Caro direttore di TgCom24 Mario Giordano, l’aspetto più rilevante della campagna elettorale 2013 è che tutti i politici a capo delle coalizioni hanno invaso tutte le trasmissioni radiotelevisive come mai era accaduto prima. Tutti tranne uno: Beppe Grillo. Anzi, no, che dico; Beppe Grillo in tv c’è stato come e forse più di tutti gli altri politici solo che nella forma che ha scelto lui, ovvero, farsi riprendere mentre fa i monologhi comici ai comizi. Gli altri politici di riferimento delle coalizioni si sono fatti intervistare individualmente da quasi tutte le tv e le radio, correndo rischi minimi mentre Grillo ha scelto di non correre nemmeno quelli. Le tv hanno abboccato al suo amo e trasmettono quasi integralmente i suoi monologhi/comizi comici facendogli massimizzare a costo zero la presenza televisiva che invade tutti i tg e gli spazi informativi.
Grillo non è candidato alle elezioni però viene trattato dalle tv come se lo fosse. Misteri dell’informazione italiana. La cosa davvero divertente è che Beppe Grillo si lamenta e attacca le tv perché a suo dire lo danneggerebbero. E più si lamenta e più voi gli date spazio e rilevanza. Ogni amo che lancia voi lo andate a cercare con il lanternino per azzannarlo e rimanerci impigliati mentre Grillo gongola. Ieri ho assistito al tuo ennesimo abbocco all’amo di Grillo. In uno dei suoi monologhi/comizi comici ha ripetuto da copione la storiella della inquadratura sul pubblico della piazza di Torino che la troupe di TgCom24 non avrebbe fatto come da lui richiesto. In un editoriale intitolato “Caro Grillo, hai sbagliato indirizzo” hai orgogliosamente rivendicato di essere stato tra quelli che gli hanno dato più spazio, in alcuni casi addirittura in esclusiva al punto che il sito stesso di Grillo ha dovuto prendere il vostro segnale per fare lo streaming perché non c’era un’altra alternativa tecnica di copertura. Caro direttore di TgCom24 Mario Giordano, ora tu mi dirai che i tuoi cronometri sono tenuti a quantificare lo spazio dato a tutte le coalizioni come prevede la legge sulla par condicio elettorale. Dunque trasmettere i comizi di Grillo era quasi obbligatorio per non incorrere in sanzioni. Io potrei dirti che poiché Grillo non è candidato, non avrebbe diritto a quegli spazi e che lo spazio al movimento da lui rappresentato avreste dovuto darlo ad uno o più candidati. Ma mi rendo conto che il piacere di abboccare all’amo di Grillo è un piacere particolare che non può non essere goduto. Grillo in tv ha sempre fatto ascolti. Michele Santoro da anni usa i monologhi/comizi comici di Grillo per mettere pepe alle sue trasmissioni e ai suoi ascolti. Tu, e tutti i tuoi colleghi radiotelevisivi, avete ottemperato alla par condicio a vostro modo: con un occhio alla legge e uno all’audience. Fossi in te io metterei all’opera il miglior montatore che avete per estrapolare tutte le battute più divertenti dei monologhi/comizi di Grillo da riproporci come intervallo durante la programmazione post elettorale di TgCom24. Se televisione deve essere che televisione sia; fino in fondo.
Sono d accordo con akio
grazie bric, mi fa molto piacere il tuo consenso a questo post!
🙂
Ho paura.
Ho paura che all’amo Grillo abboccheranno in tanti.
Ho paura perché molte delle cose che Grillo dice sono vere e condivisibili ma, difficilmente, risolvibili in tempi brevi.
Ho paura perché molte altre cose che dice sono folli, pericolose e fasciste.
Ho paura che in Parlamento ci troveremo tanti giovani ‘vergini’ e di buona volontà che non avranno la più vaga idea di cosa fare e di come farlo.
Ho paura dell’apprendistato che dovranno fare in un momento nel quale, secondo me, non è possibile ma pericoloso.
Ho paura che, saranno fagocitati, in poco tempo, dai giochi di palazzo.
Ho paura che tanti abboccheranno perché, come sempre, preferiscono seguire idee apparentemente rivoluzionarie, anziché fermarsi un momento, riflettere ed elaborare un pensiero proprio.
Ho paura.
Cara Tecla, ho una paura terribile delle tue paure. Purtroppo prevarrà la protesta che è figlia della cattivissima politica ma anche del menefreghismo della maggioranza degli elettori
Sono d accordo con akio