La Milly-Rai è perdente e non solo negli ascolti

Ogni sconfitta, nella sfida degli ascolti, di Ballando con le stelle contro Tu sì que vales la considero umiliante per la Rai.

Una Rai che è incapace di realizzare uno show del sabato sera, nuovo e originale pensato dalla “prima azienda culturale del Paese” per il pubblico che vorrebbe un intrattenimento leggero di qualità.

Non un format acquistato e adattato al pubblico italiano, riproposto per 20 anni peggiorandone l’impostazione per virare sulla centralità delle discussioni tra giudici e concorrenti.

Non c’è un componente del cast fisso che reputo meritevole di un elogio, di un plauso, di stima.

Ma è la conduttrice e autrice principale Milly Carlucci il simbolo indiscusso di una Rai molto più che discutibile.

Continuare a darle il potere di andare in onda con questo programma è una resa incondizionata: la Rai è incapace di farne a meno e di trovare una alternativa solida e differente alla sua conduzione più immobile di una esposizione del Madame Tussauds.

Simboli culturali del livello di Ballando con le stelle sono gli interventi della giudice Selvaggia Lucarelli e dell’opinionista del popolo Rossella Erra: che vi piacciano o meno, loro sono loro e voi non siete.

Quello che più infastidisce dell’ostinazione della Rai nel trasmettere questo show è l’impegno produttivo che occorre per realizzarne 13 puntate in diretta.

Chi gestisce i budget della Rai si prende davvero una grande responsabilità.

Abbassarsi al livello qualitativo della concorrenza commerciale per batterla e non riuscirci è, dal mio punto di vista, biasimevole.

Presentare nelle nuove vesti di bravissima vip ballerina Barbara d’Urso, fino a ieri (a ragione o meno) simbolo della televisione trash firmata Mediaset è, dal mio punto di vista, biasimevole.

La Rai che spalma sugli altri show del daytime i protagonisti di questo show perdente, non solo negli ascolti è, dal mio punto di vista, biasimevole.

Cosa resterà nelle Teche Rai di qualitativamente indimenticabile dopo tante edizioni di Ballando con le stelle?

La Milly-Rai: una televisione simil-commerciale che non ce l’ha fatta.

Bella Ma’ di sera di Pierluigi Diaco al 2.6% di share su Rai 2. A tutto dovrebbe esserci un limite ma a quanto pare non in questa Rai. La peggiore Rai di sempre.

L’idea che mi sono fatto è che Bella Ma’ di Pierluigi Diaco, sia nella versione pomeridiana che in quella serale, è uno degli esempi di una Rai che produce contenuti per sottrazione di tutto quello che di interessante ci sarebbe da dire.

Un programma con un conduttore che dà l’impressione di sentirsi il personaggio più intelligente della televisione, impressione seconda solo alla evidente impossibilità di esserlo.

Pierluigi Diaco è nelle primissime posizioni nella mia personalissima lista dei “perché questo va in onda sulla Rai tutti i giorni da anni?”.
Una lista tanto inutile quanto scontata poiché ritengo la Rai di oggi la peggiore di sempre, visto che non sa trovare di meglio.

Bella Ma’ è un programma stantio dal primo all’ultimo minuto che, è un mio sentire, non avrebbe senso su Rai 2 nemmeno se fosse utilizzato come riempitivo del palinsesto notturno alle 3 del mattino.

Eppure, la Rai lo manda in onda non solo di pomeriggio dal lunedì al venerdì ma anche la domenica in primetime.
Qualsiasi motivazione ci sia alla base di questa scelta, la Rai non può continuare a sostenerla regalando così tanti punti di share ad una concorrenza domenicale fiacca.

Firmato Akio di Caro Televip, un abbonato inorridito al solo pensiero di accendere la TV e trovare Pierluigi Diaco ed un programma come Bella Ma’ sulla Rai.

Barbara d’Urso concorrente di Ballando con le stelle 2025: così Rai 1 completa la sua trasformazione in brutta copia di Canale 5.

Il mito dei grandi show del sabato sera di Rai 1 si starà rivoltando nella tomba.
Sì perché sia chiaro; Rai 1 ha ucciso e sepolto la grandissima storia dei varietà del sabato sera da quando, venti anni fa, ha elevato a padrona del sabato sera Milly Carlucci con il suo bruttissimo Ballando con le stelle.

