Caro direttore generale e amministratore delegato Rai Antonio Campo Dall’Orto, a quasi un anno dalla tua presa di servizio in Rai, si fa fatica a trovare un solo elemento di novità e di discontinuità con la programmazione televisiva della precedente gestione.
La struttura della programmazione dei tre colossi Rai 1, Rai 2 e Rai 3, viene programmata con largo anticipo e quando sei arrivato era già tutto fatto per la stagione tv 2015/16.
Sei riuscito ad esercitare i tuoi superpoteri di nomina dei direttori di rete solo a febbraio del 2016 e i primi segnali mandati dal direttore di Rai 2 Ilaria Dallatana, ci dicono che non farà in tempo a dare la sua impronta innovativa nemmeno per la stagione 2016/17. A Francesco Canino di Panorama ha detto
“non sono qui per distruggere ma per arricchire. Non sono arrivata dicendo “cambio tutto” perché non ho nessun mandato di rottura e perché non ce n’era affatto bisogno” (da panorama.it del 3/5/16).
Hai capito? Non le hai dato nessun mandato di rottura. E allora perché non ti sei tenuto Angelo Teodoli? Boh e pure mah. Pare che le novità che porterà Ilaria Dallatana saranno uno show musicale in prima serata e due programmi per i giovani: uno di impronta impegnata sul bullismo e uno più scanzonato. Ok due rondini e mezzo non faranno certo scoppiare la primavera a Rai 2. La struttura di base della rete resterà la stessa con le conferme dei programmi e dei conduttori, tra cui il vecchissimo I fatti vostri dell’intoccabile Michele Guardì come ha confermato Dallatana:
“Il programma sta lì perché in quella fascia intercetta esattamente il pubblico che c’è e fa un ottimo servizio. Rai 2 vuole essere una rete eclettica che pesca il pubblico lì dove c’è” (da panorama.it del 3/5/16, articolo di Francesco Canino).
Caro direttore generale e amministratore delegato Rai Antonio Campo Dall’Orto, non so che idea di media company hai in mente, so che la giovane direttrice di Rai 2 non vuole mollare il vecchissimo pubblico di Guardì e di certo con I fatti vostri non ci fai streaming tv e nemmeno social tv (ad oggi 2506 follower su twitter). In attesa di vedere il dettaglio dei palinsesti della stagione 2016/17, rileggo ed estrapolo dalla tua intervista programmatica rilasciata al direttore de Il Foglio Claudio Cerasa il 2 settembre 2005:
“Vede quello schermo? Bene. La Rai, oggi, tende a identificare la sua missione solamente con quello schermo. Tende a ragionare cioè credendo che tutto quello che viene fatto quotidianamente in questa azienda ha come unica finalità quella di andare in onda su quello schermo. Per dirlo in termini tecnici: dobbiamo trasformare la Rai da broadcast a media company. Dobbiamo portare avanti un grande progetto di digitalizzazione culturale dell’azienda Rai per permetterle di diventare un riferimento rispetto ai comportamenti e ai linguaggi contemporanei. Provo a spiegarmi ancora meglio. Io vorrei rovesciare il ragionamento, focalizzando ancor di più l’attenzione al ruolo di editore pubblico che genera contenuto rilevante per poi valutare al meglio tutte le opportunità distributive che ormai non possono essere più rappresentate solo e soltanto dall’apparecchio televisivo. Negli Stati Uniti, per dire, si ragiona pensando prima alla qualità del prodotto che si vuole e poi alla distribuzione” (da ilfoglio.it intervista di Claudio Cerasa).
Caro direttore generale e amministratore delegato Rai Antonio Campo Dall’Orto, leggo queste parole e sento la musichetta de I fatti vostri, sento la voce di Michele Guardì (lodi! lodi! lodi!) e vedo le faccette di Giancarlo Magalli, Adriana Volpe, Demo Morselli e Marcello Cirillo entusiaste di ascoltare l’oroscopo di Paolo Fox.
Un esempio della tua rivoluzione in Rai dopo un anno di lavoro.