Amadeus giudice del serale di Amici 2025: no, non è un artista simbolo della Rai.

Caro Amadeus, un professionista può scegliere per chi lavorare. Tu hai scelto di lasciare la Rai e di fare pochi spicci di share sul Canale Nove di Warner Bros Discovery per un contratto certamente non da pochi spicci.

Ti era già capitato di lasciare la Rai per cercare fortuna a Mediaset dove avevi già lavorato da giovincello. Ma ti andò male male male e tornasti con la coda tra le gambe in Rai dove ad aprirti le porte trovasti Michele Guardì e I fatti vostri.

Poi mamma Rai ti ha ridato la grande opportunità di tornare ad essere un conduttore top fino ai grandi successi di ben 5 Festival di Sanremo consecutivi compreso quello senza pubblico all’Ariston per colpa del Covid-19.

Da sabato prossimo il libero professionista Amadeus, quasi invisibile sul Canale Nove, tornerà ad avere la massima visibilità in prima serata su Canale 5 come giudice del serale di Amici di Maria de Filippi.

Scelta più che legittima del libero professionista Amadeus.

Per me, da abbonato Rai che non si innamora dei conduttori, la conferma che tu e tanti altri professionisti non siete e non sarete mai simboli della Rai anche quando ci lavorate e dite che la Rai è una cosa meravigliosa.

Siete solo dei liberi professionisti.

Da sabato prossimo sarai un libero professionista che “toglierà” pubblico a Rai 1.

Un innamorato non dovrebbe arrivare a tanto con la sua amatissima.

Caro Amadeus, da abbonato che la Rai la Ama, cito il tuo amatissimo Fiorello “Ti deve andare male, male, male!”, non la partecipazione ad Amici che è un successo certo, “Ti deve andare male, male, male!”, tutto quello che farai in televisione d’ora in poi.

Sanremo 2025 sfata il falso mito dell’insuperabile Amadeus: perché gli italiani sono gli italiani.

Nessuno, me compreso, avrebbe scommesso un centesimo sullo stesso successo del Festival di Sanremo di Carlo Conti dopo i successi dei 5 consecutivi di Amadeus. Anche se Carlo Conti ne aveva già fatti 3 di successo.

E invece, gli italiani sono gli italiani.

Gli italiani guardano il Festival non perché Sanremo è Sanremo ma perché gli italiani sono italiani e in questa settimana ripongono poche speranze e tante certezze. Su tutte, la certezza che dà quello che molti considerano “un rito collettivo”, un modo a costo zero di essere al centro di una scena in cui chiunque può identificarsi perché qualcuno che è come sei tu, lo trovi.

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Sanremo 2025: sempre meglio 12 co-conduttori che quei due che hanno monopolizzato gli ultimi 5 anni del Festival

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, hai annunciato i co-conduttori che ti affiancheranno nelle cinque serate tv più amate dagli italiani: Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Katia Follesa, Mahmood, Geppi Cucciari, Alessia Marcuzzi, Alessandro Cattelan e se ci riesci a convincere (ci riesci, ci riesci) “due amici storici”, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.
Riempire il palcoscenico di personaggi italiani per una sera è uno dei modi che la Rai negli ultimi anni ha trovato per sostituire gli ospiti stranieri che costano troppo.

I siparietti tra co-conduttori sono diventati “un must” di Sanremo. Ma soprattutto servono per far sfogare la carrettata di autori che scrivono il Festival anche in funzione di tutto il circo mediatico che ne parla a tutte le ore, tutti i giorni, per oltre un mese.

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Amadeus ed i suoi autori: per i Festival di Sanremo 2023 e 2024 alla Rai multe da AgCom per oltre 380mila euro. E c’è chi li rimpiange. Boh e pure mah.

Amadeus ha diretto e condotto cinque Festival di Sanremo di grande successo di pubblico e di critica. Dalla prossima stagione sarà il personaggio di punta del gruppo Warner Bros Discovery. Molti giornalisti professionisti specializzati sulla televisione hanno criticato la Rai perché secondo loro l’addio di Amadeus indebolisce l’Azienda.

La Rai è molto più debole di quanto possono pensare certe “firme”. Non sarà certo l’assenza di Amadeus ad indebolirla ulteriormente.

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L’unica cosa interessante del passaggio di Amadeus a Warner Bros Discovery: cosa ne sarà di Giovanna Civitillo?

