Carlo Conti e il flop di Ne vedremo delle belle: mettere la faccia sul trash è quanto di meno adeguato possa fare un conduttore top player.

Caro Carlo Conti, hai dovuto chiudere in anticipo, a causa degli ascolti bassissimi, Ne vedremo delle belle, lo show con 10 showgirl pensionabili.

Sei il frontman di un gruppo dirigente Rai e di autori che con te saranno ricordati nella storia della più brutta televisione fatta dalla Rai Radiotelevisione Italiana.

Aver sbancato gli ascolti con il Festival di Sanremo 2025 non ti giustifica e, soprattutto, non ti autorizza a rovinare la reputazione del sabato sera di Rai 1.

Sì perché, è un mio sentire, con questo show tu e tutti i responsabili di questo insulso progetto siete colpevoli di aver abbassato il livello dell’intrattenimento Rai al livello della Fininvest delle origini.

La Fininvest delle origini è colpevole di aver introdotto nella televisione italiana gli show con protagoniste “le sgallettate”. Modelli di showgirl che hanno rappresentato le donne solo per la prorompente fisicità.

Alcune delle artiste nel cast di Ne vedremo delle belle sono state il simbolo di quella tv.

Che la Rai nel 2025 le abbia celebrate come simbolo delle showgirl di tutta la televisione italiana è una colpa che vi dovrà perseguitare nella coscienza per tutto il resto della vostra carriera.

Per me gli scontri tra showgirl pensionabili di Ne vedremo delle belle su Rai 1, sono stati raccapriccianti, paragonabili a quelli messi in scena da Carlo Verdone nel gallinaio rappresentato nel film Perdiamoci di vista.

Caro Carlo Conti, questo flop te lo meriti tutto e, per quanto mi riguarda, ti relega per il resto della tua carriera nel ruolo di Giampiero Antonazzi che nel film di Carlo Verdone fu interpretato da Aldo Maccione.

Ti auguro che rimanga il tonfo più grande della tua carriera, perché se farai un programma più brutto vorrà dire che sarai diventato pensionabile come le protagoniste di Ne vedremo della belle.

Caro Carlo Conti, tu, i dirigenti Rai e gli autori di questo show incommentabile avete fatto fare una brutta fine al sabato sera di Rai 1.

Una gran brutta fine.

Tutta l’Italia! Tutta l’Italia! Il Sanremo 2025 sovranista di Carlo Conti che di certo qualcuno in Rai ha pensato potesse piacere alla donna sòla al comando.

L’ ossessionante ripetizione dello slogan musicale di Gabry Ponte  “Tutta l’Italia! Tutta l’Italia!” è diventato il manifesto del Festival di Sanremo 2025 normalizzato da un Carlo Conti nazionale-democristiano-populista, oggi simbolo dei nostrani sovranisti canterini.

Sotto la sua ossessiva abbronzatura perenne, batte un cuore al ritmo di una marcetta che dice “Non deve succedere niente di pericolosamente anti-governativo”.

Sanremo 2025 resterà come una delle tappe più significative della carriera di Carlo Conti: un marchio che lo segnerà per sempre.

Solo una cosa poteva salvarlo da questo pessimo inciampo: la vittoria di Giorgia Todrani, la cantante.

Ma si sa: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.

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Sanremo 2025: Carlo Conti gran maestro della normalizzazione, porta a casa un successo tanto inatteso quanto inequivocabile ma con un pessimo finale

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, di questo Festival mi rimarrà l’immagine di te accanto a decine di persone co-conduttori, ospiti e cantanti con una funzione su tutte: essere pronto ad intervenire se qualcuno l’avesse fatta fuori dal vaso della normalizzazione sicura che, ascolti a parte, è il risultato più evidente che hai portato a casa e che di certo non dispiacerà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

In una Italia politicamente profondamente divisa hai fatto risuonare fino all’ossessione
il coro “Tutta l’Italia! Tutta l’Italia!” senza che ci fosse qualcuno che urlasse “Non tutta l’Italia! Non tutta l’Italia!”.

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La serata finale del Festival di Sanremo 2025 commentata da Caro Televip

(15 febbraio 2025)

Come tutti gli anni, questa sera che è l’ultima mi piaceranno tutte le canzoni di Sanremo 2025.

Una abbracciata Alessia Marcuzzi la dà un po’ a tutti.

Non so quando toccherà ad Alessandro Cattelan ma so che gli toccherà prima o poi condurre il Festival di Sanremo. È molto bravo ma tutti i ma sulla sua carenza in “nazional-popolare” sono davvero difficili da superare.

Ore 21.21
I primi tre classificati di Sanremo 2025 secondo Caro Televip
1 Giorgia
2 Lucio Corsi
3 Simone Cristicchi

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Sanremo 2025 sfata il falso mito dell’insuperabile Amadeus: perché gli italiani sono gli italiani.

Nessuno, me compreso, avrebbe scommesso un centesimo sullo stesso successo del Festival di Sanremo di Carlo Conti dopo i successi dei 5 consecutivi di Amadeus. Anche se Carlo Conti ne aveva già fatti 3 di successo.

E invece, gli italiani sono gli italiani.

