Caro ex direttore di Rai 1 e di Rai 2 Andrea Fabiano, dopo un lungo periodo di silenzio sei tornato a scrivere su Twitter per elogiare l’operato della Rai in occasione del tanto criticato Festival di Sanremo 2019.
La tua è una voce autorevole e competente che prendo in seria considerazione e proprio per questo ritengo valga la pena riproporla su questo blog e risponderti da par mio in qualità di uno dei pochi abbonati Rai che ha scelto di non vedere nemmeno un secondo di questa edizione del Festival.
Hai scritto su Twitter:
“Cmq la potenza della tv generalista, nonostante tutte le alternative a disposizione, rimane intatta in occasioni come queste e ci ricorda la bellezza di poter vivere (e commentare) tutti insieme e in contemporanea un grande evento come #Sanremo2019″
La standing ovation la meritano tutta anche l’orchestra e l’anima/macchina produttiva del Centro di Produzione di Roma per aver suonato e gestito in modo straordinariamente impeccabile una serata complicatissima e ricchissima!!! 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏 #Sanremo2019
E aggiungo con orgoglio che, nonostante tutto quello che facciamo sia doverosamente criticabile, la Rai rimane uno dei pochissimi collanti del paese. Più che picconarci, talvolta in modo scriteriato o quanto meno ingeneroso, sarebbe più utile aiutarci a fare meglio #Sanremo2019” (dall’account Twitter @AndreaFabiano)
Da telespettatore, abbonato Rai e blogger tv che ha scelto di non seguire il Festival di Sanremo 2019, ho sentito di risponderti:
“La Rai è per definizione un collante del Paese “Radio Televisione Italiana”. In pratica purtroppo, la politicizzazione delle scelte è così pervasiva che inevitabilmente divide. I collanti del Paese però non sono pochissimi è una visione un po’ troppo aziendale.
Collanti del Paese sono le tante istituzioni e strutture pubbliche che funzionano H24 365 giorni all’anno al servizio dei cittadini senza poter usufruire dei riflettori di show come Sanremo che gli consentano di essere considerati collanti del Paese.
Tutto vero. Però c’è un però grande come una casa. La polemica sul #fepstival (ndr. troppi artisti legati alla agenzia F&P) a qualcuno, pochissimi, l’ha tolta la voglia di seguire questo grande show. È tutto corretto ma se la comunicazione è poco convincente, io, la grande bellezza del Festival non me la godo. Sarebbe stato bello, come tutti gli anni, commentare #Sanremo2019 ma ci sono telespettatori ai quali mettere la testa sotto la sabbia proprio non va davanti al #fepstival il Festival è di tutti gli artisti, di tutti i manager, di tutti i fan.
Proprio per non essere distruttivo, ho scelto di non commentare #Sanremo2019 e a quanto leggo ci sarebbe stato poco da essere costruttivi rispetto ad aspettative e potenzialità. Non si può biasimare i “distruttivi” visto che certe decisioni si protraggono.
Nel mio piccolo ho sempre cercato la critica costruttiva ma poi uno si scontra con scelte politiche e manageriali sbagliate come sostituire Andrea Fabiano, che tra alti e bassi stava lavorando bene, con Carlo Freccero che, è un mio sentire, sta lavorando male”.
Caro ex direttore di Rai 1 e di Rai 2 Andrea Fabiano, mi mancavano le “nostre” scaramucce (anche se non mi hai ancora risposto). Le prendo come il segnale che stai per tornare ad un ruolo visibile a tutti noi. Mi auguro di tornare presto a criticare in senso costruttivo il tuo lavoro.
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La risposta di Andrea Fabiano a tutto il post (aggiornamento delle ore 13.20)
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