Caro Amadeus, non me ne può importare di meno del tuo passaggio dalla Rai a Warner Bros Discovery Canale Nove. Quello che trovo interessante è sapere cosa ne sarà, professionalmente parlando, di tua moglie Giovanna Civitillo.

Nel tuo messaggio di addio alla Rai hai detto con fermezza “Non ho mai fatto richiesta di favorire i miei familiari”. Deve essere davvero molto dura per te e per lei convivere con certe illazioni. In attesa di conoscere i dettagli del tuo contratto con il nuovo editore per i prossimi 4 anni, la tua esternazione sui tuoi familiari fa crescere la curiosità di sapere quale sarà il futuro professionale di tua moglie.

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Amadeus e l’addio alla Rai: l’ennesima storiella vecchia come il cucco

La storiella del possibile passaggio di Amadeus dalla Rai a Warner Bros Discovery Canale Nove è vecchia come il cucco, ovvero, è tutto fuorché una novità. Il passaggio dalla Rai a Canale 5 di pezzi da 90 dello spettacolo come Mike Bongiorno, Corrado, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello ha fatto la storia della televisione italiana. Pippo Baudo tentò senza successo la stessa strada, come peraltro ha già fatto Amadeus con risultati disastrosi.

Ma era un altro Amadeus (che comunque aveva già abbondantemente lavorato sulle reti di Silvio Berlusconi), non l’Amadeus che negli ultimi 5 anni ha fatto ascolti, stratosferici con il Festival di Sanremo, eccellenti con Affari Tuoi e Soliti Ignoti e buoni con le varie Arene musicali. Quello che sarebbe in procinto di passare a Warner Bros Discovery è un Amadeus maturo che può campare, professionalmente e personalmente, di rendita grazie ai successi di cui sopra e che può permettersi il lusso di andare a fare il 10/12% di share sul Canale Nove e, come è giusto che sia, molto ben pagato.

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Quanto è bello il NO di Jannik Sinner a Sanremo 2024, ad Amadeus e a Fiorello

Jannik Sinner dice NO al Festival di Sanremo 2024 e ad Amadeus il quale rilancia dicendo che se fosse suo amico gli consiglierebbe di andare al Festival e rispondere alle battute di Fiorello. Amadeus e Fiorello: una coppia a cui sono stati detti troppi SI.

Amadeus e Fiorello non possono accettare un NO dalla personalità sportiva del momento? Pensano di essere i garanti di un atleta che dopo aver vinto gli Open di Australia ha scelto di tornare ad allenarsi senza passare per la bolgia mediatica di Sanremo 2024?

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Amadeus il grande, calcolatore

L’anno che verrà è lo show musicale di Rai 1 che accompagna gli italiani nel passaggio dal 31 dicembre al 1 gennaio: è lo show di capodanno. Oltre 4 ore di show pieno di canzoni allegre del passato che tutti conoscono e con le canzoni di Cristiano Malgioglio che conosce solo lui, in super playback ovviamente.

In televisione i tempi sono calcolati al secondo. Le scalette sono calcolate al secondo. Amadeus è un conduttore top player che pianifica al secondo la scaletta di uno show come quello di fine anno così come di una serata di Sanremo.

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Sanremo 2023: la serata finale nel live tweeting di Caro Televip

Elodie quello che doveva fare l’ha fatto: la fotomodella.

Elodie mai co ‘Nu jeans e ‘na maglietta.

Chiara Ferragni: l’icona della moda peggio vestita nella storia del Festival di Sanremo.

Tananai merita di entrare tra i primi 5 ma finirà sesto.

Colapesce e Dimartino tali e quali agli Audio 2 è stato già detto?

Morandi che spegne la Ferragni dicendo “dobbiamo andare avanti con la gara” quanto vale al FantaSanremo?

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Aspettando la serata finale del Festival di Sanremo 2023

Caro direttore artistico e conduttore della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo Amadeus, dopo quattro serate posso dire che il tuo quarto Festival consecutivo mi è piaciuto. A parte la presenza di tua moglie Giovanna Civitillo nei programmi che parlano si Sanremo 2023, ovviamente. Programmi che ho chirurgicamente evitato perché per me il Festival è quello delle 5 ore in diretta. Tutto quello che c’è intorno è superfluo da commentare.

Sei riuscito a mettere in piedi la tua ennesima edizione di successo di ascolti e di critica.