Sotto la pelle di uno show con ballerini vip, c’è da sempre, la peggiore anima della tv trash e Milly Carlucci l’ha alimentata e strutturata fino a farla diventare un pozzo di tv trash senza fondo.
Da venti edizioni, Ballando con le stelle è lo show peggiore del sabato sera che la Rai Radiotelevisione Italiana abbia mai trasmesso.

Nel DNA di Ballando con le stelle c’è il populismo televisivo più inguardabile ed inascoltabile. C’è il peggio delle polemiche tra giuria e concorrenti, c’è il peggio delle opinioni espresse, c’è il peggio dei meccanismi televisivi per alzare gli ascolti. Milly Carlucci è l’artefice di tutto questo creato per un pubblico ormai assuefatto alle bassezze televisive più degradate nei contenuti e nella forma.

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Estate televisiva 2025: i trionfi di Canale 5 contro una Rai mediocre e immobile.

In televisione gli ascolti contano, anche d’estate. E se gli ascolti sono eccezionali come quelli di Temptation Island e della Ruota della Fortuna, chi li fa (Mediaset) può esultare e chi li subisce (Rai) dovrebbe abbassare di molto lo stipendio ai direttori e ai dirigenti.

Il successo di Temptation Island a luglio non è un caso. È frutto di un lavoro accuratissimo e mirato costruito per quel 30% e oltre di pubblico che oggi solo Maria mangiacaramelle De Filippi è in grado di accontentare. Ed è la conferma che senza di lei Mediaset non avrebbe ragione di esistere.

Il successo del restyling della vecchia La Ruota della Fortuna, riproposta in access prime time contro Techetechetè il bollito di tutti i bolliti di Rai 1, è il jolly pescato da Pier Silvio Berlusconi un manager che ha sbagliato tanto, troppo, ma che con una concorrenza estiva inesistente potrà a fine anno tirare somme più che positive in termini di ascolti totali.

A questi vanno aggiunti i successi pomeridiani delle turcate, ovvero le soap opera turche, Forbidden Fruit, La Forza di una Donna (che batte di 3 punti di share Estate in Diretta) e Io Sono Farah.

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La Rai elimina Citofonare Rai2 dai palinsesti. Con colpevole ritardo. Tutto ciò che ha scritto Caro Televip sul programma dal 2021 al 2025.

Alla presentazione dei Palinsesti Rai per la stagione 2025-2026, la Rai non ha presentato Citofonare Rai 2 condotto da Paola Perego e Simona Ventura.


Mai come in questo caso vale il detto “io lo avevo sperato fin da subito, ovvero dal 10 ottobre 2021”.


Di seguito, tutte le opinioni di Akio di Caro Televip sul programma.

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Il nuovo programma del mezzogiorno domenicale di Rai 2 condotto da Simona Ventura e Paola Perego s’intitola #citofonarerai2 titolo da tv condominiale in sintonia con gli ascolti che le conduttrici hanno fatto negli ultimi loro programmi sulla stessa rete.
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#CitofonareRai2 ha esordito con il 3.95% di share. Non ho visto il programma perché ritengo completamente superati gli stili di conduzione di Simona Ventura e Paola Perego. Due professioniste che un tempo facevano ben altri ascolti. Unire le forze non basta. (4ott21)

L’intervista di Simona Ventura e Paola Perego a Giancarlo Magalli che inizia sul tempo che passa è uno dei momenti più tristi delle proposte televisive del 2021 #CitofonareRai2 (10ott21)

La qualità della recitazione di #CitofonareRai2 Bau! Bau!
(10ott21)

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La crisi tra Valeria Marini e la madre: la Domenica delle Palme secondo nonna-bis Mara Venier e Domenica In

Nonna-bis Mara Venier non dovrebbe più essere alla conduzione di Domenica In per così tanti motivi che è impossibile elencarli tutti. Il format di lei che intervista i suoi amici a ripetizione ogni anno è, francamente, orribile.

Ogni anno dichiara che è la sua ultima edizione di Domenica In per poi dire “però se mi vogliono, rimango”. Non succede nemmeno nelle barzellette più scontate.

Non si contano le volte che ha intervistato il suo amico Al Bano per raccontarne la vita che è stata già raccontata all’infinito.

Ma la caratteristica che più mi irrita come telespettatore è il modo con cui conduce i momenti leggeri e quelli “commoventi”.

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Eleonora Daniele ha annunciato la morte di Papa Francesco con il suo stile di conduzione: quando la tv emozionale non sa dare una notizia.

