Una La7 a corto di idee e senza vivacità si mette a fare la web tv sulla scissione del PD 

Caro editore di La7 Urbano Cairo, se hai messo a posto i conti ora forse è arrivato il momento di mettere a posto anche la programmazione di La7. Con il passaggio di Maurizio Crozza a Discovery Italia (dal 3 marzo in prima serata Fratelli di Crozza su Nove Tv Canale 9), La7 perde anche l’ultimo briciolo di vivacità che aveva.

La programmazione langue senza uno spunto che possa illuminarla. La novità delle ultime settimane è Bianco e Nero, l’ennesimo talkshow in prima serata che non arriva al 2% di share cosa che già sa di miracolo visto che a condurlo è Luca Telese. La novità Faccia a Faccia di Giovanni Minoli è così nuova che le Teche Rai in confronto sembrano il futuro della tv.

Tra i programmi di punta in prima serata, ormai è chiaro non solo a me, che Giovanni Floris sta per esalare l’ultimo applauso forzato del pubblico in studio, visto che qualsiasi cosa Rai 3 ha messo e metterà al posto di Politics di Gianluca Semprini, dimostra che Floris ha abbondantemente finito la piccola spinta propulsiva che aveva per inerzia dal suo passato su Rai3. Piazzapulita vive di alti e bassi di contenuto ma è stabile negli ascolti da nicchia che più nicchia non si può. La Gabbia Open è solo un tentativo malriuscito di hashtag. Il mattino di La7 ancora regge nella sua antica strutturazione con il meteo di Sottocorona, Omnibus, Coffee Break e L’aria che tira ma appena si scavalla nel daytime pomeridiano c’è l’abisso che inizia e finisce con Tagadà. Il telefilm accompagna il telespettatore verso il pistolotto introduttivo con cui Enrico Mentana ammazza il suo TgLa7: ti racconta tutto il telegiornale nei minuti che precedono la sigla e giustamente quando lancia il minispot, metti sul Tg1. Lilli Gruber, nonostante la sua ostentatissima faziosità renziana, è la punta di diamante degli ascolti di La7. I risultati di ascolto dicono che senza di lei La7 piomberebbe nell’anonimato televisivo. Caro editore di La7 Urbano Cairo, la programmazione di La7 è così impantanata nel nulla assoluto da offrire spazi oceanici alle #maratonamentana anche quando non se ne sente davvero il bisogno. Le dirette fiume elettorali di Enrico Mentana hanno avuto dal popolo dei webeti una spropositata pubblicità. Lui ha saputo abilmente capitalizzare al massimo la sua naturale predisposizione a fare il battutista aiutato da spalle eccezionali come i giornalisti Alessandra Sardoni e Paolo Celata che sono diventati dei bersagli/personaggi cult. L’amplificazione dell’imitazione di Maurizio Crozza ha fatto il resto. Il problema è che adesso Enrico Mentana crede di poter cavalcare questo meccanismo anche quando non serve.

La settimana scorsa ha fatto due dirette fiume #maratonamentana: la prima lunedì durante la direzione del Partito Democratico e la seconda ieri, domenica, durante l’assemblea del Partito Democratico. Se è vero che il primo partito italiano, quello al governo, sta vivendo una storica scissione (mentre scrivo ancora incerta), è anche vero che la copertura di 5/7 ore di chiacchiere di partito non possono non aver distrutto la pazienza del telespettatore medio di una rete generalista come La7. Persino le reti all-news, in casi come questi, interrompono la messa in onda dello streaming con edizioni di telegiornali e rubriche. Enrico Mentana invece ha interrotto la direzione e l’assemblea del PD solo con le pubblicità e con inconcludenti interviste e scambi di opinioni di giornalisti annoiati ed esponenti delle correnti di partito. Una noia mortale anche perché entrambe le dirette si sono concluse con un nulla di fatto e con continui rinvii ad altre assemblee e chiacchiere di partito. Ieri persino Mentana si è reso conto dell’inutilità della sua #maratonamentana e si è giustificato ammettendo implicitamente l’errore: “L’assemblea Pd non è come i film western che deve avere per forza il duello finale”. Già, e allora perché tu hai fatto ore e ore di una diretta che nemmeno una web tv farebbe vista la noia e l’inutilità? Forse perché tanto La7 non ha niente di meglio da trasmettere? Caro editore di La7 Urbano Cairo, un altro momento ridicolo di queste due inutili e inconsistenti dirette fiume #maratonamentana è stato quando lunedì scorso Mentana ha dovuto dire ai telespettatori che le immagini della telecamera fissa erano di Unità Tv che stava dando in streaming la Direzione PD. Uno come lui che ha fatto per così tanti anni tv ad alti livelli televisivi, ha sentito il dovere di giustificarsi con i telespettatori per le immagini da telecamera di sorveglianza che stava trasmettendo. Quelle riprese in totale del teatrino PD resteranno a lungo impresse nella memoria del telespettatore medio di La7 che ha dovuto rinunciare per l’ennesima volta alla magia del telefilm Joséphine Ange Gardien. Un telespettatore medio che in situazioni del genere non potrà che lasciare La7 per seguire le moltissime alternative sul digitale terrestre che non a caso sono tutte in crescita.

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Una risposta a "Una La7 a corto di idee e senza vivacità si mette a fare la web tv sulla scissione del PD "

  1. manuela 4 marzo 2017 / 16:22

    condivido in pieno quello che e’ stato detto e aggiungerei che se la gruber insiste con invitare scanzi e travaglio rischia di ledere la sua professionalita’

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