Se è vero che gli ascolti oltre il 60% di share, con punte di 16 milioni di telespettatori, hanno ricevuto un aiutino dal nuovo sistema di misurazione Auditel, è anche vero che sono numeri talmente importanti e straordinari da non temere alcuna critica. Sono numeri inattaccabili e, probabilmente, imbattibili. Solo questo basterebbe a legittimare il tuo doppio ruolo al Festival per almeno altre 4 edizioni. Ma da abbonato, da telespettatore, da vecchio blogger televisivo e da commentatore sui social media, sento di dover argomentare compiutamente il mio entusiasmo per questo Festival anche prima che venga scritto il capitolo più importante: la serata finale.

L’Italia che nel 2023 si ferma per una settimana perché non c’è altro che il Festival di Sanremo non è un falso mito. Anche quest’anno il Festival è entrato nelle vite di milioni di italiani. Chi più, chi meno, chi molto, chi quasi per nulla, chi moltissimo, chi “no io Sanremo non lo guardo ma purtroppo ne ho sentito parlare in ufficio, sull’autobus, in ascensore, al bar e ovunque mi sia capitato di andare in questa settimana”.

Non ho le basi scientifiche per analizzare questo fenomeno di costume dal punto di vista sociologico. Mi limito a fare il telespettatore e a ritrovarmi tra quelli che hanno vissuto e visto Sanremo 2023 quasi interamente per quattro puntate in diretta e che hanno recuperato il più possibile il giorno dopo su Rai Play. E stasera c’è la finale che sarà per me imperdibile. Chi conosce questo blog e mi segue sui social media sa che la mia disaffezione alla programmazione televisiva è ormai cronica. Quindi mi sembra di tornare indietro ai tempi delle origini del blog, fine 2003, quando l’entusiasmo e la voglia di scrivere di TV la trovavo senza dover soffrire ad ogni minuto di programmazione TV come mi accade oggi.

Caro direttore artistico e conduttore della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo Amadeus, le 28 canzoni di Sanremo 2023 mi sono piaciute quasi tutte. Anche quelle di cui non ho capito una parola, anche quelle urlate in modo ossessivo, anche quelle che boh e pure mah. Dopo qualche ascolto, in cuffia e senza distrazioni social, sono riuscito a trovare un perché a quasi tutte le canzoni e a quasi tutti gli interpreti. Tutti sono stati legittimamente protagonisti dello show musicale e televisivo. Non è un risultato da poco. Ed il merito è indubbiamente tuo. Moglie prezzemolina a parte, non hai sbagliato niente.

L’attesa per la serata finale sale.

Vincerà il favoritissimo Marco Mengoni o il televoto spingerà Ultimo là dove Ultimo non è mai arrivato prima o primo che dir si voglia? Giorgia, l’unica vera erede di Mina, che si è dimostrata una grandissima artista anche per essere tornata in gara al Festival, riuscirà a stare nella cinquina finale anche se la sua canzone ha bisogno di molti ascolti per essere considerata da podio? Madame, Lazza, Mr. Rain lasceranno un segno vincente, decretando la nascita di una nuova generazione di cantanti che continueranno la grande tradizione sanremese? Tananai, ultimo classificato lo scorso anno, sarà nella cinquina finale e poi brillerà nelle classifiche di download? Elodie riceverà la consacrazione definitiva di cantante più sensuale della storia recente del Festival? Questi sono solo alcuni degli interrogativi con cui stasera mi accomoderò sul divano per godermi fino alle 2 e mezza (se non di più) di domani mattina questo show televisivo-musicale trasmesso da Rai 1.

Tutte le tante presenze su quel palcoscenico a diversi livelli e in rappresentanza di tante realtà sociali ed artistiche, tutte le polemiche, vere o costruite, tutte le strumentalizzazioni politiche o di parte, tutti i pezzi giornalistici, tutti i commenti sui social media, tutto il fumo che avvolge la settimana sanremese, stanotte si dissiperanno lasciandomi ricordi che al momento non so di aver immagazzinato nel cervello e che chissà quando e perché il cervello mi riproporrà. Come tutte le cose, piccole e grandi, importanti e meno, che entrano nelle nostre vite. E questo non succede in automatico a tutte le edizioni del Festival. Occorre lavorare bene per un anno per poter offrire uno spettacolo televisivo-musicale che abbia un valore rilevante e permanente.

Caro direttore artistico e conduttore della 73esima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo Amadeus, mi aspetto una serata finale all’altezza delle prime quattro e, ovviamente, anche di più. Perché i Sanremo di Amadeus sono i Sanremo di Amadeus, moglie prezzemolina a parte.