Chi come me scrive post sulla televisione da un po’ di anni non si è meravigliato del modo in cui Eleonora Daniele ha dato in diretta la notizia della morte di Papa Francesco.

Lei è così. Così va in onda tutti i giorni, tutte le mattina con Storie Italiane su Rai 1.
La sua è una televisione emozionale in cui i drammi umani sono all’ordine del giorno.
Eleonora Daniele vive con intensità i drammi che racconta e se le arriva tra capo e collo la notizia della morte di un papa lei fa quello che sa fare perché lo fa tutti i giorni da anni:  le pause con le parole scandite lentamente tra una pausa e l’altra e sul volto tutta la sofferenza umana.

Lo fa da anni figuriamoci se non lo avrebbe fatto per annunciare la morte del papa.
Lei è così e così va in onda da anni.

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Carlo Conti e il flop di Ne vedremo delle belle: mettere la faccia sul trash è quanto di meno adeguato possa fare un conduttore top player.

Caro Carlo Conti, hai dovuto chiudere in anticipo, a causa degli ascolti bassissimi, Ne vedremo delle belle, lo show con 10 showgirl pensionabili.

Sei il frontman di un gruppo dirigente Rai e di autori che con te saranno ricordati nella storia della più brutta televisione fatta dalla Rai Radiotelevisione Italiana.

Aver sbancato gli ascolti con il Festival di Sanremo 2025 non ti giustifica e, soprattutto, non ti autorizza a rovinare la reputazione del sabato sera di Rai 1.

Sì perché, è un mio sentire, con questo show tu e tutti i responsabili di questo insulso progetto siete colpevoli di aver abbassato il livello dell’intrattenimento Rai al livello della Fininvest delle origini.

La Fininvest delle origini è colpevole di aver introdotto nella televisione italiana gli show con protagoniste “le sgallettate”. Modelli di showgirl che hanno rappresentato le donne solo per la prorompente fisicità.

Alcune delle artiste nel cast di Ne vedremo delle belle sono state il simbolo di quella tv.

Che la Rai nel 2025 le abbia celebrate come simbolo delle showgirl di tutta la televisione italiana è una colpa che vi dovrà perseguitare nella coscienza per tutto il resto della vostra carriera.

Per me gli scontri tra showgirl pensionabili di Ne vedremo delle belle su Rai 1, sono stati raccapriccianti, paragonabili a quelli messi in scena da Carlo Verdone nel gallinaio rappresentato nel film Perdiamoci di vista.

Caro Carlo Conti, questo flop te lo meriti tutto e, per quanto mi riguarda, ti relega per il resto della tua carriera nel ruolo di Giampiero Antonazzi che nel film di Carlo Verdone fu interpretato da Aldo Maccione.

Ti auguro che rimanga il tonfo più grande della tua carriera, perché se farai un programma più brutto vorrà dire che sarai diventato pensionabile come le protagoniste di Ne vedremo della belle.

Caro Carlo Conti, tu, i dirigenti Rai e gli autori di questo show incommentabile avete fatto fare una brutta fine al sabato sera di Rai 1.

Una gran brutta fine.

Intrattenimento DayTime e PrimeTime di Rai 1 e Rai 2: è una Rai che non auguro di guardare al mio peggior nemico.

Ne vedremo delle belle, il talent show trash con protagoniste delle showgirl pensionabili, non sarà il punto più basso della storia della Rai Radiotelevisione Italiana.

Visto l’andazzo al ribasso, la Rai saprà fare di peggio.

Lo show con le showgirl pensionabili condotto da Carlo Conti è oggi quanto di più vicino alla tv commerciale delle origini firmata Fininvest. Solo che la tv commerciale di allora era l’occasione per la Rai di proporsi come differente e, soprattutto, come presidio di qualità televisiva.

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Sanremo 2025: Carlo Conti gran maestro della normalizzazione, porta a casa un successo tanto inatteso quanto inequivocabile ma con un pessimo finale

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, di questo Festival mi rimarrà l’immagine di te accanto a decine di persone co-conduttori, ospiti e cantanti con una funzione su tutte: essere pronto ad intervenire se qualcuno l’avesse fatta fuori dal vaso della normalizzazione sicura che, ascolti a parte, è il risultato più evidente che hai portato a casa e che di certo non dispiacerà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

In una Italia politicamente profondamente divisa hai fatto risuonare fino all’ossessione
il coro “Tutta l’Italia! Tutta l’Italia!” senza che ci fosse qualcuno che urlasse “Non tutta l’Italia! Non tutta l’Italia!”.

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