Cara Caterina Balivo, tornare in tv dopo un lungo periodo di assenza è sempre difficile per un conduttore. Non andare in video rischia di far dimenticare anche il televip più amato. Tu, ad ogni intervista, dici che nel periodo di pausa televisiva hai fatto un figlio ed un libro, e nei sei orgogliosa, ma che la tv ti mancava tanto. Riparti da dove avevi lasciato: il pomeriggio di Rai 2. Solo che lasci la formula del talk show per sposare un contenitore di tutorial, un genere che durante la tua assenza dalla tv è diventato il marchio editoriale di Real Time Tv. Il programma s’intitola Detto Fatto (su Rai 2 dal lunedì al venerdì alle ore 14) ed ha questa mission che copio e incollo dalla didascalia presente su Rai Replay: “Caterina Balivo alle prese con i problemi posti dai telespettatori nei campi della salute, del benessere, della cucina, dell’arredamento, dell’economia domestica e dal fai da te. Decine di quesiti, dal come vestirsi alla moda con tante idee e poca spesa, all’organizzare un matrimonio indimenticabile, vengono sottoposti alle scelte e ai consigli degli esperti del settore che propongono le loro soluzioni”.
Cara Caterina Balivo, dopo aver visto la prima puntata di Detto Fatto ho sentenziato su twitter: “#Rai2 che con #dettofatto copia Real Time è una resa incondizionata: non sperano più di ritrovare una identità di rete” e in un secondo tweet: “#Rai2 l’ha già chiuso #dettofatto con Caterina Balivo o una settimana gliela fa fare?”. Ora tu mi dirai che sono il solito Akio, quello che nel 2009 fece [ questo video ] perché la Rai ti assegnò il premio come personaggio televisivo rivelazione al Premio Regia Televisiva. No, cara Caterina. Stavolta non ce l’ho solo con la tua conduzione che, per quanto possa non piacermi, è meglio del programma. Detto Fatto ha un limite strutturale: prova a sintetizzare una serie di programmi televisivi tutorial di successo (almeno rispetto al pubblico di riferimento). La sintesi però non sempre è un pregio. Dividere in blocchi da 10/15 minuti degli argomenti che vengono trattati in trasmissioni monotematiche da 40/50 minuti non è da palinsesto di Real Time ma da palinsesto di Vero Tv. La differenza è notevole. Le trasmissioni tutorial di Real Time sono dettagliatissime; hanno dei meccanismi efficaci caratterizzanti i format; sono condotte da personaggi con cui il telespettatore identifica il programma al primo sguardo; hanno ritmo. Cara Caterina Balivo, lo stile Vero Tv invece è molto meno avvincente e infatti non ha lo stesso successo di Real Time. Il ritmo di un conduttore che si muove in studio da un siparietto/tutorial all’altro è adatto alla tv del mattino (che infatti ne è piena) ma il suo prolungamento nella fascia pomeridiana è decisamente inadeguato. Lo dicono anche i risultati di ascolto che hanno già bocciato Detto Fatto che langue al 4% di share mentre Verdetto Finale su Rai 1 fa il 16% per non parlare di Beautiful e Centovetrine, per te inarrivabili al 20% di share. Cara Caterina Balivo, a Laura Rio de ilgiornale.it che ti chiedeva “Non ci sarà più l’informazione nel pomeriggio di Rai 2 come c’è stata negli ultimi anni. Questo secondo te è meglio o peggio?”, hai risposto “Non lo so. Lo scopriremo vivendo. Però secondo me visto che c’è tanta informazione anche su Rai 1, è giusto diversificare perché sennò si fa tutto uguale. Quindi, conquistare un pubblico femminile ma anche maschile, perché magari ci sono anche i single che vogliono imparare a fare qualcosa in casa, perché no, potrebbe essere un buon compromesso per accendere la Rete in quella fascia oraria”. Cara Caterina Balivo, insomma, per “non fare tutto uguale” a Rai1 avete puntato a “fare tutto uguale” a Real Time e Vero tv (boh e pure mah). In quanto al pubblico dei single ti comunico che non un minuto delle prime tre puntate di Detto Fatto è stato in grado di insegnarmi qualcosa riguardo alla gestione della casa. E, ultimo, ma non ultimo, è già chiaro che non sarà Detto Fatto ad “accendere la Rete in quella fascia oraria”. Cara Caterina Balivo, Rai 2 vive una profonda crisi e solo la recentissima messa in onda di The Voice of Italy sembra aprire uno spiraglio per un rilancio in termini di ascolti. Forse in questo momento il pomeriggio di Rai 2 avrebbe più bisogno di un contenitore “vecchia maniera” mirato a valorizzare ulteriormente il talent show musicale piuttosto che di un contenitore in cui un parrucchiere ci mostra come si fa uno shampoo.
Ma io casomai dico…the voice…pure questo un programma dove cantano e ricantano le solite canzoni conosciute?!! che noia!! ma chi se ne importa di sentire i brani noti cantati da ragazzetti con le solite impostazioni vocali di tutti i talent fino ad ora visti…
Ma perchè la tv non cerca di creare programmi dove si dia spazio a chi CREA qualcosa….? Ad esempio spazio ai bravi cantautori e ce ne sono tanti ancora sconosciuti, conosciuti ai concorsi…,che avrebbero tanto da esprimere, canzoni nuove mai ascoltate…
Mi deprime il fatto che man mano che questa società va avanti, ancora nessuno (compresa la discografia) ha il coraggio di lanciare chi le canzoni se le scrive e propone un genere nuovo e personale…, basta con le COVER BASTAAA
Mjr: fosse così facile! Nessun dirigente televisivo avrà mai il coraggio di puntare su una proposta come la tua, purtroppo.
programma insulso e noioso
da cancellare ma a quanto pare resta boh e pure mah
ma pensa che ai miei tempi su rai due c’era Tandem! Che programmone.
tu pensa che ai miei tempi Rai 2 non c’era! Bei tempi!