Basta annunciatrici: la Rai elimina un simbolo della sua storia e della tv educata

Caro direttore generale e amministratore delegato Rai Antonio Campo Dall’Orto, la Rai cancella gli spazi dedicati agli annunci fatti dalle annunciatrici e così facendo cancella uno dei suoi marchi di fabbrica.

La figura dell’annunciatrice tv è paragonabile al cavallo di Viale Mazzini.

E’ stata la annunciatrice Fulvia Colombo ad inaugurare le trasmissioni tv il 3 gennaio del 1954: ”La Rai, Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”.

Al tuo predecessore Luigi Gubitosi ho spiegato perché avrei voluto che le annunciatrici fossero valorizzate al punto di rimetterle in un orario di prima serata:

Se è vero che l’uso intenso dei promo per lanciare i programmi televisivi svolge ampiamente la funzione di promemoria per il telespettatore, è anche vero che nell’era della esclusività di cui tanto si vantano le emittenti a pagamento, la presentazione dei programmi personalizzata fatta da una annunciatrice, sarebbe un gradevole segno distintivo per i milioni di telespettatori non paganti (si fa per dire, visto che paghiamo la tassa sul possesso dell’apparecchio tv e questa finisce ampiamente nelle casse della Rai). Prendiamo i programmi di prima e di seconda serata; la presentazione dell’annunciatrice ridarebbe una certa importanza ai programmi che trasmettete. E poi non sarebbe male il ritorno all’antica formuletta: “Signore e signori, buonasera”. Anche se le annunciatici ci dicessero solo “Buonasera”, sarebbe già un valore aggiunto al programma che poi trasmetterete. Senza contare che darebbe all’abbonato Rai la sensazione di essere accolto: “Caro signore, cara signora, la stavamo aspettando. Prego si accomodi sulla sua poltrona e segua la nostra proposta di stasera…”. Certo poi a quel gentile invito dovrebbe seguire un programma televisivo degno di questo nome e del vostro nome. Poiché accade sempre meno di frequente di essere soddisfatti delle vostre proposte, le annunciatrici rischierebbero di essere prese di mira dai telespettatori che alla lunga le accuserebbero di averli accolti con amabile cortesia ma propinando loro una fregatura (da carotelevip.net del 3/1/2013).  

Altro che riportarle a fare gli annunci in prima serata! Oggi registro la cancellazione di quel ruolo televisivo. Le cinque annunciatrici Rai in servizio effettivo con quella qualifica ovviamente non vengono licenziate ma destinate ad altri spazi televisivi. Dunque il risparmio in termini economici la Rai lo farà sull’impianto produttivo. Si perché nel suo piccolo, l’annuncio con l’annunciatrice ha bisogno di un studio tv, di personale tecnico di ripresa e di regia audio/video/grafica, di un minimo di redazione e di trucco/parrucco/sartoria. Spese che evidentemente la Rai oggi ritiene di non poter più sostenere. Inutile dire che la “revisione di spesa” in atto in Rai fin dai tempi di Gubitosi non guarda in faccia alla storia della Rai. Potrei però farti decine e decine di esempi di esagerazioni produttive dalle quali attingere fondi per mantenere in vita gli annunci con un’anima, un sorriso, una voce e un volto, anziché con un cartello con le foto tipo fotoromanzi degli anni ‘70 e una anonima voce fuori campo. Ma io non sono il dg/ad della Rai. Io sono un abbonato Rai e un blogger tv, nato e cresciuto con le annunciatrici della Rai che mi davano la buonasera [qui un bel video ricordo di @annunciatriciTV].
A celebrare il funerale degli annunci umani, è stato uno speciale del super costoso Porta a Porta di Bruno Vespa e ciò mi ha reso ancora più amara questa pillola della Rai dell’era Matteo Renzi con Monica Maggioni presidente e Antonio Campo Dall’Orto super mega dg/ad. Io continuo a crede che un giorno le annunciatrici torneranno ad annunciare i programmi della Rai. E’ solo questione di tempo e poi arriverà un dirigente tv che tirerà fuori dal cilindro l’idea di tornare alla tradizione, di ridare alla Rai un suo marchio di fabbrica dal 1954. E farà una bella figura riproponendo, con un sorriso ed un semplice “Signore e signori buonasera e buona visione con i programmi della Rai Radio Televisione Italiana”, un simbolo della tv educata. Una cosa che dal 1 giugno 2016 non è più presente nella Rai tv di Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto.  

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3 risposte a "Basta annunciatrici: la Rai elimina un simbolo della sua storia e della tv educata"

  1. Sotto Lapietra 3 giugno 2016 / 15:54

    Aggiungo inoltre che quando era l’ annunciatrice a dire che ”oggi va in onda l’ ultima puntata della serie…” riuscivo a seguire molto più volentieri le ultime puntate perchè per me erano sempre le prime: adesso non potrò più avere la certezza di una eventuale prossima stagione semplicemente perchè uno sprovveduto ha deciso di togliere una delle poche cose buone che ormai si trovano in TV

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