Caro Paolo Bonolis, ieri ho seguito la prima puntata della stagione 2015/16 di Avanti un altro (su Canale 5 alle 18.45) incuriosito dalle anticipazioni che narrano del ritorno in tv dell’ex scossettina de L’Eredità di Rai 1 Giovanna Civitillo che farà parte del mini mondo di Avanti un altro nelle solite vesti della “moglie di Amadeus”.
La ragazza evidentemente sa di non potersi togliere di dosso quella pesante etichetta e allora ha deciso di essere lei stessa a renderla permanente. Questa curiosità per il momento non è stata soddisfatta perché il “pidicozzo” della “moglie di Amadeus” non è uscito.
La prima cosa che hai detto ieri è che non ci sono grandi novità ad Avanti un altro perché non volete disorientare il pubblico ormai abituato a questo sconclusionato format. Qualche piccola novità però c’è. L’alieno si è presentato con una accozzaglia di parenti squinternati quanto lui. Una delle tante bellone, la supplente, è passata dalla buona scuola alle forze dell’ordine ma sempre bona rimane indossando un abito di scena ancora più succinto, se possibile. Il maestro Laurenti rasato a zero ammazza così i segni del tempo sulla sua, un tempo fluente, chioma. Gli anni stanno passando sul suo capo e anche lo smalto canterino si va opacizzando. Ieri ha fatto una interpretazione anonima di un brano anonimo di Anonimo italiano. Caro Paolo Bonolis, gli anni passano anche per te a vedere la modifica sostanziale che avete apportato al gioco finale, quello che nel 2011 nella primissima puntata di questo format, mi fece scrivere:
Il giochino finale di Avanti un altro è una corsa contro il tempo in cui il concorrente deve dare la risposta contraria a quella giusta con un Bonolis scatenato a fare le domande. Un Bonolis fast and furious nell’incalzare il concorrente; lo sgrida, lo calma, lo guida, lo consola e poi via ancora un ultimo scossone per eccitarlo negli ultimi trenta secondi di risposte confuse in mezzo alla tua mitragliante sequenza di domande ormai solo accennate, smozzicate. Esattamente il contrario di quello che contemporaneamente accade su Rai 1 dove Carlo Conti se ne sta placidamente a mani conserte a ragionare parola per parola insieme al concentratissimo concorrente della ghigliottina. Caro Paolo Bonolis, Avanti un altro è tutto meno che un programma rilassante: per i concorrenti, per il pubblico in studio, per il conduttore, per i telespettatori. Se tutte le sere hai intenzione di scatenare quell’inferno televisivo fatto di ansia da domanda e risposta-non-risposta sappi che a me è bastato guardare la prima puntata per stressarmi da qui fino alla fine della stagione tv (da carotelevip.splinder.com del 6 settembre 2011, riporto il post integrale in coda).
Quel Paolo Bonolis “fast and furious” ha lasciato il posto ad un Bonolis “stop and slow”. Avete tolto dal gioco finale la regola di rispondere entro un secondo dalla domanda e così non c’è più bisogno che tu ci dimostri quanto sei bravo a parlare di corsa che più di corsa non si può. Da telespettatore mi facevi venire il “marmatrone” (angoscia in romanesco) e probabilmente a te da conduttore non ti regge più la pompa per mantenere tutte le sere quei ritmi da capogiro, come scrivevo nel 2011. Da blogger televisivo sono più che soddisfatto che una mia osservazione della primissima ora sia stata presa in considerazione dalla produzione di Avanti un altro tanti anni dopo quell’esordio. Un finale così sconclusionato dopo un’intera trasmissione con personaggi sopra le righe serviva solo ad alimentare l’egocentrismo del conduttore che evidentemente davanti all’avanzare dell’età ha deciso di concedersi un finale che non fa alzare la pressione né al conduttore e né ai telespettatori.
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da carotelevip.splinder.com del 6/9/2011
Avanti un altro Bonolis fast and furious
Caro Paolo Bonolis, ieri hai disputato il primo tele-duello della stagione con Carlo Conti nella fascia preserale. Un duello destinato ad appassionare i maniaci dei dati di ascolto. Il tuo competitor ha in mano un programma collaudatissimo, seguitissimo e stimatissimo (con Umberto Eco in prima fila a lodare la ghigliottina finale de L’Eredità). Il tuo Avanti un altro è un quiz nuovo (leggo nei titoli di coda che ne sei l’ideatore insieme a Stefano Santucci) per larga parte identico a tutti i quiz di nuova generazione che punta su un’unica variabile: Bonolis. La scenografia ricorda moltissimo quella di Affari tuoi, una raggiera che ti consente di muoverti da un punto all’altro dello studio per ammaliare il pubblico casalingo andando incontro alle telecamere e per deridere il pubblico in studio (eccoti prendere uno snack e porgerlo ad una signora in carne che secondo te dall’inizio della puntata a quel momento ha perso qualche etto). In quello studio ti muovi come un’animale televisivo che scavalca e rientra nella gabbia a suo piacimento per poi tornare al rituale del conduttore che porge le domande a risposta multipla ma senza l’estenuante lentezza “ragionata” di Chi vuol esser Milionario?. C’è tutto il Bonolis di Ciao Darwin nel Bonolis che fa entrare una bellona bionda per massaggiare sensualmente le orecchie del concorrente mentre deve rispondere alla tua domanda e sostenere la tua ironia: “Lo so che non può rimanere immobile con tutto… ma rimanga immobile!!!…”. Caro Paolo Bonolis, mentre mi chiedevo come riuscirai a tenere questi ritmi di conduzione per una intera stagione tv è arrivato il momento del gioco finale quello più atteso dal pubblico, quello che deve trainarlo verso il Tg5, quello che si confronterà con la inaffondabile ghigliottina di Carlo Conti. Il giochino finale di Avanti un altro non sarà mai lodato da Umberto Eco. E’ una corsa contro il tempo in cui il concorrente deve dare la risposta contraria a quella giusta con un Bonolis scatenato a fare le domande. Un Bonolis fast and furious nell’incalzare il concorrente; lo sgrida, lo calma, lo guida, lo consola e poi via ancora un ultimo scossone per eccitarlo negli ultimi trenta secondi di risposte confuse in mezzo alla tua mitragliante sequenza di domande ormai solo accennate, smozzicate. Esattamente il contrario di quello che contemporaneamente accade su Rai 1 dove Carlo Conti se ne sta placidamente a mani conserte a ragionare parola per parola insieme al concentratissimo concorrente della ghigliottina. Caro Paolo Bonolis, Avanti un altro è tutto meno che un programma rilassante: per i concorrenti, per il pubblico in studio, per il conduttore, per i telespettatori. Se tutte le sere hai intenzione di scatenare quell’inferno televisivo fatto di ansia da domanda e risposta-non-risposta sappi che a me è bastato guardare la prima puntata per stressarmi da qui fino alla fine della stagione tv.