La diretta Rai di One Love Manchester: perché Franco Di Mare avrebbe dovuto puntare di più sulla sottrazione, di sé stesso 

Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, il giornalista di lungo corso Franco Di Mare è una delle punte di diamante del Tg1 e di Rai 1 e ieri è stato l’anima giornalistica del commento del concerto evento One Love Manchester, organizzato dalla pop star Ariana Grande in memoria delle vittime dell’attentato terroristico avvenuto al termine del suo concerto del 22 maggio scorso. Rai 1 e Rai 4 hanno giustamente trasmesso in diretta, in prima serata, questo evento pieno di significato. La Rai, come servizio pubblico, non poteva non farlo.

Il problema in questi casi è solo uno: come trasmettere l’evento? Un problema di facilissima soluzione perché questo genere di evento è strutturato per essere visto ed ascoltato senza interruzioni e senza commenti supplementari. Il racconto è guidato dagli artisti che di volta in volta salgono sul palco o dalle testimonianze di quelli che non sono presenti in diretta ma che hanno inviato dei contributi filmati. L’evento si racconta da solo così come è stato preparato.

Si racconta attraverso la musica, attraverso le parole dei cantanti all’inizio e alla fine di un brano, attraverso le immagini che mai come in questi casi valgono mille parole. Al massimo se si vuole aiutare i telespettatori italiani a seguire meglio, si mette una traduttrice per le parti parlate. L’effetto massimo di questi eventi così straordinari è la loro versione originale. E’ quella che restituisce al telespettatore tutta l’intensità di momenti unici e densissimi di significati. La colonna effetti originale, mai come in casi del genere, è parte indispensabile per vivere quell’evento anche dal divano di casa quasi con la stessa intensità emozionale di chi vi partecipa dal vivo. Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, non a caso la Rai ha previsto che la trasmissione su Rai 4 potesse essere ascoltata “sull’audio 2” in originale, escludendo il parlato di Andrea Delogu e Franco Di Mare i due commentatori da voi scelti. Io avrei voluto seguire One Love Manchester senza il commento del duo Delogu-Di Mare proprio per apprezzare l’atmosfera ed i contenuti completamente originali. Purtroppo, non sono stato capace di selezionare l’audio 2 tramite il telecomando del mio apparecchio televisivo e ho dovuto vederlo con il commento del duo Delogu-Di Mare. Fin dalle prime battute mi è stato chiaro che Andrea Delogu l’avrei retta e Franco Di Mare no.

La Delogu, per quanto non brillantissima, ha interpretato il suo ruolo di guida della scaletta in modo più che accettabile. Ha saputo anche piazzare al punto giusto le proprie considerazioni ed emozioni personali in modo misurato e spontaneo. In alcuni casi, presa dall’entusiasmo, si è allungata nel parlare e ha coperto dei momenti importanti ma di certo è stata migliore del co-commentatore, il giornalista di lungo corso Franco Di Mare. Perché abbiate deciso di affidargli il commento di questo evento è evidente. Si trattava di un concerto-evento ideato a seguito di un attentato terroristico gravissimo e avete pensato che fosse necessaria la presenza di un giornalista di lungo corso per integrare la parte dei contenuti musicali con dei contenuti di alto livello giornalistico. Franco Di Mare è un profondo conoscitore di politica estera, di terrorismo, di islam, di guerre, di geopolitica e di tutto quanto fa di lui una delle punte di diamante del Tg1 e di Rai 1. Ma la domanda che mi sono fatto prima, durante e dopo One Love Manchester è stata: serviva il contributo di un giornalista di lungo corso come Franco Di Mare per commentare un evento-show già strutturato per raccontare e raccontarsi e per il quale sarebbe bastata una traduzione? La risposta che mi sono dato è stata: no, non serviva il commento di Franco Di Mare. Anche perché non mi è sembrato capace di integrarsi al contesto pop con le sue considerazioni giornalistiche. E anche quando ha tentato di farci vedere che si era documentato sul contesto pop, ha mostrato dei limiti che in confronto chi si documenta su Wikipedia è un dotto e profondo conoscitore della materia. In alcuni momenti, Andrea Delogu ha dovuto fargli da balia pop e questo ha influito in modo più che negativo sulla loro già troppo invasiva presenza. Il problema principale è che Franco Di Mare in nessun momento ha dato l’impressione di rendersi conto che stava parlando troppo, che andava ad oscurare interi interventi (come nel caso di Bono) e che i suoi commenti non aggiungevano nulla alla trasmissione tv, anzi, le toglievano parti molto interessanti come solo una diretta così significativa sa e può dare.

Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, il giornalista di lungo corso Franco Di Mare è una delle punte di diamante del Tg1 e di Rai 1 e mi dà l’idea di esserne molto consapevole oltre che compiaciuto. Ieri a me non è sembrato così bravo come probabilmente crede di essere. Ci sono delle volte in cui anche un giornalista di lungo corso e bravissimo come lui deve saper sottrarre anziché aggiungere e, nel caso di ieri, Franco Di Mare avrebbe dovuto sottrarre sé stesso. Cosa che mi sembra non gli sia passata nemmeno per l’anticamera del cervello. Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, quelli che seguono sono una trentina di commenti di telespettatori che su Twitter hanno espresso una opinione simile alla mia sul commento di Franco Di Mare del concerto-evento One Love Manchester. In chiusura anche i miei tweet live che, non ci crederai, sono i più teneri.

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Una risposta a "La diretta Rai di One Love Manchester: perché Franco Di Mare avrebbe dovuto puntare di più sulla sottrazione, di sé stesso "

  1. Giuseppe C. Budetta 5 giugno 2017 / 10:36

    L’ARTE VINCE
    Ieri sera, ho seguito con interesse la trasmissione “One Love Manchester”. Mi sono divertito come un ventenne ed anche commosso. Come sempre l’Arte, con la A maiuscola, vince sulla violenza e sul fanatismo. Una nuova lezione per noi Italiani, lottizzatori della RAI e selezionatori degli artisti solo in base alla raccomandazione.

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