Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, la prossima settimana presenterete alla stampa Guess my age – Indovina l’età, il quiz con cui contate di far decollare l’access prime time di TV8, la vostra rete di punta sul digitale terrestre gratuito. Nella passata stagione tv avete perso la sfida in quella fascia oraria contro il competitor diretto, Nove, il canale Discovery Italia che ha proposto con successo il quiz Boom! condotto da Max Giusti. Un quiz che si è stabilizzato da subito sul 2% di share e oltre, con punte del 2.5%, davvero un risultato importante in un access prime time ricco di offerte.
Voi per TV8 avete presentato, in alternanza, il game show musicale Singing in the car condotto da Lodovica Comello ed Edicola Fiore condotto da Fiorello e Stefano Meloccaro.
Entrambe le proposte non hanno mai impensierito Boom! Singing in the car ha fatto i seguenti ascolti medi giornalieri (fonte Wikipedia):
Autunno 2016 (20 puntate) 295.350 telespettatori e l’ 1.25% di share
Inverno 2017 (35 puntate) 271.000 telespettatori e l’1.04% di share
Primavera 2017 (25 puntate) 159.000 telespettatori e lo 0.79% di share.
Ma nemmeno Edicola Fiore ha brillato alle 20.30 su TV8. Ascolti medi giornaliere elaborati da Caro Televip su dati pubblicati da http://www.davidemaggio.it:
Autunno 2016 (48 puntate su 50) 400.000 telespettatori e l’1.65% di share
Primavera 2017 (39 puntate su 40) 378.000 telespettatori e l’1.52% di share
Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, sia Singing in the car che Edicola Fiore erano due progetti di rottura rispetto alle proposte delle altre reti. Indirizzare TV8 su quel tipo di proposte è stata una scelta brillante. Il vostro problema è che non ha pagato in termini di ascolti come vi aspettavate e soprattutto è stata una scelta perdente rispetto a Nove di Discovery. Da telespettatore che ha apprezzato sia Singing in the car che Edicola Fiore, non faccio i salti di gioia all’idea di vedere al loro posto un quiz tipo I soliti ignoti di Rai 1. Fiorello a giugno ha annunciato che il suo programma sarebbe tornato ad ottobre ma, essendo nato per il mattino di Sky Uno e proposto “in più” su TV8 nella versione serale, potrebbe anche non andare più in onda tutte le sere in chiaro su TV8 ma solo nella versione riassuntiva settimanale The Worst of. Vedremo. In quanto a Singing in the car non ho capito se avete rinunciato a riproporlo. Mi auguro che durante l’inverno/primavera abbiate girato almeno delle puntate natalizie come ti chiedo da un anno. Caro responsabile dei contenuti non sportivi di Sky Andrea Scrosati, la mia opinione sulla vostra scelta di proporre un quiz in stile con la concorrenza, non può che peggiorare ulteriormente se penso che lo condurrà Enrico Papi. Nulla di personale contro di lui ma nel mio vissuto di telespettatore è uno dei simboli della tv fatta da Mediaset negli Anni ’90. Prima è stato un gossipparo all’inseguimento ossessivo e invadente di veline e calciatori e di vip più o meno vip. Poi conduttore di programmi come La pupa e il secchione, Matricole e Meteore, Il gioco dei nove, La ruota della fortuna, Sarabanda. Programmi tv che non rimpiango nemmeno un po’ (ad eccezione de Il gioco dei nove condotto però da Raimondo Vianello). La “grande” Sky, per il pubblico della sua rete principale gratuita sceglie un simbolo così forte di una tv così vecchia fatta per giunta da Mediaset? Ok, non mi parlate mai più di “marchio Sky”. La “grande” Sky per condurre un quiz sulla sua rete generalista in chiaro, punta su Enrico Papi e non su un nuovo conduttore che possa identificarsi esclusivamente con TV8? Da telespettatore che nella passata stagione ha seguito per il 90% del tempo l’access prime time di TV8, mi sento tradito e a questo tradimento risponderò con l’abbandono. Da blogger tv guarderò Guess my age ed esprimerò come sempre la mia opinione con obiettività sia sul format che sulla conduzione. Da blogger tv però posso già dire che per me scegliere Enrico Papi è una sconfitta della “moderna” Sky ed una vittoria della “vecchia” Mediaset.
La RAI di tutto, di meno.
La RAI gestisce solo spettacoli di pessima qualità. Il problema è che non può fare altrimenti, asservita in tutto e per tutto alle forze politiche. La lottizzazione RAI continua imperterrita a prescindere dal fatto che i suoi super raccomandati dipendenti siano stati negli USA per qualche anno. Negli USA, a fare che?