Esaltare il programma Skroll ed il suo autore con recensioni il cui sottotesto è “troppo di alto livello per chi non ha la cultura per capirlo” è un esercizio di stile utile solo ad alimentare l’egocentrismo del recensore ma che, purtroppo per la La7 del nuovo direttore Andrea Salerno, non cambia la sostanza: Skroll di Makkox è un progetto televisivo che dopo solo tre puntate ha già fallito negli ascolti.
In questi casi non si dovrebbero stare a sentire le pacche sulle spalle degli amici ma incassare qualche sano scapaccione sincero da chi viene percepito erroneamente come “un nemico” e che invece non ha alcun interesse a criticarti ma solo di fare blogging e social tv, liberamente e onestamente. Chi sceglie di stare sul mercato e fare programmi per una tv commerciale, deve misurarsi con i numeri che in questo caso sono impietosi: dopo un esordio all’1.4% di share con 187.000 spettatori, diminuito alla seconda puntata all’1% di share e 166.000 spettatori, l’ascolto è sceso ulteriormente alla terza puntata allo 0.8% di share con 135.000spettatori (fonte davidemaggio.it). Una partenza bassissima e ulteriormente in calo in modo preoccupante sotto l’1%. Posso capire la difesa incondizionata dei fan di Gazebo e di “Zoro” ma la stampa ed i siti specializzati non possono non ammettere che questi dati non sono dovuti solo alla “novità” che Skroll rappresenta nel suo complesso (rete, orario, genere, autore) ma anche e soprattutto al prodotto che, al di là delle letture più o meno favorevoli e soggettive, ha un limite su tutti: è inutile.
Concordo appieno senza se e ma con l’analisi. Stamo a vede zoro contro crozza… eh eh eh. Non conoscevo salerno ma quando l’ho visto una volta dal famoso zoro sembrava un’inserviente. Anvedi come ha fatto cariera…