#girls: l’episodio 4 mi ha riconquistata, dopo un paio di episodi di noia. Voi lo seguite? Qui la recensione spettacoli.leonardo.it/girls-seconda-… #serietv
— Giovanna Gallo (@Gioska23) 07 febbraio 2013
#girls: l’episodio 4 mi ha riconquistata, dopo un paio di episodi di noia. Voi lo seguite? Qui la recensione spettacoli.leonardo.it/girls-seconda-… #serietv
— Giovanna Gallo (@Gioska23) 07 febbraio 2013
Cara ideatrice, interprete e regista della serie Girls Lena Dunham, domenica notte hai portato a casa due prestigiosi riconoscimenti ai Golden Globes (Tv) 2013: Best Television Series Comedy or Musical e Best Performance by an Actress in a Television Series – Comedy or Musical. I premi si aggiungono alla popolarità raggiunta da te e dalla serie e sono la dimostrazione che il sogno americano continua ad avere esempi per alimentarne il mito. Il tuo successo viene raccontato soprattutto in questo senso: una ragazza con una infanzia difficile, sola, diversa (come ami orgogliosamente definirti), che ha fatto delle sue incertezze e paure un punto di forza e ha raggiunto l’apice del successo nel dorato mondo della “celluloide” televisiva. Ora viene il difficile e non mi riferisco al mantenimento del successo ma al mantenimento dell’immagine.
Cara ideatrice, interprete e regista del serial Girls Lena Dunham, per me il 1° episodio di una serie è molto importante. Se mi piace continuo a seguirla con continuità altrimenti la abbandono. Se per caso la incrocio nuovamente durante lo zapping, mi fermo a riguardarla ma difficilmente poi mi appassiono e do continuità alla visione al punto di aspettare il giorno della messa in onda (voi andate in onda su Mtv Italia canale 8 del digitale terrestre alle 23.10 del mercoledì, perché si parla molto di sesso e c’è qualche scena abbastanza esplicita). Le tue Girls sono figlie della crisi economica e vivono i loro vent’anni subendone le conseguenze più dure per delle ragazze sognatrici; nessuno spazio per sognare.