Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, quando ho visto la conferenza stampa in streaming della Domenica In 2016/17 di Pippo Baudo ti ho scritto su Twitter: “ci sono tutti gli elementi per fare un ottimo show”. Si perché avevate annunciato uno show e invece nella prima puntata mi sono ritrovato Pippo Baudo che faceva 3 interviste inframezzate da 3 mezze canzoni.
Che tirasse un’aria da tv del XX secolo l’ho capito dalla copertina dell’ anteprima. La voce fuori campo dell’ottantenne Pippo Baudo che diceva “Signore e Signore dal Teatro 18 di Cinecittà va ora in onda Domenica In”. Il pensiero è subito andato a Maurizio Costanzo che lo diceva l’anno scorso. Poi la copertina si è materializzata. Roba da tv delle origini con la grafica di Carosello e gli spezzoni di presentazione degli ospiti, lunghi e datati.
L’arrivo di Pippo Baudo che con una rosa in mano si è piazzato al centro dello studio per dire “Ho ottant’anni e ho tanta voglia di fare televisione” è stato accompagnato da un lunghissimo applauso per sottolineare l’eterno ritorno di Baudo in Rai. La rosa era per la “compagna di viaggio” sia chiaro, non la co-conduttrice, Chiara Francini. Su di lei ho riposto la maggior parte delle mie ottimistiche previsioni (si sono ottimista caro Fabiano)
“Nel 2014 volevo Chiara Francini a Sanremo ma Domenica In è meglio, ci regalerà pezzi da Teche Teche Tè”.
Nella prima puntata invece ha cantato un’ ode a Pippo in playback e poi ha fatto meno che la valletta parlante con due domandine agli ospiti tra cui quella di massimo spessore ad Eleonora Giorgi: “Come è stato lavorare con Carlo Verdone, un regista che io adoro”. Pippo Baudo si vanta, a ragione, di aver scoperto “tutti” in tv. Beh, tutti quelli che ha scoperto, in sua presenza, li ha sempre relegati in un recito per farli uscire come e quando diceva lui. Ieri ha tenuto anche Chiara Francini nel recinto, però in più l’ha legata e relegata al ruolo di comparsa parlante. Niente nella prima puntata di Domenica In ha fatto pensare ad uno show della tv del 2016. Baudo, come mi è stato facile prevedere, non può che rifare la vecchia Domenica In con lui seduto a mostrare agli ospiti e al pubblico quanto ne sa di loro e a fare la promozione di libri, spettacoli teatrali, programmi tv della Rai e film. A chi su Twitter mi ha invitato a vedere la brutta tv di Barbara D’Urso ho risposto che non può essere quella tv il metro di giudizio per poter dire che questa Domenica In è bella tv solo perché è educata, senza gossip, morbosità e cronaca nera. La tv negli ultimi anni è scesa talmente tanto di livello che persino uno show vecchio come questa Domenica In sembra buona tv solo perché fa la buona. A parte che l’intervista oceanica a Eleonora Giorgi non è stata un esempio di leggerezza visto che si è basata sulla sua autobiografia, con il racconto di momenti di vita particolarmente duri esposti anche male come quando ha detto di essersi drogata perché in quegli anni si faceva così. Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, l’impianto scenografico è volutamente vintage ma, complice anche una pessima fotografia, abbinato al quadretto Baudo a destra, Francini a sinistra e gli ospiti seduti al centro fa tanto Tv della Sora Cecioni. A tal proposito anche le interpretazioni musicali in playback di Manuela Zero, scoperta da Baudo al Bagaglino, non fanno che riportare la tv a quegli anni. Si, gli anni della tv del Bagaglino, quelli in cui la cantante cantava sulla mattonella contorcendosi come al circo. Una tv vecchia, fatta per un pubblico vecchio, televisivamente parlando e non solo anagraficamente.
Chi guarda questa Domenica In non ha mai visto la tv del 2016, quella in cui il conduttore interagisce con gli ospiti, fa show con loro, interpreta momenti di tv confezionati per essere show. Faccio qualche esempio così ci capiamo.
Per me uno show leggero per famiglie, oggi, è Miley Cyrus che fa Ellen Degeneres, Ellen che va al supermercato con Michelle Obama o al centro commerciale con Britney Spears, Ellen che fa il gioco dei 5 secondi con Sofia Vergara. James Corden che canta e balla insieme ai Backstreet Boys, che corre i 100 metri (insieme ad autori, produttori, regista e maestranze) contro Usain Bolt, che riassume il primo dibattito Clinton-Trump, che fa il Carpool Karaoke con i grandi. Jimmy Fallon che si fa fare un tatuaggio con timbro e tampone da Magot Robbie e che canta i what’s app con Sting. Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, certo non può essere Pippo Baudo a condurre una Domenica In così. Tu mi dirai che un programma del genere lo fa già Sky Uno con Alessandro Cattelan. Ecco, appunto. Però non mi dire che al pubblico anziano di Rai 1 non piacerebbe qualcosa di così frizzante perché non ci credo. Così com’è l’impianto di Domenica In non può arrivare a maggio ma ormai la frittata l’avete fatta e non è possibile offrire al pubblico qualcosa di tanto differente. L’unica possibilità che avete è quella di riempire molto meglio l’ora e quaranta minuti di trasmissione dando più spazio a Chiara Francini, con pezzi degli autori scritti per lei e che prevedano la sua interazione brillante con gli ospiti, inserendo live musicali con duetti a sorpresa, un monologo con un comico ogni settimana differente e una, dico una, intervista promozionale di Baudo. Caro direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, quando hai detto che a Domenica In sarebbe tornato lo show, non credevo che dicessi lo show del XX secolo. Ora è difficile davvero aggiustare il tiro e te lo dico con il massimo dell’ottimismo di un abbonato Rai che ha appena pagato la seconda rata del canone in bolletta.
@carotelevip apprezzo il tuo ottimismo
— Andrea Fabiano (@AndreaFabiano) 1 ottobre 2016