentata anche dal passaparola dopo il rilancio su Netflix.

E, con una azzeccatissima strategia, la Rai ha proposto in streaming su Rai Play tutti e 12 gli episodi di Mare Fuori 3 (6+6 a distanza di una settimana), generando un effetto molto significativo anche sui social media caratterizzato principalmente dalla pubblicazione di spoiler da parte dei fan più accaniti che non hanno saputo trattenere l’entusiasmo.

I primi due episodi di Mare Fuori 3, trasmessi da Rai 2 il 15 febbraio 2023, hanno registrato il 7.2% di share (tra il milione e 200 mila ed il milione e 300 mila spettatori).

Ma la cosa significativa è che, leggendo i social media, sono molti i giovani telespettatori che stanno recuperando le prime due stagioni su Netflix perché sono abituati a guardare l’offerta di quella piattaforma (tra questi c’è mia nipote Beatrice, 24 anni, che sottoscrive questo post).

E anche il successo su Rai Play ci dice inequivocabilmente che lo streaming è una realtà da cui molti telespettatori non possono più prescindere.

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