Caro Giovanni Floris, continuerò a non guardare diMartedì su La7 ma ti garantisco 7 minuti di attenzione se continuerai a mantenere ad inizio puntata la nuova copertina di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu.
Mi sembra proprio che abbiate trovato i sostituti ideali di Maurizio Crozza che ha abbandonato La7, e anche te, per andare a fare un flop milionario intitolato Fratelli di Crozza sul Nove, il canale semigeneralista di Discovery Italia.
La copertina di Crozza era il pezzo forte del tuo Ballarò e, finché è stato possibile, del tuo diMartedì. Trovare un sostituto era indispensabile per poter mantenere alta l’attenzione dei social e dei siti dei grandi quotidiani e sulla tv che rilanciavano la copertina di Crozza puntualmente il giorno dopo: un appuntamento fisso che ora con Luca e Paolo tornerà a dare visibilità ad un programma che non ha altre risorse per farsi notare con continuità. La prima copertina di Luca e Paolo promette bene. Ha ritmo, i testi sono molto buoni, l’alternanza della coppia davanti all’inquadratura è efficace, nello stile della loro vecchia sitcom Camera Café. Il filo conduttore è l’attualità politica ma ogni tanto arriva una busta-velina con delle battute su altri fatti della settimana a spezzare e spiazzare il filo del discorso. Una trovata semplice ma efficace. Luca e Paolo si sono presentati con una battuta, autoironica, sul tetto ai compensi degli artisti in Rai:
“In questa settimana in cui tanto si è parlato dei tagli ai compensi Rai, cioè di pagare meno quelli che vanno in video, tagliare gli stipendi ai comici Rai, è con immenso piacere che vi salutiamo da La7! Dottor Floris dica al dottor Cairo che noi siamo due artisti liberi, quindi noi per soldi diamo addosso a chi vuole lei! Sia chiaro”.
Al loro illustre collega e predecessore hanno riservato questo saluto:
“Grazie dottor Floris per il compito che ci ha assegnato. Raccogliamo un’eredità importante, mica da ridere. Salutiamo il nostro amico Maurizio (ndr Crozza). Ciao Maurizio! Te lo ricordi Maurizio come faceva quando veniva qua? Si collegava e faceva Ciao Giova. Bello bello e come faceva come faceva? Senti un po’ Giova. Aspetta aspetta e poi come faceva come faceva? Belin Giova. E poi quella volta lì ti ricordi che aveva iniziato. Non capisco una cosa Giova. E poi? Giova si è rotto il ca..o e l’ha mandato a casa! No, no. Ma gli vuole un sacco di bene! Ma gli vogliamo tutti un sacco di bene!”.
La parte politica della copertina è stata incentrata su come le principali forze politiche affrontano alcuni temi come Europa, immigrazione, diritti civili. Tra le battute più divertenti quella sulla ritrovata fiducia in se stesso di Renzi:
“dopo l’esito delle primarie Pd, Renzi è più fiducioso in se stesso: ha aperto un conto in Banca Etruria”.
Caro Giovanni Floris, una delle caratteristiche della copertina di Crozza era il saluto e le battute rivolte ai politici presenti in studio. Luca e Paolo non hanno temuto il confronto con Crozza ed hanno affrontato anche questa parte in modo brillante. Il loro primo bersaglio è stato Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle che li seguiva con te in studio guardandoli nel caratteristico mega schermo della scenografia:
Luca: Oggi Gasparri ha detto che Di Battista per lui è un po’ come Bombolo. Ma non è vero. Lo sai che non c’ha tutti i torti
Paolo (facendo l’imitazione di Bombolo): Ahò sti politici me fanno schifo. Ahò andatevene. Ce vole er reddito de cittadinanza. Onestà! Pz! Pz! Onestà Pz! Pz!
Paolo: lui è legato al popolo è uno di noi DiBa
Luca: beh al popolo, intanto è laureato. Di Battista è laureato
Paolo: Davvero? Lo nasconde benissimo
Luca: cosa dici, ha studiato al Dams e si sa che oh al Dams
Paolo: Non fanno un ca..o (mentre con le mani fa il gesto di “fumare” dicendo onestà)
Luca: ha scritto anche dei libri. Nel 2010 DiBa per scrivere un libro è stato, nello stesso anno, in Argentina, in Cile, in Paraguay, in Bolivia, in Perù, in Ecuador, in Colombia, a Panama, in Costarica, Guatemala e a Cuba.
Paolo: Eh, la fi.a piace a tutti, eh!
Caro Giovanni Floris, anche il finale di copertina mi ha convinto:
“L’altro giorno Casaleggio jr ha detto che il PD è come Blockbuster mentre il Movimento 5 Stelle è come Netflix. Che un po’ è vero. E’ vero cavoli. Ma una domanda: se il Movimento 5 Stelle è Netflix e il PD è Blockbuster allora Berlusconi cos’è? Beh, Youporn! Arrivederci dottor Floris!”.
Già, arrivederci caro Floris; ai prossimi 7 minuti di diMartedì.