Caro direttore di Rai 3 Andrea Vianello, non vedrò Luisella Costamagna al posto di Giovanni Floris a Ballarò. Con una intervista rilasciata a Paolo Conti del Corriere della Sera, hai ufficializzato la anticipazione che aveva dato Hit su Tv Blog: hai scelto il giornalista di Repubblica Massimo Giannini per condurre Ballarò al posto di Giovanni Floris, ingaggiato da La7.
Delle tante scelte sbagliate che secondo me hai fatto in qualità di direttore di Rai 3 [ La guerra dei mondi ] [ Celi, mio marito! ] [ Masterpiece ] [ Sconosciuti Collection ] [ Millennium ], questa è la più eclatante, talmente eclatante che i motivi te li dico prima di vederlo in onda.
Il problema principale per il sostituto di Giovanni Floris sarà il confronto con Giovanni Floris. Il primissimo impatto che ho avuto nell’immaginare Massimo Giannini in quel ruolo è stato impietoso: non sarà mai capace di caxxeggiare come Giovanni Floris. Si perché il telespettatore di Ballarò era abituato alla facilità con cui Floris infilava le sue battutine, i suoi sorrisetti, le sue faccette, non appena gli ospiti gliene davano l’occasione. Chi si immolava alla visione di un talk show in diretta di oltre 3 ore come Ballarò, lo faceva anche nella speranza che Floris facesse le sue sottolineature da battutaro del bar dello sport. Io, Massimo Giannini di Repubblica non l’ho mai visto, non dico fare una battuta, ma nemmeno sorridere. Mai. Sono anni che fa l’ospite in tutte le trasmissioni televisive su tutte le tv e ha sempre quel volto incavolato, nonché faccetta da primo della classe saputone, nonché espressione da “so er mejo figo der bigonzo”, nonché lo sguardo da “io so io e voi nun sete un piffero”. Marco Travaglio in confronto a Massimo Giannini è un simpaticone. Ora, mettere alla conduzione di Ballarò uno simpatico come Massimo Giannini significa regalare a Giovanni Floris (che andrà in onda contemporaneamente su La7) almeno 3 punti di share. E questo è il secondo aspetto che mi fa dire che la tua scelta è sbagliatissima. Massimo Giannini non è un esperto conduttore televisivo di prima serata e si scontrerà con un conduttore che negli ultimi dieci anni ha consolidato una esperienza di prima serata che in pochi possono vantare sulla tv italiana. Per quanto bravo potrà dimostrarsi Giannini, non potrà mai reggere il confronto con il ritmo, la capacità di gestire gli ospiti e di alimentare polemiche e discussioni che ha Giovanni Floris. Il quale, se riuscirà a capitalizzare le attese e la curiosità che desterà all’inizio il suo nuovo programma, potrà fare il colpaccio dei colpacci: fare lo stesso ascolto di Ballarò. Michele Santoro ha dimostrato che su La7 il 10% di share in prima serata si può fare. Credo che la prima grande motivazione di Floris sia proprio quella di eguagliare Michele Santoro, di cui in pratica aveva preso l’eredità in Rai quando ancora Santoro andava in onda su Rai 2. La Rai, all’epoca della diatriba tra il direttore generale Masi e Santoro, rinunciò a Santoro forte anche del fatto che comunque c’era Floris; non Ballarò, Floris. La seconda grande motivazione di Floris è quella di aver preso un sacco di soldi dall’editore Urbano Cairo e ha una gran voglia di dimostrare che li vale, a chi in Rai non glieli ha voluti dare. Caro direttore di Rai 3 Andrea Vianello, se è vero che il Ballarò di Floris negli ultimi anni si era appiattito (per me già dal 2011) è anche vero che Floris lo aveva capito ma sapeva che la struttura della trasmissione ormai non poteva più essere cambiata. Ed è qui che il tuo errore diventa macroscopico. Se Ballarò si era appiattito con la conduzione di Floris, con un conduttore che ha il ritmo da commentatore quell’appiattimento non potrà che peggiorare. Leggo su repubblica.it come sarà il Ballarò di Massimo Giannini:
“La trasmissione non cambierà nome. Un’indagine di mercato ha confermato la forza del marchio Ballarò, di cui la Rai resta proprietaria. Ma le novità non mancheranno. Gli autori vogliono che il nuovo programma abbia una forte riconoscibilità e identità politica. Gli inviati della trasmissione saranno più sul campo, sul terreno, alla ricerca di notizie ed esclusive mentre lo studio proverà a sfuggire al rituale delle liti tra politici che ha già affossato tanti talk-show nella passata stagione televisiva. Meno parole, dunque. Meno opinionismo. E più fatti. Niente di più facile che il ministro dell’Istruzione debba confrontarsi con un gruppo di insegnanti o di mamme piuttosto che con il leader dell’opposizione. Giannini, infine, tenderà l’orecchio ai social network”.
da repubblica.it
Caro direttore di Rai 3 Andrea Vianello, ok, quindi non è Ballarò, e avreste dovuto prendere il coraggio a quattro mani accantonando un format che tra l’altro ormai è appiattito. Ma no, voi siete la grande Rai! Non potevate fare la figura di quelli che non sono in grado di sostituire un Giovanni Floris. Voi siete i proprietari di Ballarò. Ballarò è un grande marchio e avete la presunzione di metterci dentro quello che vi pare sfuggendo “al rituale delle liti tra politici che ha già affossato tanti talk-show nella passata stagione televisiva”.
Caro direttore di Rai 3 Andrea Vianello, Io dico che il nuovo Ballarò condotto da Massimo Giannini farà la fine di un altro grande marchio della rete, Mi manda Rai 3, che tu hai condotto quando il format era già bollito e che dopo la tua conduzione è andato lentamente verso la chiusura definitiva nella versione di prima serata.
Vianello è stata una completa delusione, non me l’aspettavo.
Cara Tecla, diciamo che le scelte di Vianello non incoraggiano il mio ottimismo. Spero di sbagliarmi.
Non sarei così ‘impietosa’, io credo che guarderò Ballarò. Baci
Un bacio Tecla!