Carlo Conti, in versione cantante, ospite di Bella Ma’: la Rai fa squadra ma per avere risultati a lungo termine serve sostanza e qualità tutti i giorni.

Carlo Conti oggi è stato ospite in versione cantante a Bella Ma’ (Con il nastro rosa e C’era un ragazzo). Colpaccio di Diaco (o di chi per lui), va detto. E pure con un finale in cui lancia Tali e Quali così: “Sabato mica vorrete vedere Maria De Filippi e C’è posta per te? Ciao! Maria! Un bacio!”.

Il genere intrattenimento Rai punta sui suoi Top Player per sostenere il nuovo corso degli show di Rai 2. Strategia che con qualche buon risultato di share e una convinta campagna stampa a sostegno può essere vincente. A breve.

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Per Bella Ma’ di Pierluigi Diaco una quantità di promo paragonabile al lancio dei programmi di Celentano o Fiorello. Cosa non si fa per sperare di superare gli ascolti che faceva Detto Fatto con Bianca Guaccero!

Da settimane sulle reti Rai imperversano i promo di Bella Ma’ il programma che Pierluigi Diaco condurrà di pomeriggio su Rai 2 alle ore 15.15 dal 12 settembre 2022 (in pratica sostituisce Detto Fatto con Bianca Guaccero e dovrà provare a superarlo negli ascolti). Oltre alle decine di promo, il programma è stato lanciato con una serie di anteprime brevi da 5 minuti e avrà anche una anteprima speciale di 50 minuti in onda il 9 settembre.

Come frequenza dei promo siamo a livello dei programmi di Adriano Celentano e di Fiorello.

Il programma avrà come obiettivo principale il mettere a confronto la generazione Z con la generazione boomers attraverso delle sfide a quiz e con quei giochetti che si fanno su Tik Tok.

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I 10 programmi di Rai 2 che pagherei anche un cospicuo aumento del canone per non rivederli mai più sulla Rai (agg. 11/2/22)

1 – I fatti vostri con Salvo Sottile e Anna Falchi

2 – Un’ora sola vi vorrei con Enrico Brignano

3 – Ti sento con Pierluigi Diaco

4 – Stasera tutto è possibile con Stefano De Martino

5 – Ore 14 con Milo Infante

6 – Fatto da mamma e da papà con Flora Canto

7 – Detto Fatto con Bianca Guaccero

8 – Tg2 Post con Manuela Moreno

9 – Onorevoli confessioni con Laura Tecce

10 – Anni 20 Notte con Francesca Parisella e Alessandro Giuli

Io e Te: faccio mio il grido di aiuto di Pierluigi Diaco

Pierluigi Diaco ha chiesto aiuto in diretta televisiva nel suo programma Io e Te. Ha detto che quando si è comportato in modo sgradevole lo ha fatto per chiedere aiuto, perché chi come lui mette tanta passione nel proprio lavoro a volte può perdere la pazienza.

Ora, non sono uno specialista per capire se tali affermazioni abbiano necessità di un sostegno di carattere psicologico però sono un abbonato Rai che non guarda Io e Te perché non mi piace la conduzione di Pierluigi Diaco. Ho chiesto aiuto al direttore di Rai 1 Stefano Coletta chiedendogli di chiudere il programma e di mandare Pierluigi Diaco dove si sente meglio anziché nello studio di Io e Te, dove gli viene da piangere pensando alle sue difficoltà. Pierluigi Diaco ha lanciato il suo grido di aiuto ed io il mio. L’idea che mi sono fatto è che la sua scomparsa da Rai 1 darebbe sollievo a lui ed a me. E per la prima volta in due anni, il titolo Io e Te avrebbe davvero un senso.

Io e Te di Rai 1: un programma dal quale mi sento escluso

Cara direttrice di Rai 1 Teresa De Santis, l’idea che mi sono fatto di Io e Te, il programma del daytime pomeridiano estivo di Rai 1, è che si tratta di un programma televisivo escludente, a partire dal titolo che inequivocabilmente rimanda al rapporto tra due persone. Io e te: e gli altri? So che potresti rimproverarmi di farne una sbagliata lettura letterale ma te lo ribadisco: per me, è un mio sentire, il titolo rispecchia esattamente quello che è l’obiettivo del programma ed io mi sento escluso.

Il conduttore Pierluigi Diaco mette al centro del programma il suo rapporto con gli ospiti siano o meno a lui conosciuti, siano o meno personaggi noti o gente comune. Il suo stile di conduzione è Diacocentrico, ovvero, nel parlare o intervistare gli ospiti lui aggiunge sempre e comunque il suo punto di vista, la sua lettura e soprattutto rilettura, come se volesse appropriarsi dei concetti espressi dagli interlocutori e rigirarli al pubblico in “formato Diaco”.

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