Caro direttore artistico del 69° Festival della Canzone Italiana di Sanremo Claudio Baglioni, non mi piace il cast dei cantanti in gara e questo sarebbe già un buon motivo per non guardare lo show. La sopravvalutatissima Virginia Raffaele co-conduttrice con te e Claudio Bisio difficilmente avrei potuto digerirla per più di una serata. Poi ci sono le polemiche sulla quota artisti legati ad una sola agenzia che non mi predispone alla visione serena.
Aver invitato Alessandra Amoroso in qualità di super ospite è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della santa pazienza.
Per me guardare il Festival di Sanremo deve essere un divertimento e con queste premesse non potrebbe esserlo. Quindi ti risparmierò la mia presenza come telespettatore, i miei live tweeting ed i miei post come blogger tv. Sarà una ottima occasione per sfruttare al meglio l’offerta di Netflix, Tim Vision e Rai Play. Caro direttore artistico del 69° Festival della Canzone Italiana di Sanremo Claudio Baglioni, a confermare che questo Festival non fa per me è arrivata questa mattina la conferenza stampa di presentazione alla vigilia della prima serata. L’ ho seguita in streaming e mi sono trovato davanti ad un Claudio Baglioni così fastidiosamente presuntuoso come mai avevo visto in tanti anni che ti seguo. Un atteggiamento di superiorità assoluta su tutta la linea: dalla scelta dei cantanti e delle canzoni alla scelta di non avere sul palco i super ospiti stranieri, passando per la grandezza di questo show che a tuo dire è a livello “mondiale”.
Mi ha definitivamente tolto ogni voglia di seguirvi, l’intervento della direttrice di Rai 1 Teresa De Santis che sul tuo presunto conflitto d’interessi ha risposto: “Uno dei temi chiamati in causa è il presunto conflitto di interessi, che è un tema molto vago. Non ne parlo contrattualmente, perchè non ne ho titolarità. Ma ne parlo concettualmente: la produzione culturale in Italia vive anche di contiguità, la nostra industria non è particolarmente sviluppata e può addirittutra dover far tesoro di certe continguità. Per esempio per la presenza di artisti che non si sarebbero potuti avere, anche attraverso rapporti amicali”. Bella roba, eh. “Contiguità” e “rapporti amicali”? No, non è proprio il Festival che fa per me.
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Spettacolo scadente. Le canzoni non vanno più. I tempi cambiano. I film, le canzonette, i festival ed i relativi falsi miti temo che siano tramontati per sempre. Ieri sera a San Remo, solo mummie dei tempi andati.