Gli italiani guardano il Festival non perché Sanremo è Sanremo ma perché gli italiani sono italiani e in questa settimana ripongono poche speranze e tante certezze. Su tutte, la certezza che dà quello che molti considerano “un rito collettivo”, un modo a costo zero di essere al centro di una scena in cui chiunque può identificarsi perché qualcuno che è come sei tu, lo trovi.

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La prima serata del Festival di Sanremo 2025 commentata da Caro Televip

(11 febbraio 2025)

Stasera, fino a che il sonno non avrà il sopravvento, commenterò la prima serata di Sanremo 2025 come “tradizione” dal 2004. Prometto un cazzeggio superiore a quello del presidente USA Donald Trump.

Se a Gaia je togli l’autotune je resta solo la coreografia in stile tik tok.

Francesco Gabbani doveva diventare il nuovo Domenico Modugno. È rimasto un Gabbani qualunque.

Ok Rkomi è in gara a Sanremo 2025 ma di mestiere che fa?

La canzone di Noemi è da Festival. Lei è brava. Se la liberano dal vestito e riesce a fare anche le altre serate forse si piazza bene.

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I Duran Duran super ospiti del Festival di Sanremo 2025 di Carlo Conti: la rivincita dei boomer

Caro Carlo Conti, io c’ero davanti alla tv quando Pippo Baudo ospitò i Duran Duran nel suo Festival di Sanremo del 1985. Avevo 21 anni e tu 23. Oggi siamo due boomer e nulla come il ritorno dopo 40 anni dei Duran Duran a Sanremo come super ospiti ci dà quella spinta di orgoglio di cui spesso si nutre chi aveva vent’anni negli anni ’80 del ‘900.

Nella eterna sfida tra Duran Duran e Spandau Ballet, all’epoca, io ero più per gli Spandau. Ma poi nel tempo per me pari sono stati anche perché non è che non ascoltavi i Duran Duran se eri per gli Spandau Ballet, facevi solo finta di non ascoltarli ed apprezzarli, soprattutto se alle ragazze che ti piacevano loro piacevano da impazzire.

Caro Carlo Conti, il tuo annuncio di questa ospitata, è una botta di vita per noi boomer. Una vera e propria rivincita.

Nell’era dei social media in cui essere boomer vuol dire, nel migliore dei casi, essere “antico”, vedersi celebrare nel 2025 sul palco dell’Ariston da una delle band musicali più iconiche di quegli anni è una piccola vittoria.

Certo, per te “i migliori anni” sono tutti, visto che conduci l’omonimo programma televisivo. Ma, ne sono certo, gli Anni ’80 di più.

Per noi boomer ventenni allora, quel giorno televisivo del 1985 è uno dei ricordi indelebili della nostra vita di telespettatori della Rai.

Certo, nel 2025, l’effetto nostalgia in negativo è uno dei rischi che corri ma visto il livello dei cantanti della generazione autotune in gara, il ritorno dei Duran Duran sarà certamente un successo. Per il Festival, per te e per tutti i boomer che non si sentono “antichi” ma parte di una storia generazionale importante e viva.

E daje!

Sanremo 2025: sempre meglio 12 co-conduttori che quei due che hanno monopolizzato gli ultimi 5 anni del Festival

Caro direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo 2025 Carlo Conti, hai annunciato i co-conduttori che ti affiancheranno nelle cinque serate tv più amate dagli italiani: Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Katia Follesa, Mahmood, Geppi Cucciari, Alessia Marcuzzi, Alessandro Cattelan e se ci riesci a convincere (ci riesci, ci riesci) “due amici storici”, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni.
Riempire il palcoscenico di personaggi italiani per una sera è uno dei modi che la Rai negli ultimi anni ha trovato per sostituire gli ospiti stranieri che costano troppo.

I siparietti tra co-conduttori sono diventati “un must” di Sanremo. Ma soprattutto servono per far sfogare la carrettata di autori che scrivono il Festival anche in funzione di tutto il circo mediatico che ne parla a tutte le ore, tutti i giorni, per oltre un mese.

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Festival di Sanremo 2025 e 2026: torna Carlo Conti come conduttore e direttore artistico. La Rai che ha delle certezze.

Non perdonerò mai a Carlo Conti di aver voluto Maria mangiacaramelle De Filippi come co-conduttrice del Festival di Sanremo nel 2017. Ogni volta che potrò lo scriverò.

Ma condivido la scelta della Rai di affidargli i prossimi due Festival di Sanremo. Non saranno due edizioni innovative ma la Rai non può permettersi di azzardare soluzioni estemporanee e lui è una certezza. Tra il rischio di non fare gli ascolti record e la certezza di fare ascolti altissimi anche se non da record, la Rai si gioca la seconda possibilità.

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Carlo Conti, in versione cantante, ospite di Bella Ma’: la Rai fa squadra ma per avere risultati a lungo termine serve sostanza e qualità tutti i giorni.

Carlo Conti oggi è stato ospite in versione cantante a Bella Ma’ (Con il nastro rosa e C’era un ragazzo). Colpaccio di Diaco (o di chi per lui), va detto. E pure con un finale in cui lancia Tali e Quali così: “Sabato mica vorrete vedere Maria De Filippi e C’è posta per te? Ciao! Maria! Un bacio!”.

Il genere intrattenimento Rai punta sui suoi Top Player per sostenere il nuovo corso degli show di Rai 2. Strategia che con qualche buon risultato di share e una convinta campagna stampa a sostegno può essere vincente. A breve.

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