Il Caso Spotlight premio Oscar come miglior film: roba da farci un talkshow in prima serata. Non in Italia, ovviamente

Caro Bruno Vespa, hai appena festeggiato in pompa magna i venti anni di Porta a Porta con una puntata speciale che è stata battuta negli ascolti da Chi l’ha visto. Questa grande auto celebrazione non è la prima. Hai dovuto auto celebrarti anche in occasione della puntata numero 1000. Ogni volta che ti autocelebri tiri fuori la storica telefonata in diretta che ti fece papa Giovanni Paolo II.

L’attenzione verso la Chiesa è nel DNA giornalistico di Porta a Porta ed è per questo che mi piacerebbe vederti trattare in prima serata il tema rilanciato dal film Il caso Spotlight diretto da Tom McCarthy che ha appena vinto l’ Oscar come miglior film (e migliore sceneggiatura).

Il film racconta con uno stile modo molto asciutto (quasi televisivo) l’inchiesta giornalistica condotta dal Boston Globe che fece scoppiare il caso dell’arcivescovo Bernard Law accusato di aver coperto i casi di abusi sessuali da parte dei preti della diocesi di Boston. Sono andato a vedere il film due settimane fa ed ho scritto su twitter:

Ho visto Il caso Spotlight @TvTalk_Rai dovrebbe chiedersi perché le tv non prendono spunto per un talkshow in prima serata. Ma non lo farà.

Il caso Spotlight: inquietante il finale. Succedeva ancora nel 2001. C’è qualche tv italiana che si chiede se succede ancora?

Il caso Spotlight @PiazzapulitaLA7 @RaiBallaro @diMartedi @reportrai3 @Presa_Diretta succede ancora nel 2016?

Caro Bruno Vespa, non ti ho messo tra i destinatari perché speravo che ti sentissi punto nell’orgoglio di giornalista che non ha paura di parlare di nulla e mi stupissi con un VespaTrucco: una prima serata sul tema dei preti pedofili rilanciato su scala mondiale dalla assegnazione del Premio Oscar al film Spotlight. Ieri sera hai celebrato giustamente il meritatissimo Oscar di Ennio Morricone per la colonna sonora del film The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Caro Bruno Vespa, proprio ieri però lo stesso Papa Francesco ti ha dato un aiutino che un cronista come te non può non cogliere. Proprio nel giorno dell’Oscar al film che denuncia le colpe della Chiesa nel caso dei preti pedofili di Boston, Papa Francesco ha ricevuto il cardinale australiano George Pell che sta deponendo davanti alla commissione d’inchiesta australiana che indaga sugli abusi sessuali dei preti durante gli anni in cui era arcivescovo di Melbourne. Dunque un tema di grande attualità al quale il papa dà tutta la sua attenzione. Il produttore del film Il caso Spotlight Michael Sugar nel ritirare la statuetta dell’Oscar ha detto:

“Questo film dà voce ai sopravvissuti, e questo Oscar amplifica questa voce, che noi tutti speriamo possa arrivare fino al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini e restaurare la fede”.

Credo proprio che in Vaticano il messaggio del film sia arrivato. Speriamo arrivi anche in almeno una delle tante redazioni dei tanti talkshow di politica ed attualità italiani.

Due frasi tratte da Il caso Spotlight

“Abbiamo due storie qui. Quella di un clero degenerato e quella di un gruppo di avvocati che trasforma le accuse in una miniera d’oro. Quale storia vuole che raccontiamo? Perché una la racconteremo”.

“Non è solo a Boston. E’ in tutto il mondo; ovunque”.

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