Caro Paolo Bonolis, niente dà il senso del ritorno in vita di Ciao Darwin più dello spot funereo e tombarolo con cui avete lanciato la settima e, dici, ultima edizione.
Tu e Luca Laurenti giacete come anime perse nella tomba del programma (1998-2010) pronti a riemergere dalle tenebre per desiderio di Canale 5, una rete che in questo momento manda in onda tanti programmi da tenebre creative; su tutti quelli di Maria De Filippi [Uomini e Donne] [C’è posta per te] [Amici], Barbara D’Urso e l’Isola dei famosi.
Nel promo con cui hai lanciato il ritorno di Ciao Darwin, è un cane che urina sulla tomba a ridare vita al programma. Quando ho letto l’intervista che hai rilasciato a Hit di TvBlog ho riletto lo spot non tanto in chiave ironica ma in chiave sarcastica nei confronti dei dirigenti televisivi. Alla domanda “Che mi dici di quel programma nuovo che hai in mente e che ci raccontiamo ogni volta, ma che non prende mai vita ?” hai risposto:
“I programmi nuovi è difficile farli, nel senso che la televisione, anzi i proprietari della televisione sono più propensi ad andare sul sicuro, piuttosto che sul nuovo. E’ una televisione più di stampo coloniale che pionieristico. Ogni volta è un conflitto per fare qualcosa di nuovo, per esempio anche per fare Avanti un altro fu una battaglia per cercare di convincerli a fare una format nuovo, invece che uno già testato altrove” (da TvBlog del 18/3/2016, intervista di Hit).
Caro Paolo Bonolis, dunque tu rifai Ciao Darwin dopo 6 anni o ti avventuri a fare Scherzi a parte, perché l’editore Mediaset dopo Il senso della vita (che citi sempre come tua perla televisiva) al massimo ti ha fatto fare Avanti un altro come nuovo programma. Non ti manderò all’inferno dei televip per questo. Ti metto però nella mia personale black list dei conduttori top che rovistano nel trash per sollazzare milioni di telespettatori con contenuti che a me ricordano Colpo grosso di Italia 7, troppo spesso preso come esempio unico di tv che ha esaltato il corpo-oggetto.
Nella prima puntata, il defilé di “normali” e “diversi” partito con le due categorie in abiti per andare a fare la spesa, è finito in mutante maschili e femminili [qui dal minuto 9 e 30].
Le inquadrature di corpi maschili e femminili in versione “nature” e l’inquadratura in dettaglio del sedere di madre natura, sono il marchio di fabbrica del programma, il segno distintivo che ne certifica l’esistenza in vita. Devo ammettere che venerdì scorso però ho apprezzato l’esposizione di corpi maschili e femminili quasi come mamma li ha fatti. Era Venerdì Santo e mentre su Canale 5 andava in onda Ciao Darwin, su Rai 1 andava in onda la Via Crucis.
Me ne rallegro perché nulla come questo confronto di proposte televisive dimostra quanto sia laico lo Stato italiano. Caro Paolo Bonolis, se i dirigenti tv fanno una tv coloniale e non pionieristica non è solo colpa loro. E’ anche colpa del pubblico che in milioni, ancora guarda questo genere di tv dell’oltretomba creativo. Ma tu non puoi e non devi sentirti al riparo da colpe. Un conduttore top come te ha un ruolo fondamentale nel fare da tramite tra questi dirigenti tv e questo pubblico.
La tua presenza legittima le scelte di entrambi. Il sollazzo che l’editore e il pubblico ricevono da programmi di questo livello è in gran parte merito tuo. La prossima volta che in una intervista dirai per l’ennesima volta quanto era “alta” la trasmissione Il senso della vita pensa piuttosto a quanto è grande la sconfitta del conduttore top Paolo Bonolis che non riesce più a farla e nell’anno 2016 ancora si presta a condurre la sfida tra “integratori” e “bucatini” di Ciao Darwin con ospiti del calibro di Francesca Cipriani.
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